Criptovalute

I Bitcoin sono cresciuti di oltre il 200% negli ultimi tre mesi del 2020, andando sopra quota 23.000 dollari: un incremento straordinario, molto più in là dei 10.000 dollari a cui erano scambiati sino allo scorso settembre.

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I Bitcoin sono cresciuti di oltre il 200% negli ultimi tre mesi del 2020, andando sopra quota 23.000 dollari: un incremento straordinario, molto più in là dei 10.000 dollari a cui erano scambiati sino allo scorso settembre. Il dibattito sulle criptovalute fra gli addetti ai lavori continua così a essere serrato, fra chi ritiene questi strumenti delle valide alternative di investimento e quanti insistono nel considerarle invece le protagoniste di un'enorme bolla finanziaria.

Per Geneve Invest, società di gestione patrimoniale indipendente e fra i gruppi di riferimento per gli investimenti finanziari in Europa, è opportuno rimanere equilibrati ed effettuare delle valutazioni sostanziali, che non siano frutto dei sentimenti passeggeri legati a un rialzo o ad uno stallo dell'asset. In questo senso, vale allora la pena sottolineare le recenti osservazioni rilasciate dalla Financial Conduct Authority, l'autorità che regola i mercati finanziari nel Regno Unito. La FCA ha dichiarato che gli investimenti in criptovalute comportano "rischi molto alti" e di tenere sotto stretto controllo "aziende che stanno offrendo investimenti in criptovalute o prestiti o investimenti legati a criptovalute, che promettono rendimenti elevati", precisando come "i consumatori che investono in questa tipologia di prodotti, dovrebbero essere pronti all'eventualità di perdere tutto il proprio capitale".

La FCA, inoltre, ha deciso di vietare la vendita di derivati ​​di criptovalute agli investitori individuali, attivando un nuovo registro speciale per le attività finanziarie in criptoasset e sottolineando come le società che operano senza registrazione in questo ambito saranno perseguibili penalmente.

L'obiettivo di FCA, come ci ha spiegato anche Geneve Invest nel corso di una conversazione telefonica, è quello di proteggere i consumatori da un investimento che viene considerato ad alto rischio, assicurandosi conoscano perfettamente in cosa stanno investendo e quali sono i loro diritti e le normative applicabili a questa tipologia di transazioni. Il rischio, d'altronde, come troppo spesso accade in questi casi, è che investitori meno esperti si facciano affascinare da proposte che evidenziano i potenziali vantaggi di un investimento in criptovalute, non presentandone però i possibili punti negativi, con promesse di rendimenti altissimi e del tutto fuori mercato.

A prescindere dalle previsioni che riempiono il campo, non vi sono garanzie rispetto al futuro andamento delle criptovalute. Per ogni investitore che afferma il bitcoin potrebbe arrivare fino a un valore di 100.000 o 400.000 dollari, ci sono molti altri investitori, banchieri, economisti, che considerano invece la valuta digitale del tutto inaffidabile. L'osservazione più diffusa da parte degli esperti è quella di fare grande attenzione, soprattutto quando a investire sono i risparmiatori. Le grandi aziende possono permettersi di correre qualche rischio in più nel tentativo di controllare il mercato delle monete digitali, ma quello in criptovalute resta ad oggi uno degli investimenti più rischiosi in circolazione.