Attenzione alle criptovalute: uomo arrestato per pagamenti crypto a Bali

No, non è un'invenzione del web: pochi giorni fa un uomo è stato arrestato e molti turisti rischiano di pagare multe salate per l'uso di criptovalute.

Quante volte siete andati in vacanza?

Ecco, immaginate di essere all’estero, magari in una location da sogno come Bali, in Indonesia, e di scegliere di pagare un caffè o affittare uno scooter con delle criptovalute presso un esercente che le accetta come pagamento.

Dopodiché arriva la polizia e voi rischiate la multa, mentre l’imprenditore viene arrestato.

Questo è quanto accaduto realmente, anche se speriamo non a voi!

Criptovalute in Indonesia

Il Web3 non ha una fama positiva ovunque.

Le criptovalute sono consentite in Indonesia come asset, ma il loro utilizzo come forma di pagamento non è legale. Ci sono anche limiti su chi può svolgere attività commerciali in valuta estera nel Paese, con coloro che desiderano farlo che richiedono addirittura il permesso di Bank Indonesia.

Wayan Koster, il governatore indonesiano attualmente in carica, ha infatti già ribadito le regole in vigore in relazione agli asset digitali, affermando che le violazioni sarebbero soggette a sanzioni amministrative, che possono essere richiami, multe o in casi specifici trasformarsi in arresti.

L’annuncio è l’ultimo di una serie di sforzi per reprimere il cattivo comportamento dei turisti sull’isola che rischiano di compromettere le tradizioni e la sicurezza indonesiana.

Soprattutto a Bali.

Bali e il Turismo

L’Indonesia è uno Stato bellissimo seppure controverso.

E Bali rappresenta un vero paradiso, ma senza dubbio un’area fortemente dipendente dal turismo.

Durante le restrizioni di viaggio dovute al Covid-19 l’isola ha sofferto tantissimo, ma il ritorno dei visitatori internazionali ha portato i suoi problemi.

All’inizio di quest’anno, Koster ha detto che stava pianificando di vietare ai turisti di usare le motociclette, tra una serie di violazioni del traffico e incidenti.

La frustrazione è cresciuta anche nei confronti dei turisti che si fanno beffe delle tradizioni locali posando nudi in luoghi sacri o che lavorano come nomadi digitali senza ottenere i visti giusti.

Questa mancanza di rispetto e di attenzione alle normative vigenti è stata ulteriormente stressata da coloro che accettano oppure pagano illegalmente con criptovalute.

Accetta criptovalute e viene arrestato

La questione non è affatto uno scherzo.

La polizia di Bali ha infatti recentemente arrestato un proprietario di autonoleggio per aver accettato pagamenti in criptovalute!

L’arresto è avvenuto dopo che il governo statale ha messo in guardia contro l’utilizzo delle crypto come opzioni di pagamento per qualsiasi transazione, ribadendo come la rupia indonesiana sia l’unica valuta a corso legale nel Paese.

Mentre lavoravano sotto copertura come clienti, gli agenti della polizia di Bali hanno arrestato un individuo identificato come TS (33) il 29 maggio a Jimbaran, Badung, in Indonesia.

La Cyber ​​Unit della polizia di Bali ha avviato le sue indagini a seguito di crescenti segnalazioni di persone che utilizzano crypto per le proprie transazioni.

Questi includono aziende come autonoleggi, caffè, hotel, agenzie immobiliari e altri. Un ufficiale ha rivelato che TS (33) aveva iniziato ad accettare pagamenti in criptovalute da stranieri sull’isola tre mesi fa.

Dopo il suo arresto, la polizia ha sequestrato alcuni dei beni del sospettato, compreso il suo smartphone utilizzato per transazioni crittografiche. Hanno anche sequestrato un account Indodax, un veicolo Pajero Sport, la sua carta bancomat, un account Telegram e screenshot di Telegram.

Pagamenti crypto in Inonesia: rischi

Il 28 maggio, l’agenzia di stampa di proprietà del governo Antara ha riferito che il governatore di Bali Wayan Koster ha ospitato una conferenza stampa lo stesso giorno e ha affermato che i turisti che “usano le criptovalute come mezzo di pagamento saranno trattati con fermezza”.

All’incontro hanno partecipato l’ispettore capo della polizia di Bali e Trisno Nugroho, capo dell’ufficio di rappresentanza di Bali per Bank Indonesia, la banca centrale del paese.

Nugroho ha ribadito che il trading di crypto è consentito ma l’uso di valute digitali per i pagamenti è vietato.

Koster ha anche chiarito che l’uso di altre valute comporta una pena potenziale massima di un anno di carcere e una multa di 200 milioni di rupie (circa $13.000).

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Exchange crypto nazionale in Indonesia?

Nonostante un severo divieto da parte del governatore di Bali, la scena crypto dell’Indonesia sembra prendere una svolta interessante.

In effetti, il ministero del Commercio indonesiano, guidato da Zulkifli Hasan, ha piani ambiziosi per l’implementazione di un exchange crypto nazionale.

Inizialmente prevista per la fine dello scorso anno, la piattaforma ha incontrato alcuni ostacoli lungo il percorso, ma secondo le ultime informazioni dovrebbe essere finalmente operativa entro il prossimo mese.. Questa sarebbe una pietra miliare per l’Indonesia nel campo delle criptovalute.

Il Dipartimento del Commercio svolgerà un ruolo chiave come custode e stanza di compensazione per i mercati crypto locali!

Questa iniziativa mostra chiaramente che il Paese riconosce la crescente importanza delle criptovalute e sta cercando d’integrarle nel proprio sistema finanziario.

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