Il caffè continua a confermare la sua tendenza ribassista, nonostante la seduta passata si sia chiusa in buon rialzo con il future scadenza dicembre che termina gli scambi a quota 105.8 USd/lb (+ 2.47%). La tanto attesa quiete dopo la tempesta? Secondo Macquarie advisor non è assolutamente così, ed il peggio deve ancora arrivare: vediamo da dove proviene questa vision così negativa!
Il surplus cronico di caffè nel mercato mondiale sembra essere la causa di questa inesorabile caduta dei corsi e l’esubero di produzione in questione sembra destinato a durare nel tempo, con la produzione della stagione 2013 – 2014 che per la terza stagione consecutiva supererà la domanda.E’ dura in queste condizioni trovare dei fattori che possano far pensare ad un rimbalzo duraturo dei prezzi i quali paiono settati per scendere ancora (probabilmente fino all’ area di 90 USd/lb) almeno fino al trimestre aprile – giugno del prossimo anno, quando il fattore clima in Brasile potrebbe contribuire ad un rialzo delle quotazioni.
Tensioni sociali
A quella che si presenta come una triste situazione grafica si aggiungono anche le tensioni sociali in via di sviluppo con gli agricoltori costretti ad affrontare perdite sempre più pesanti date dal costo di produzione che si aggira intorno ai 120 USd/lb, abbondantemente più in alto rispetto ai prezzi attuali. Sul costo di produzione voglio aprire una piccola parentesi: chi segue il mercato dell’ oro sa che la passata discesa al di sotto dei 1200 $/t.oz è stata seguita da un notevole rimbalzo che ha riportato le quotazioni al di sopra dei 1400 $/t.oz; bene: questo rimbalzo è stato generato da una serie di fattori, tra cui le ricoperture delle ingenti posizioni short che sono scattate in un’ area (1200 $ appunto) corrispondente secondo alcuni specialisti al costo di estrazione per una parte delle miniere, la soglia al di sotto della quale queste ditte estrattrici perdono profitto; giunti a questo punto sono state ingenti le misure prese ad esempio da Barrick Gold: ricordandone una su tutte la riduzione di produzione. Questa soluzione non è tuttavia applicabile alle coltivazioni di caffè le quali sono considerate dai coltivatori come investimenti a lungo termine e non è possibile estirpare alberi che hanno una ciclo produttivo biennale, per ridurre la produzione in eccesso.