Criptovalute, frodi dietro l’angolo: ecco 6 segnali d’allarme per mettervi al riparo

Avete mai letto di una crypto sospetta sul web, ma siete caduti in trappola perché sembrava comunque attendibile? Ecco 6 modi per capire quando stare lontani.

Innegabile come la blockchain abbia portato una ventata di novità e migliorie in diversi settori oggi sempre più impegnati nello sviluppo di nuove funzionalità che proprio su di essa si basano.

Siamo circondati da criptovalute, NFT, token e metaverso: ma quand’è che queste galline dalle uova d’oro si rivelano in realtà delle ben ordite truffe?

Riuscire a capirlo in anticipo è sicuramente un grande vantaggio, soprattutto quando parliamo di asset digitali, strumenti che risulteranno non di rado esageratamente affascinanti.

Ci concentreremo sulle criptovalute, ma non possiamo negare che alcuni di questi consigli possono essere validi anche in relazione ai diversi asset digitali che oggi popolano il Web3.

Non è difficile rendersi conto di una truffa se teniamo conto di questi 6 fattori, ma non è assicurato il risultato!

Molto dipende anche da quanto la frode è ben ordita, ma avrete almeno filtri utili a proteggere voi e il vostro capitale.

Impossibilità di vendere criptovalute acquistate

Ci sono dei casi molto ovvi di frodi create per gli utenti meno consapevoli, alcune delle quali sono più semplici da notare di altre.

Ci sono dei casi in cui, creato il token di riferimento, questo viene acquistato da un utente qualunque che tuttavia si ritrova nell’impossibilità di rivenderlo.

Questo è un campanello d’allarme ovvio: non potere rivendere nell’immediato una crypto acquistata, o non poterla scambiare facilmente per valute fiat dimostra possibili falle nell’equazione di cui siamo entrati a fare parte.

Questa è spesso accompagnata da commissioni altissime che rischiano di rubare molto denaro durante la fase di vendita.

Distribuzione dei token non equa

Molti utenti non sanno che è possibile controllare quante persone detengono una certa quantità di criptovalute.

Un altro campanello d’allarme, quando acquistiamo token di dubbia natura, è rappresentato da una quantità non indifferente detenuta da un singolo individuo o gruppo.

Ma come faccio a controllare?

Sappiate che tramite le blockchain o la cronologia delle transazioni è possibile visionare i proprietari dei token, ma potremmo anche farlo su siti come Arbiscan (Token Tracker) o Etherscan.

Se lo sviluppatore di un progetto possiede la maggiore parte delle crypto messe a disposizione sarebbe il caso di farsi qualche domanda e valutare altri dei consigli di questo articolo.

Identità degli sviluppatori

Chi ha creato le criptovalute o i token in questione?

In un mondo come il nostro, dove gli innovatori sono orgogliosi dei loro progetti, è difficile che il creatore di un business non voglia rivelarsi al pubblico!

Quando compriamo criptovalute o anche altre tipologie di asset digitali facenti parte di un business che sembra interessante e vantaggioso, è difficile non imbattersi nel nome del team di sviluppo o del CEO che lo rappresenta.

Facciamo ricerche sugli sviluppatori o semplicemente sui possibili nomi legati alla crypto: se non ci sono abbiamo un problema e forse anche loro.

Sul web, dove le identità sono facilmente corruttibili, è molto importante sapere nome e cognome dell’utente con cui entriamo in contatto per evitare brutte sorprese.

Pubblicità eccessiva con poche interazioni

Uno dei maggiori rischi quando si ha a che fare con progetti legati alle criptovalute è in stretto contatto con i social media e le strategie pubblicitarie.

Legato al concetto delle identità precedentemente elencato, dobbiamo sempre essere in grado di controllare ed eventualmente accreditare le fonti.

Accade spesso che i criminali informatici sfruttino novità come il Web3 e i suoi prodotti per attirare gli utenti con pubblicità ingannevoli, un marketing radicale e non di rado eccessivo su Instagram, Facebook o Twitter, cercando di agguantare quante più vittime possibili con promesse spesso irrealistiche.

State alla larga da annunci che sembrano incredibilmente allettanti per essere veri, o almeno indagate come si deve seguendo questi consigli!

Nessuno vuole vedere i propri soldi pagare per il lusso di qualcun altro, rischiando poi di restare con un pugno di mosche come i clienti del famoso CryptoKing.

Crescita immediata e importante del prezzo

Il valore dell’asset da noi acquistato è un altro metro di misura di una possibile frode.

Quando acquistiamo una delle criptovalute che più crediamo profittevole dobbiamo stare attenti a possibili aumenti eccessivi di prezzo in poche ore o giorni dalla sua nascita.

Potrebbe essere lo stesso creatore a fare crollare il prezzo, scappando via con i profitti della vendita!

Una crypto può sicuramente aumentare velocemente di valore, ma non è così comune come alcuni di noi potrebbero pensare.

White paper poco dettagliato o mancante

Un ultima cosa di cui tenere conto è il piano di crescita, il cuore del progetto e lo scopo su cui si basa un determinato token.

Conoscete il “white paper”? Si tratta del documento che attesta nel dettaglio le fasi di sviluppo e le intenzioni di un determinato progetto basato su blockchain.

Informazioni brevi e poco dettagliate, piuttosto che promesse accattivanti e di rendimenti molto elevati devono fare sorgere i primi dubbi.

A maggiore ragione se le criptovalute che stiamo valutando di acquistare non lo hanno!

Per incentivare gli investitori, un white paper dettagliato e coerente è fondamentale! Senza siamo di fronte a un token fraudolento!

Leggi anche: Criptovalute, 5 lezioni dal primo crac italiano 

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