L’US Bureau of Labor Statistics (BLS) ha comunicato che, nel mese di giugno, nei settori non agricoli, si è registrato un aumento di 4,8 milioni posti di lavoro, dato ben migliore rispetto alle attese del consensus (+3 milioni). Il tasso di disoccupazione è sceso dal 13,3% al 11,1% (consensus 12,3%).
I nuovi posti di lavoro creati sono soprattutto nei settori alberghieri e della ristorazione, più colpiti nei mesi precedenti.
Riviste complessivamente al rialzo le cifre dei mesi scorsi (+90 mila posti di lavoro in totale rispetto alle stime precedenti). Il dato di maggio è stato rivisto al di rialzo di 190 mila unità a +2,7 mln (da +2,5 mln), quello di aprile al ribasso di 100 mila unità a -20,8 milioni (da -20,7 milioni).
A livello di gruppi, la disoccupazione giovanile scende notevolmente dal 29,9% al 23,2%. La disoccupazione delle donne è pari all’11,2%, bianchi (10,1%), afroamericani (15,4%), asiatici (13,8%), ispanici (14,5%).
Il tasso di partecipazione alla forza lavoro è aumentato dal 60,8% al 61,5% (ancora lontano dai livelli di febbraio quando si attestata al 63,4%).
I salari medi scendono dell’1,2% m/m (consensus -0,8%). I salari sono saliti del 5% a/a (consensus 5,3%).
Il numero di disoccupati che hanno dichiarato di essere in sospensione temporanea dalle attività lavorative (“temporary layoff”) è diminuito di 4,8 mln a 10,6 mln di unità. I disoccupati che hanno perso del tutto il posto del lavoro sono aumentati di 588 mila a 2,9 milioni.
Altri dati macroeconomici
Le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione sono state alte, a 1,43 mln, rispetto attese pari a 1,35 mln.
Il deficit della bilancia commerciale degli Stati Uniti si è ampliato a 54,4 mld di dollari, male le esportazioni che hanno mostrato un calo del 4,4% su base mensile.
Impatto sul mercato
E’ il secondo mese consecutivo che i dati sul mondo del lavoro sorprendono positivamente rispetto alle attese della vigilia. Le cifre sono ben superiori alle aspettative.
Solamente due note dolenti: l’aumento delle persone che hanno perso del tutto il loro posto di lavoro (quasi 3 milioni di cittadini statunitensi) e il forte ribasso dei salari medi, legato probabilmente al ritorno al lavoro di impiegati a basso stipendio.
I tre punti di forza sono stati invece il forte calo del tasso di disoccupazione, l’aumento dei posti di lavoro ben migliore delle aspettative e la crescita del tasso di partecipazione alla forza lavoro.
L‘impatto sul mercato azionario è stato significativo. Il future sull’S&P500 è salito di 20 punti da 3135 a 3155 punti, quello sul Dow Jones Industrial Average ha mostrato un incremento di oltre 200 punti da 25940 a 26150. Il future sul Nasdaq grazie ai positivi dati sui NFP ha segnato nuovi record assoluti.