Wall Street positiva dopo PIL degli Stati Uniti sopra le attese

Le quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno messo a segno una seduta caratterizzata dai rialzi.

Le quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno messo a segno una seduta caratterizzata dai rialzi. Tra le tematiche più importanti che hanno catalizzato l’attenzione degli analisti vi è sicuramente il fronte macroeconomico, in particolare per quello che riguarda gli USA. Il PIL del 4° trimestre si è infatti attestato al 2,9%, oltre le attese al 2,6%. I consumi personali, che costituiscono la parte più importante dell’economia americana, sono saliti del 2,1%, meno delle previsioni di Bloomberg, che evidenzia come la metà dell’incremento del Prodotto Interno Lordo sia dovuta all’aumento delle scorte.

La spesa pubblica ha invece segnato il più grande rialzo da inizio 2021. L’ultimo sondaggio (sempre di Bloomberg) mette in luce come gli economisti vedano una contrazione dell’economia nel secondo e terzo trimestre del 2023, con un 65% di probabilità di recessione nei prossimi 12 mesi. Anche dal mercato del lavoro arrivano indicazioni positive, i sussidi di disoccupazione dell’ultima settimana si sono attestati a 186mila unità, meno rispetto alle previsioni di 205mila unità e alle precedenti 190mila unità.

Nel frattempo, da un sondaggio svolto da Reuters, viene messo in evidenza come la crescita economica globale dovrebbe superare appena il 2% nel 2023, meno del precedente intervallo tra il 2,3% e il 2,8%. Il rischio principale che vede più dei due terzi degli intervistati è quello di una crescita ancora più lenta, con molto che dipenderà dal successo o meno delle misure restrittive delle Banche centrali, con l’impatto dell’aumento del costo del denaro che potrebbe richiedere oltre un anno per manifestarsi.

I MARKET MOVER

Oggi gli investitori saranno concentrati su alcuni dati macroeconomici di rilievo per l’Italia e gli Stati Uniti. Per il Belpaese si attende la misurazione delle vendite industriali (novembre), mentre per gli USA il reddito e la spesa personale (dicembre), deflatore PCE core (dicembre), vendite in corso di abitazioni (dicembre) e la fiducia dei consumatori elaborata dall’Università del Michigan (gennaio). Fronte Banche centrali, segnaliamo il discorso della presidente della BCE Christine Lagarde.

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