Focus sui verbali della Fed

I principali indici di Borsa a livello globale hanno registrato sedute con segno positivo.

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I principali indici di Borsa a livello globale hanno registrato sedute con segno positivo. Le attenzioni degli investitori oggi saranno concentrate sui verbali dell’ultima riunione della Fed. Intanto, diversi esponenti della Banca centrale USA hanno lasciato intendere che l’istituto potrebbe rallentare il ritmo dei rialzi nel meeting di dicembre.

Loretta Mester, Presidente della Fed di Cleveland, ha ribadito che l’inflazione è elevata e l’istituto è ancora distante dal concludere il percorso di aumento dei tassi. Tuttavia, quest’ultimo può essere rallentato con incrementi minori di 75 punti base. Lato BCE, il Governatore dell’istituto centrale austriaco, Robert Holzmann, ha detto che supporterà un ulteriore aumento del costo del denaro dello 0,75% se il prossimo 30 novembre l’inflazione non desse segni di rallentamento.

Bostjan Vasle, Presidente della Banca centrale slovena, ritiene che la BCE potrebbe alzare i tassi ad un livello che freni la crescita economica. Il Capoeconomista dell’Eurotower, Philip Lane, ritiene che quello di dicembre non sarà l’ultimo incremento dei tassi dell’istituto. Intanto, l’OCSE ha evidenziato come le Banche centrali dovranno continuare ad alzare i tassi, anche se la crescita economica subisse dei rallentamenti significativi.

L’agenzia ha alzato le proiezioni dell’inflazione al 2023, che dovrebbe attestarsi al 2,6% in USA e 3,4% in Eurozona. La crescita globale è attesa al 3,1% nel 2022, al 2,2% nel 2023 e al 2,7% nel 2024. Inoltre l’OCSE evidenzia come l’economia globale dovrebbe evitare una recessione l’anno prossimo, tuttavia nel rallentamento della crescita generalizzato l’Europa dovrebbe essere colpita in modo più significativo.

I MARKET MOVER

Oggi gli operatori dei mercati finanziari saranno concentrati sui verbali dell’ultima riunione di politica monetaria della Federal Reserve e sugli indici S&P Global PMI di novembre (manifatturiero, servizi e composito) per le principali economie del Vecchio Continente e per gli Stati Uniti.

Per gli USA si attendono inoltre i dati degli ordini di beni durevoli (ottobre), nuove richieste settimanali di sussidi di disoccupazione, fiducia dei consumatori dell’Università del Michigan (novembre), vendite di case nuove (ottobre) e i dati pubblicati dall’EIA sulle scorte e la produzione di greggio.

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