Basando la nostra operatività sull’analisi ciclica di medio e lungo termine, è il momento di vedere quali sono i settori merceologici migliori a partire da gennaio prossimo. Come sappiamo, l’interconnessione tra mercati finanziari e borse merci è ormai forte. E’ necessario, pertanto muoversi in due direzioni distinte: per prima cosa studiare la direzionalità dei mercati azionari e sovrapporla sia ai comparti merceologici sia alle singole materie prime. I periodi coincidenti, in termini di tendenza, offriranno così, possibilità di riuscita maggiori in ambito operativo. Questo modo di operare richiede tempo e pazienza, ma offre risultati eccellenti. La globalizzazione dei mercati è ormai così estesa che nessuno strumento finanziario oggi può rivendicare una propria tendenza autonoma. Quest’anno poi il lavoro è stato ben ripagato grazie all’ottima direzionalità avuta sugli indici S&P500 e Nikkei, oltre che al cambio Dollaro US/ Yen Giapponese. Meno brillanti sono state le commodities; una debolezza complessiva infranta solo da poche eccezioni come ad esempio quelle sul settore energetico. Senza dubbio i problemi di tipo economico per i paesi occidentali hanno rallentato la crescita dei prezzi, così come il buon andamento dei raccolti in settori chiave come quello coloniale e agricolo hanno completato il quadro. L’attuale contesto, però può trasformarsi in un’ottima occasione d’investimento per il prossimo anno. Qui si nota già delle variazioni importanti a livello ciclico proprio tra i prodotti coloniali. Non tutto il settore potrà beneficiare di una forte fase rialzista ma, commodities come il caffè e lo zucchero sono le favorite. Meno brillante sarà la partenza del settore agricolo, anche se avremo momenti interessanti nella prossima primavera, ma meno prolungati rispetto ai coloniali.