Marr: il primo trimestre soffre ancora delle conseguenze della pandemia

Il Consiglio di Amministrazione di MARR S.

Il Consiglio di Amministrazione di MARR S.p.A. (Milano: MARR:MI), società leader in Italia nella commercializzazione e distribuzione al foodservice di prodotti alimentari e nonfood, ha approvato in data odierna il resoconto intermedio di gestione al 31 marzo 2021.

Considerazioni sui risultati complessivi del primo trimestre e prospettive. Il trimestre è iniziato con una situazione di mercato estremamente penalizzante, soprattutto se confrontata con il pari periodo dello scorso anno. Basta infatti ricordare come le variazioni tendenziali rilevate dall'Ufficio Studi di Confcommercio (n. 4 del 15 aprile 2021) per gennaio e febbraio, nel segmento "Alberghi, pasti e consumazioni fuori casa", indichino flessioni, in quantità, rispettivamente del –58,8% e –45,6%. Un primo timido recupero, con una inversione di segno, è stata rilevata nel mese di marzo che ha fatto registrare una variazione tendenziale del +5,9%. Seppure con una performance migliore di quella registrata dal Mercato e rilevata da Confcommercio, anche i ricavi totali di MARR hanno sofferto di queste incertezze chiudendo il trimestre a 188,6 milioni di Euro rispetto ai 261,7 dell'anno precedente (-73,1 milioni pari al -28% rispetto ad un mercato che, secondo la già citata fonte, ha registrato il -43%). Risulta interessante segmentare questo risultato per singolo mese. Infatti mentre in gennaio e febbraio la flessione dei ricavi totali è stata pari rispettivamente a –56 ed a –37 milioni, nel mese di marzo il recupero verso l'analogo mese dell'anno precedente è stato di 20 milioni (+42%). Quest'ultimo valore, peraltro, è confermato nel mese di aprile che, con ricavi totali di poco superiori a quelli del mese immediatamente precedente, ha conseguito un incremento di ben 48 milioni (di cui circa 4 milioni relativi alle recenti acquisizioni) rispetto all'aprile dello scorso anno (circa 76 milioni nel 2021 rispetto ai 28 milioni nell'aprile 2020). Di pari passo si è mossa la redditività. A fine trimestre l'EBITDA è positivo e pari a 108 mila Euro (circa 3,6 milioni l'anno precedente) e frutto di una forte flessione (circa –8 milioni) nei primi due mesi rispetto al pari bimestre 2020 con un corposo recupero nel mese di marzo (circa +4,5 milioni). L'insieme di queste valutazioni, unita agli andamenti registrati nella prima parte del secondo trimestre, quindi aprile e le prime settimane di maggio, consentono di confermare il timido ottimismo già espresso appena chiuso il primo trimestre. Vi è infatti consapevolezza in merito alle enormi potenzialità dei consumi alimentari extradomestici e quanto registrato sul Mercato, nelle ultime settimane, conferma sia la stima di una significativa ripresa che la oggettiva capacità di MARR di trarre pieno beneficio da tale andamento. Le previsioni per i prossimi mesi sono ancora difficili, in quanto legate a fenomeni esterni al controllo della Società, ma quanto conseguito nelle ultime 6-8 settimane è di forte supporto a posizioni di realistico ottimismo. Per il 2021 è quindi lecito attendersi, stante le attuali e previste evoluzioni del Mercato, un netto miglioramento rispetto ai risultati 2020 con un sempre più concreto avvicinamento ai valori di riferimento, e quindi quelli conseguiti nel 2019, che risultano oggi ancor più realisticamente alla portata entro il 2023.

Principali risultati consolidati e per segmento di attività del primo trimestre 2021. A fronte di ricavi totali pari a 188,6 milioni, i ricavi per vendite del primo trimestre sono stati pari a 186,2 milioni di Euro (che si confrontano con i 259,7 milioni del pari periodo dell'anno precedente). In particolare le vendite ai clienti della categoria dello "Street Market" (ristoranti e hotel non appartenenti a Gruppi o Catene) e del "National Account" (operatori della ristorazione commerciale strutturata e della ristorazione collettiva) hanno risentito delle restrizioni a zone nel corso dell'intero periodo, mentre nel 1 trimestre del 2020 erano state impattate dalle misure di lockdown solamente a partire dal 10 marzo 2020. Le vendite a grossisti e retail (categoria dei "Wholesale") hanno invece risentito meno delle citate restrizioni. L'EBITDA consolidato di periodo è stato di 108 mila Euro rispetto ai 3,6 milioni dell'anno precedente; l'EBIT è pari a –7,0 milioni rispetto a -4,2 milioni del primo trimestre 2020. Il risultato netto di periodo si posiziona a –6,3 milioni e si confronta con i –4,0 milioni dell'anno precedente. Al 31 marzo 2021 il capitale circolante netto commerciale è stato pari a 232,4 milioni di Euro, in decremento rispetto ai 281,8 milioni della fine del primo trimestre 2020. L'indebitamento finanziario netto si è attestato a 235,8 milioni di Euro (275,4 milioni al 31 marzo 2020) e include 258 milioni di Euro di liquidità, in ulteriore rafforzamento rispetto ai 251 milioni del 31 dicembre 2020. Il patrimonio netto consolidato al 31 marzo 2021 è stato pari a 331,8 milioni di Euro (336,6 milioni al 31 marzo 2020).

(RV - www.ftaonline.com)