Gli NFT esistono per tutti i gusti e di tutti i prezzi e se ormai abbiamo imparato a classificarli da un punto di vista artistico rimane tra loro una distinzione tecnologica.
Ovvero, gli NFT possono essere distinti in base allo standard che utilizzano per i token e non sono tutti uguali, dove sigle diverse corrispondono a diverse proprietà dello smart contract.
Ancora, anche criptovalute ed NFT sono entrambi token crittografici che si distinguono proprio per lo standard.
Impariamo quindi a classificare gli NFT e le criptovalute partendo dal concetto di "standard".
Come si legge la sigla del token standard di un asset crittografico
Il token standard, che si indica con una sigla, classifica i diversi tipi di asset crittografici sulla base della blockchain e dello smart contract.
Lo standard viene indicato con una sigla alfabetica seguita da un numero. La sigla indica la blockchain su cui l’asset opera. Ad esempio sia gli NFT che le criptovalute che lavorano su Ethereum sono siglati come “ERC”, i token Binance Smart Chain sono siglati come “BEP”.
ERC sta per “Ethereum Request for Comments”; BEP per “BinanceChain Evolution Proposal”.
Il numero che segue dà i dettagli più specifici e indica il tipo di asset, cioè se è una criptovaluta o un NFT e di che tipo.
Passiamo alla parte numerica dov’è le sigle ERC-2 ed ERC-20 indicano che si tratta di criptovalute che lavorano su Ethereum. Mentre ERC-721 ed ERC-1155 gli NFT che operano sempre su questa rete.
In parallelo su Binance avremo BEP-2 o BEP-20 per LE criptovalute e BEP-721 o BEP-1155 per i Non Fungible Token.
Capito che cos'è un token standard si capisce anche perché due asset con una funzione così diversa come NFT e criptovalute siano spesso accomunati. Perché sono due applicazioni la cui struttura è identica, ma che differiscono nelle proprietà.
Che differenza c’è tra un NFT ERC-721/BEP-721 e lo standard BEP-1155/BEP-1155
Abbiamo visto che sia che su BSC che su Ethereum sono due gli standard più comuni, anche se ce ne sono altri, che classificano un Non Fungible Token e li distinguono dagli altri asset.
Vediamo ora in cosa uno standard differisce dall’altro. Cercando di parlare più semplicemente possibile lo standard ERC-721 o BEP-721, che è il più comune in assoluto, si usa per minting e trasferimento di NFT o collezioni singole, l’altro standard (ERC-1155 e BEP-1155) e più flessibile e permette presempio a di trasferire gruppo di NFT o di asset.
Sostanzialmente il primo rappresenta uno smart contract che controlla un solo asset, l’altro uno smart contract in grado di controllare molteplici asset.
Quando si effettua il minting di NFT su una piattaforma come OpenSea scelta la blockchain si può scegliere anche lo standard. In ogni caso quale dei due scegliate, se si tratta di piccole collezioni e dei vostri primi token, non farà un gran differenza nel risultato.
La blockchain e il problema dell’interoperabilità
Per quanto riguarda gli asset crittografici una cosa che si deve tenere presente è la poca interoperabilità delle reti blockchain.
Ovvero NFT e criptovalute con uno standard ERC, cioè che girano su Ethereum, non sono compatibili con la blockchain BSC e viceversa. Ogni piattaforma è separata e costituisce un ecosistema unico.
Quando si effettua il minting di un NFT con lo standard ERC-721 o ERC-1155 questi lavorano su Ethereum e basta.
Motivo per cui molte nuove criptovalute sono lanciate con una strategia che si chiama multichain. Cioè la stessa moneta in termini di nome e andamento di mercato esiste di diverse versioni, che lavorano ognuna su una blockchain differente.
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A che serve la strategia multichain nel lancio di una nuova criptovaluta
La strategia multichain crea una criptovaluta identica che esiste in standard sia in BEP-20 che ERC-20 anche in versioni per altre reti come Solana. Cosa cambia? Nulla da un punto di vista del prezzo per unità, molto nella tecnologia poiché lavorano su due blockchain diverse.
Questa operazione viene fatta per raccogliere maggiori investitori nel progetto e superare il limite della poca comunicazione delle diverse piattaforme.
Nello specifico degli utenti e nel caso delle due piattaforme prese ad esempio BSC ed Ethereum, nella scelta del minting di un NFT o dell'acquisto di una risorsa crittografica si deve tenere a mente che proprio perché piattaforme con caratteristiche diverse queste hanno costi diversi.
Se Ethereum resta quella con il maggior bacino di utenza, il suo funzionamento ancora ancorato ad un protocollo di consenso si Proof-of-Work (PoW) ha dei costi di commissioni (gas fee) molto alte. BSC che usa il Proof-of-Stake (PoS) ha dei costi pari a zero a confronto.
In ogni caso, quando siamo di fronte a più versioni della stessa moneta digitale create per operare su blockchain distinte, non la cambia per il prezzo della criptovaluta ai fini del trading.
Tutte le possibili versioni di un token possono essere scoperte consultando siti come CoinMarketCap che tengono sotto controllo l’andamento di tutte le principali criptovalute.