Ci sono tantissimi indizi che preoccupano gli investitori: uno su tutti la possibilità di un crollo del Bitcoin. In questi giorni sembra che il re delle criptovalute non sia riuscito a sostenere il rialzo che lo ha spinto fino a $31.000, anzi sembra proprio che non abbia più la forza per un rally.
Molti investitori temono così un nuovo 2022, ma forse non è il caso di allarmarsi tanto. Certo, la situazione non è delle migliori per una miriade di fattori, ma possiamo analizzare i più importanti e contestualizzarli, provando così a non correre ai ripari troppo presto. Oppure a farlo immediatamente.
Bitcoin, prelievi bloccati su Binance
Il crollo che spaventa gli investitori crypto comincia con un blocco dei prelievi presso l'exchange più importante del settore.
In questi giorni la piattaforma Binance ha dovuto sospendere i prelievi ben 2 volte. I trader si sono allarmati, visto che in passato questo ha spesso preannunciato la chiusura di un crypto exchange, causa fallimento.
I prelievi in sospeso erano circa 500.000 e riguardavano Bitcoin, allarmando ancora di più visto che si trattava di un blocco isolato e mirato.
Tuttavia, Binance ha rassicurato, integrando il Lightning Network e avvertendo che si era trattato di un problema dovuto all'aggiornamento delle commissioni sulla rete fortemente intasata. Per chi non lo sapesse, infatti, le commissioni sulla rete Bitcoin sono aumentate moltissimo a causa della congestione in atto.
BRC-20 e meme-coin
In particolare la rete BTC è stata congestionata dalle meme-coin e da un nuovo standard chiamato BRC-20.
Il volume degli scambi di questa tipologia di criptovalute è aumentato enormemente negli ultimi giorni, infatti, coinvolgendo negativamente il re delle criptovalute.
Il mercato delle criptovalute ha registrato un volume pari a 2,3 miliardi di USD la scorsa settimana, un aumento di sei volte rispetto ai 387 milioni di USD della settimana precedente!
Complici specifici sono stati sicuramente il nuovo standard BRC-20, attualmente in sperimentazione sulla rete BTC e $PEPE.
La congestione è stata guidata da quest'ultima, un token a tema rana lanciato a metà aprile con un'offerta massima di 420 trilioni. Venerdì $PEPE ha superato addirittura $1 miliardo di USD come capitalizzazione di mercato, raggiungendo infine il picco di 1,82 miliardi di USD, un risultato sbalorditivo per una criptovaluta meme di tre settimane (anche se oggi è crollato a picco).
Tuttavia, il progetto è privo di scopo (se non quello speculativo) ed è ignoto il team che su di esso lavora. Il market cap è infatti in calo, con quello che potrebbe trasformarsi in uno dei peggiori fuochi di paglia del Web3.
Commissioni Bitcoin ai massimi
Quando pensiamo a una blockchain dobbiamo immaginarla come un'autostrada.
Le nostre transazioni sono le auto e, se una rete ne ha troppe, arrivare a destinazione potrebbe richiedere molto più tempo del normale. Quello che sta accadendo adesso è proprio questo: troppe operazione sulla rete Bitcoin, facendo schizzare alle stelle le commissioni.
Queste sono arrivate a $19 a causa dell'elevata domanda di blockspace in seguito alla creazione di NFT utilizzando il protocollo Ordinals. La mania NFT ha portato le commissioni totali degli Ordinals a raggiungere la cifra di $24.285.831.
I miners staranno sicuramente guadagnando di più, ma questi costi enormi per le transazioni Bitcoin e i tempi di conferma più lunghi rendono difficile per gli appassionati di crittografia utilizzare la rete per scambiare denaro digitale.
Possibile crollo a $25.000?
Al momento moltissimi trader sono preoccupati.
Poiché il sentiment risulta negativo e ribassista, alcuni analisti credono addirittura che BTC potrebbe scendere sotto i $25.000, attendendo momenti migliori per la risalita. Ma è davvero possibile? La risposta è sì, soprattutto facendo un'analisi a ritroso.
D'altronde abbiamo avuto tre periodi di accumulazione rispettivamente il 15 marzo, il 31 marzo e il 12 aprile, dopodiché è iniziato un periodo di distribuzione locale il 20 aprile. Il range rialzista all'interno di cui si muove il re delle crypto potrebbe quindi rischiare di rompersi, raggiungendo i $25.000!
Uno scenario che i più ottimisti devono prendere in considerazione viste le ultime vicissitudini, nonostante il recente superamento dei $30.000!
Halving vicino: comprare Bitcoin conviene?
C'è una particolare area di supporto a $25619 che, secondo gli analisti on-chain, rappresenterebbe un'area in cui la molti indirizzi hanno acquistato durante gli ultimi 6 mesi.
Ma sarà ancora così?
Che Bitcoin crolli è improbabile, ma come ci sono trader a sostegno del fatto che la crypto raggiunga $1 milione entro fine anno, ci sono anche quelli che credono possa arrivare a $5.000.
Il fatto è che queste preoccupazioni sono dovute a cause che si spera siano passeggere, riuscendo in qualche modo a sbloccare il canale rialzista di BTC e farlo dirigere nuovamente verso i $30.000. Per il momento, possiamo solo attendere e studiare il mercato in attesa di conferme, sperando che la blockchain riduca questo traffico che non fa affatto bene al prezzo della valuta digitale.
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