Liz Truss ha rassegnato le proprie dimissioni dalla leadership del partito conservatore e dalla guida del paese. Dopo soli 45 giorni ha lasciato l’incarico di primo ministro, inaugurando la prima crisi di governo del regno di Carlo.
L’annuncio della crisi di governo ha fatto crollare la borsa di Londra, in calo dello 0,16% ed ha avuto significativi effetti sui rendimenti dei Gilt, i titoli di stato britannici.
Crollo in borsa dopo la caduta del governo
La borsa di londra aveva aperto in leggero vantaggio rispetto alla chiusura precedente, in linea con le altre borse europee nella prima mattinata ha registrato un guadagno dello 0,18% che a seguito dell’annuncio delle dimissioni del primo ministro britannico Liz Truss e la caduta del governo, si è rigirato su se stesso segnando una perdita dello 0,14% rispetto alla chiusura di ieri ed una variazione di -0,34% nella sola giornata di oggi.
Il crollo ha interessato particolarmente l’indice FTSE 100 del London Stock Exchange.
Rendimenti stabili ancora sotto il 4%
Se da un lato la borsa britannica è in calo dopo l’annuncio delle dimissioni, il rendimento dei titoli di stato, in particolare dei Gilt decennali, giova della notizia. A seguito dell’annuncio c’è stato un forte picco nella domanda di Gilt, i cui rendimenti sono calati dal 3,87 al 3,81%. In calo di 0,4 punti percentuale rispetto a qualche settimana fa. Mentre la sterlina è salita dello 0,5% nel cambio con il dollaro arrivando a 1,1278.
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Le dimissioni
Dopo la sua nomina al governo, Liz Truss, è stata costantemente oggetto di paragoni e parallelismi con Margaret Tatcher, e come lei, per ragioni diverse, è destinata ad entrare nella storia britannica.
A differenza della Lady di ferro, il cui governo si è conquistato un posto nei libri di storia per la propria forza e determinazione, il governo Truss non è stato in grado di superare la prova del tempo, terminando prematuramente dopo appena 45 giorni e diventando a tutti gli effetti il governo più breve della storia britannica.
Nel proprio discorso di dimissioni l’ormai ex premier britannica ha toccato vari punti tra cui la guerra e la crescita economica del paese, quest’ultima è stata riconosciuta come un freno per il paese.
Nel proprio breve governo, Liz Truss, ha dichiarato di essersi concentrata, insieme al governo, nella lotta all’inflazione, sui tagli alle bollette e sul taglio dell’assicurazione nzionale e di aver definito un’economia a bassa crescita fiscale ed alta crescita, possibile grazie alla libertà e l’indipendenza dall’Europa dovuta alla Brexit.
Nel discorso Truss ha parlato anche del futuro del partito conservatore, da cui ha rassegnato le proprie dimissioni e, in vista dell’elezione del nuovo leader del partito Tory, ha dichiarato di aver già sir Graham Brady, presidente del Comitato 1922, con cui è stato concordato per la prossima settimana l’elezione del nuovo leader del Partito conservatore.
Stando alle parole di Truss, il taglio delle tasse rimarrà uno dei temi cardine del partito ed è molto probabile che si rimarrà su quella strada anche dopo le elezioni.
Taglio delle tasse
Il disegno di legge per il taglio delle tasse è stato uno degli elementi più controversi del breve governo Truss, un progetto fiscale ad alto costo, finanziato in debito, e largamente controcorrente rispetto alla direzione presa dalla Bank of England, che molti ipotizzano essere stato il punto di partenza di una crisi di governo di cui si sa ancora pochissimo.