Wall Street chiude in deciso ribasso, male GE e Tesla

La Borsa di New York ha chiuso la seduta in deciso ribasso penalizzata dai timori per la nuova ondata di contagi da Covid-19 che hanno portato al lockdown anche Pechino dopo Shanghai con gli investitori già preoccupati dalla politica monetaria più aggressiva della Fed.

La Borsa di New York ha chiuso la seduta in deciso ribasso penalizzata dai timori per la nuova ondata di contagi da Covid-19 che hanno portato al lockdown anche Pechino dopo Shanghai con gli investitori già preoccupati dalla politica monetaria più aggressiva della Fed. Il Dow Jones ha perso il 2,38%, l'S&P 500 il 2,81% ed il Nasdaq Composite il 3,95%.Tra i titoli in evidenza General Electric -10,34%. La conglomerata industriale ha comunicato risultati relativi al primo trimestre segnati da perdite nette ridottesi da 2,61 dollari a 99 centesimi per azione. Su base rettificata l'eps è salito da 13 a 24 centesimi, contro i 18 centesimi del consensus di FactSet. I ricavi sono calati nei tre mesi dello 0,2% annuo a 17,04 miliardi, contro i 16,85 miliardi stimati dagli analisti. A deprimere i corsi di GE è però soprattutto il dato sul free cash flow, in negativo per 880 milioni di dollari, in miglioramento rispetto ai 3,36 miliardi del primo trimestre 2021 ma sopra agli 816 milioni del consensus di FactSet.Whirlpool Corporation +4,71%. Il colosso degli elettrodomestici ha comunicato risultati relativi al primo trimestre segnati da profitti netti in declino da 433 milioni, pari a 6,81 dollari per azione, a 313 milioni, e 5,33 dollari. Nei tre mesi il gruppo del Michigan ha registrato un eps rettificato di 5,31 dollari, a fronte di vendite calate da 5,36 a 4,92 miliardi. Il consensus di FactSet era invece per 4,79 dollari e 5,30 miliardi rispettivamente. Tesla -12,18%. Elon Musk, per finanziare l'Opa su Twitter, potrebbe decidere di cedere parte della propria partecipazione nel produttore di auto elettriche.Sul fronte macroeconomico l'S&P CoreLogic Case-Shiller Index, che misura l'andamento dei prezzi delle abitazioni nelle 20 principali città Usa, è balzato a febbraio del 20,2% annuo, contro il 18,9% della lettura finale di gennaio (18,6% in dicembre) e il 19,0% del consensus. Su base mensile, rettificata stagionalmente, l'indice è invece cresciuto del 2,4% contro l'1,7% precedente (1,4% in dicembre) e l'1,5% stimato dagli economisti.Secondo quanto comunicato dalla Federal Housing Finance Agency (Fhfa), lo U.S. House Price Index è balzato del 19,4% annuo in febbraio, in accelerazione rispetto al 18,3% della lettura finale di gennaio (17,7% in dicembre), attestandosi a 381,4 punti (373,7 punti in febbraio). Su base mensile l'indice dei prezzi delle abitazioni è invece cresciuto del 2,1% contro l'1,6% precedente (1,3% in dicembre).Secondo quanto comunicato dallo U.S. Census Bureau, in marzo gli ordini di beni durevoli sono saliti dello 0,8% mensile, dopo il declino dell'1,7% della lettura finale di febbraio (1,6% l'incremento di gennaio) e contro il rialzo dell'1,0% stimato dagli economisti. Gli ordinativi di beni durevoli core (escludendo i trasporti) sono invece cresciuti dell'1,1% contro il precedente calo dello 0,5% (0,8% il progresso di gennaio) e l'incremento dello 0,6% del consensus.Secondo quanto comunicato dal Conference Board. in aprile l'indice della fiducia dei consumatori cala a 107,3 punti dai 107,6 punti della lettura finale di marzo (105,7 punti in febbraio), contro i 108,5 punti del consensus di Dow Jones Newswires e The Wall Street Journal.Secondo quanto comunicato dallo U.S. Census Bureau, in marzo le vendite di case nuove sono crollate dell'8,6% mensile, dopo il declino dell'1,2% della lettura finale di febbraio (8,4% la flessione di gennaio). Il dato si attesta a 763.000 unità contro le 835.000 precedenti (788.000 in gennaio) e le 770.000 del consensus di Dow Jones Newswires e The Wall Street Journal.

(RV - www.ftaonline.com)