Criptovalute, crollo imminente: altre 3 società rischiano il collasso dopo FTX

Effetto domino sul mercato crypto che sta soffrendo parecchio, con le criptovalute che rischiano grosso e la possibile caduta di altre 3 società.

Nel contesto attuale sembra difficile potere riuscire a prevedere la strada che prenderanno le criptovalute.

Sì, perché chiunque fosse rimasto distante dal settore crypto nell’ultima settimana ha commesso un grave errore: il settore è nel caos.

Per quanto possa sembrare esagerata questa affermazione, sappiate che uno dei più rinomati e apprezzati exchange di criptovalute, FTX, è crollato in uno dei modi peggiori mai visti negli ultimi anni. Dichiarando bancarotta nel giro di pochi giorni.

Le criptovalute non hanno giovato di questo collasso, perdendo moltissimo in termini di prezzo e capitalizzazione di mercato.

Basti pensare che Bitcoin sta pericolosamente giocando appena sopra i 15.000 USD, avendo perso più del 20% solo dall’inizio del mese!

Ma chi sono le altre società che rischiano di finire in bancarotta come il già citato exchange di Sam Bankman-Fried?

Ecco le vittime.

BlockFi, crypto lending

Per chi non lo sapesse, si tratta di un’altra tra le società più celebri nel mondo delle criptovalute.

BlockFi è una piattaforma di crypto-lending con una serie di prodotti finanziari grazie a cui possiamo guadagnare interessi, o prendere in prestito denaro fiat o valuta digitale.

Tuttavia la domanda risulta spontanea: quanto potrebbe resistere alla caduta di un colosso come FTX?

La risposta è facile: molto poco.

Criptovalute in discesa, BlockFi con loro

A giudicare da come ha reagito il mercato, la piattaforma crypto non è una di quelle su cui puntare al momento.

La ragione nasce dal fatto che, pochi giorni fa, non solo BlockFi ha limitato le operazioni possibili all’interno della sua piattaforma, ma ha anche bloccato i prelievi degli utenti.

E, come se non bastasse, la società sembra pronta a dichiarare bancarotta da un momento all’altro.

Dove sta il problema? Nel semplice fatto che BlockFi era stata salvata pochi mesi fa da un credito di 400 milioni di USD gentilmente fornito da FTX, con la possibilità di acquistarla per 240 milioni di USD.

Ora che la società di SBF è caduta, la piattaforma di crypto-lending potrebbe fare la sua stessa fine da un momento all’altro.

Gemini: altro crollo?

Tutti gli exchange crypto condividono un mercato altamente volatile e fatto da investitori particolarmente suscettibili a ciò che accade.

Tra le società che più soffrono l’andamento del mercato vi è anche Gemini.

La piattaforma di scambio criptovalute non vanta la fama di Coinbase o Binance, ma rappresenta comunque una delle più affidabili sul mercato. O almeno così sembrava.

Attualmente Gemini funge anche da custode di criptovalute e il ribasso sostenuto del mercato non aveva aiutato affatto la società, ma ora la piattaforma dei gemelli Tyler e Cameron Winklevoss sembra più che in difficoltà.

Criptovalute? Prelievi preoccupanti su Gemini

Novità in merito? Ancora non molto, ma la strada non sembra molto diversa da quella di BlockFi.

La reazione di Gemini è stata quasi immediata, con uno stop ai prelievi che, però, sembra essere stata rivista non troppo tempo dopo, giorno 16 novembre.

Questo, però, non rende la situazione migliore e potrebbe essere una sorta di specchietto per le allodole, anche se non possiamo esserne sicuri.

La sola cosa che sappiamo è la quantità di prelievi che hanno visto questi ultimi giorni affondare sempre più Gemini.

Gli utenti sembrano avere prelevato fino a 485 milioni di USD in un solo giorno!

In soli sette giorni dal collasso della società di BSF sembra che l’exchange Gemini abbia subito prelievi di criptovalute pari a 682 milioni di USD.

Preoccupante? Diciamo di sì, considerando che anche un’altra società legata ai fratelli Winklevoss sembra avere generato questo contraccolpo.

Criptovalute? Oggi preoccupano anche Genesis

La sorte sembra volersi riprendere tutta quella fortuna di cui ha rivestito alcuni degli attori più impegnati nel settore crypto.

Genesis Global Capital è parte di Genesis, in particolare il fulcro del programma prestiti in criptovalute, capace di connettere gli asset digitali agli investitori istituzionali.

Nata nel 2013 è diventata presto una dei leader nel campo dei servizi finanziari in criptovalute, ma oggi sembra risentire del mercato crypto fortemente ribassista e della caduta degli ultimi giganti del settore.

La reazione non è stata molto diversa da quella del suo partner Gemini.

Genesis, altra bancarotta

Proprio così, la terza società pronta a cadere potrebbe essere proprio il braccio dedicato al crypto lending, Genesis Global Capital.

La reazione a catena generata dalla caduta di FTX ha spinto questa società a bloccare i prelievi degli utenti giusto la scorsa settimana.

Ma nel frattempo? Ebbene, nulla di buono.

Nonostante la società continui a sostenere di non volere ricorrere all’Articolo 11 (relativo appunto alla bancarotta), sappiamo che sta cercando di raccogliere circa 1 miliardo di USD dagli investitori, senza ancora avere raggiunto l’obiettivo.

Questo la dice lunga su cosa aspetta Genesis se non dovesse riuscire a raccogliere i fondi necessari, o addirittura se questi non bastassero comunque a elargire le somme dovute ai creditori. Per non parlare dei soldi degli utenti anche a rischio!

Leggi anche:”Bitcoin, cryptovalute ed il fallimento di FTX

Seguici
161,688FansLike
5,188FollowersFollow
775FollowersFollow
10,800FollowersFollow

Mailing list

Registrati alla nostra newsletter

Leggi anche
News Correlate