Dopo una settimana di trading all’insegna del rialzo in cui Piazza Affari aveva ottenuto buoni guadagni e lo spread Btp-Bund si era raffreddato sotto la soglia dei 300 punti base, le dimissioni del primo ministro Mario Monti hanno affondato il listino milanese che nella giornata di ieri ha toccato quota -3,8% per poi risalire e stabilizzarsi attorno al -2,5%. A soffrire sono in particolare tutte le principali azioni del comparto bancario le cui contrattazioni sono state sospese in mattinata a causa di perdite eccessive. Seguono il crollo di prezzo anche Enel ed Eni, accompagnate da altri titoli importanti quali Fiat, A2a, Finmeccanica e Generali; lo scenario del listino italiano si presenta quindi decisamente destabilizzante per tutti gli altri mercati a livello internazionale e non sorprende il repentino aumento dello spread che ha raggiunto il livello massimo di 360 punti in seguito all’annuncio di Monti. L’economia italiana si trova di fronte a nuovi rischi di recessione e debito sovrano e la possibile crisi nel mercato obbligazionairo ha già contagiato Paesi in simili condizioni come la Spagna, il cui differenziale Bonos-Bund è salito a 434 punti base.Monti ha affermato di voler lasciare l’incarico in occasione dell’incontro con il Presidente della Rebubblica Napolitano che ha avuto luogo sabato scorso; il primo ministro ha colto le dichiarazioni del segretario del PDL Alfano quali sfiducia al Governo. La situazione politica italiana si fa nuovamente complicata e precaria in vista delle prossime elezioni che vedranno anche il ritorno di Silvio Berlusconi, ampliamente criticato dai media internazionali in quanto rappresenta un’ulteriore variabile alla crisi a cui il Bel Paese sta andando in contro. Bloomberg conferma l’apprensione degli investitori e del rischio di un possibile default con i cds (credit default swap) che nella giornata di oggi sono saliti di ben 31 punti base.