50K Bitcoin nascosti nei popcorn: incredibile storia dell’hacker catturato 10 anni dopo

Alcune storie sono incredibili. Come questa sul Bitcoin del Dipartimento di Giustizia USA: si tratta del più grande sequestro crypto della storia.

Abbiamo diversi esempi di quante volte il Bitcoin sia stato vittima di furti e hacking. D’altronde, vivendo nell’era informatica, tutto ciò che a che fare con computer e dispositivi digitali può essere hackerato da esperti che costantemente creano il panico tra gli utenti. Purtroppo chi ne è stato vittima lo sa bene.

Dal furto d’identità all’estorsione di denaro, dal blocco d’istituzioni come il Pentagono fino alla duplicazione di codici bancari. Le brutte esperienze con gli hacker non finiscono mai.

Bitcoin e le crypto sono state più volte vittima di questi individui, ma oggi parliamo di quello che è stato senza dubbio il furto di criptovalute più grande fino ad oggi!

Non si può negare l’abilità del ladro, ma fortunatamente le autorità USA sembrano averlo assicurato alla giustizia.

Meglio tardi che mai, no? Scopriamo chi è e cos’ha fatto questo ormai celebre hacker.

Silk Road: Darkweb e Bitcoin

Molti non sapranno di che cosa si tratta e non è del tutto strano. Anzi forse è un bene.

Sì, perché Silk Road era uno dei primi siti facenti parte del Darknet moderno, cioè mercati online privati, con account messi spesso all’asta, non aperto certo a chiunque.

Silk Road è nato nel 2011 e, facendo parte del cosiddetto DarkWeb, è stato spesso chiuso e riaperto, fino alla chiusura da parte delle forze statunitensi nel 2014 nell’operazione dal nome in codice “Operation Onymous”.

Quello fu l’anno in cui fu arrestato anche il sospettato fondatore Ross Ulbricht, dopo che il suo sito aveva venduto merci e servizi illegali a più di 100.000 compratori.

La novità di quegli anni? Pagamenti in Bitcoin.

E lo smacco? Proprio un hacker aveva intercettato il flusso di transazioni e rubato migliaia di BTC che pochi anni dopo sarebbero valsi molto più di quanto forse egli stesso credeva.

Bitcoin rubati: come ha fatto l’hacker?

Non è sicuramente stato facile acciuffare questo criminale, ma sembra che nel novembre 2021 la lunga ricerca si sia conclusa, divulgando solo poche settimane fa i dettagli.

Il nome dell’hacker responsabile del più grande furto di Bitcoin è James Zhong.

Durante il 2012 l’hacker era riuscito a entrare nel sistema di pagamenti di Silk Road, inviandosi pagamenti in BTC dalla piattaforma del DarkWeb a una serie di account fake creati ad hoc.

Ma come ha fatto?

Nel sistema di transazione del mercato era stato notato un ritardo, quindi Zhong decise di creare molteplici account, inviando dai 200 ai 2.000 Bitcoin come deposito.

Una volta fatto questo, effettuava prelievi in successione della stessa quantità, ma più volte. La falla trovata nel sistema ha fatto il resto, permettendogli di derubare la piattaforma criminale Silk Road di una quantità incredibile di criptovaluta!

Circa 50.000 BTC, per esattezza!

All’epoca, ricordiamolo, il re delle criptovalute valeva meno di $100.

50K Bitcoin e miliardi nascosti

La quantità derubata non è mai stata ritrovata, ma con gli anni il valore è salito sempre più e il bottino è divenuto una vera e propria fortuna.

La quantità di 50.000 Bitcoin derubata è rimasta ben nascosta, grazie a un sistema usato da James Zhong che sfruttava un crypto-mixer, usato spesso per il riciclaggio di denaro.

Questo metodo gli ha permesso di creare molteplici transazioni e indirizzi capaci di depistare i metodi di tracciamento.

Arrivando a possedere una somma pari a 3,3 miliardi di USD sotto forma di BTC, praticamente scomparsi agli occhi del mondo.

Fortunatamente con il passare degli anni e le nuove tecniche, il Dipartimento di Giustizia americano è riuscito a stanare l’hacker e la somma derubata.

10 anni dopo: James Zhong in arresto

Meglio tardi che mai, no? Già, ben 10 anni dopo il furto, le autorità statunitensi sono riuscite ad assicurare James Zhong alla giustizia e, dulcis in fundo, anche i 3,3 miliardi in BTC!

Come accennato l’accaduto risale al novembre 2021, ma i dettagli del Dipartimento di Giustizia USA sono stati rivelati solo un anno dopo.

L’hacker è riuscito a eludere molto a lungo i suoi inseguitori, ma alla fine non è riuscito a farla franca.

Inoltre, oltre i 50K Bitcoin, il 32enne ha subito il sequestro di diversi metalli preziosi e di ben 600.000 USD in contanti.

La storia incredibile, però, non finisce qui.

Bitcoin nascosti: ecco dove

Dopo attente ricerche nell’abitazione del giovane, gli agenti si sono accorti dell’impensabile nascondiglio.

All’interno dell’abitazione di Zhong vi era un sotterraneo.

Scesi proprio lì, gli agenti hanno trovato la maggior parte delle crypto rubate contenute in chiavi private dentro una cassaforte.

Un’altra parte, però, era dentro un computer nascosto da coperte e biancheria, in una scatola di popcorn!

Già, avete capito bene: +3 miliardi in BTC dentro una scatola di popcorn in un bagno nel sotterraneo.

Leggi anche: I peggiori incidenti di hacking di criptovalute della storia

Hacker catturato: rischia 20 anni

La storia si è conclusa e l’hacker attende la sentenza che arriverà a febbraio 2023.

James Zhong ha confessato il furto alla corte di Manhattan, ma dovrà attendere per la condanna finale per il reato telematico, che potrebbe costargli 20 anni di carcere!

Oggi il valore del Bitcoin rubato, con il crollo del mercato, sarebbe intorno a $1.000.000.000,00, una cifra molto superiore a quella rubata 10 anni fa.

Si tratta del più grande furto crypto della storia e, secondo il Dipartimento di Giustizia USA, il secondo più grande sequestro di sempre.

Leggi anche: Truffe criptovalute, come proteggersi? Ecco 6 cose da fare per sfuggire ai cyber criminali

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