Bitcoin e criptovalute: cosa ci insegna la vicenda di FTX

La bancarotta di FTX deve spingere a prestare maggiore attenzione agli exchange affidabili e dubitare dei servizi più rischiosi. Ecco cosa sapere.

bitcoin ftx

La recente bancarotta del famoso exchange di criptovalute FTX ha innescato un effetto domino che ha portato gli utenti delle maggiori piattaforme di scambio a ritirare le proprie crypto verso dei portafogli esterni. Questo perché l’insolvenza di FTX ha acceso i timori di una possibile bancarotta di altri servizi di compravendita di criptovalute durante questo mercato ribassista.

Come possiamo notare dal sito di Coinglass, gli exchange maggiormente impattati da questo fenomeno sono proprio quelli Americani, i quali hanno registrato una fuoriuscita di oltre 1,5 miliardi di dollari in BTC durante l’ultima settimana.

Wallet hardware: come tenere le crypto al sicuro dagli exchange

Come abbiamo visto, gli utenti delle piattaforme di scambio di criptovalute stanno ritirando in massa i propri fondi per paura che il proprio exchange dichiari bancarotta come FTX. Ma dove vengono spostati questi crypto asset? La risposta è nei wallet hardware, ovvero dei dispositivi che consentono di mantenere bitcoin e altre crypto offline e al sicuro da terze parti. La prova di ciò viene fornita direttamente da Trezor, azienda leader nel settore dei wallet hardware, che ha dichiarato di aver registrato un aumento delle vendite del 300% dal momento in cui sono sorti i rumori di un possibile fallimento di FTX.

Tetek, brand ambassador di Trezor, ha dichiarato che gli incassi derivanti dalla vendita dei loro dispositivi superano addirittura i livelli di un anno fa, quando bitcoin ha raggiunto il prezzo di 68 mila dollari. Tetek afferma inoltre che l’azienda riuscirà a fronteggiare questa crescente domanda di wallet hardware con le proprie scorte attuali, in quanto Trezor già prevedeva un aumento delle vendite per il 2022.

Anche l’Amministratore Delegato di Binance ha recentemente invitato la community di Twitter a conservare le proprie criptovalute su dei wallet esterni agli exchange, in modo da mantenere i propri fondi al sicuro in questo momento così difficile per il settore crypto.

Crypto exchange: quale scegliere in questo periodo turbolento

Oltre a FTX, molti altri servizi crypto hanno chiuso i battenti durante questo bear market (vedi Celsius e Terra, giusto per citare gli esempi più eclatanti). È dunque importante per l’utente medio imparare a riconoscere gli exchange affidabili e dubitare invece dei servizi più rischiosi.

Tra gli elementi più importanti da considerare nella scelta di un crypto exchange troviamo l’allocazione delle riserve, ovvero in quale modo e in quali asset vengono conservati i fondi che gli utenti depositano sulla piattaforma. Per esempio, è stato scoperto recentemente che Crypto.com mantiene il 20% delle proprie riserve in Shiba Inu, un meme coin altamente speculativo: il risultato è stato catastrofico per CRO, il token di Crypto.com, che ha perso circa il 30% del suo valore nelle 24h posteriori a tale scoperta. In linea di massima quindi, è bene scegliere un exchange con una struttura finanziaria conservativa e riserve allocate in stable coins, valute FIAT e criptovalute più sicure come Bitcoin ed Ethereum.

Riguardo alle modalità di conservazione delle riserve, sono da prediligere gli exchange che mantengono la maggior parte dei fondi in cold storage, ovvero su portafogli non connessi alla rete internet.

Se ti stai chiedendo quali exchange rispettino i requisiti di sicurezza appena esposti, puoi trovare una lista aggiornata di exchange affidabili sul blog di Criptovalute.biz.