Che effetto avrà l’ETF bitcoin sulla sua quotazione?

Probabilmente tutti quelli che si interessano di finanza dovranno ricordarsi in futuro quel venerdì. A suo modo è stata una data storica per la nuova finanza

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Venerdì 15 ottobre 2021 è arrivata la notizia ufficiale: la Securities and Exchange Commission statunitense (US SEC) aveva concesso il lasciapassare a quelle società che volevano costituire un ETF Bitcoin.

Probabilmente tutti quelli che si interessano di finanza dovranno ricordarsi in futuro quel venerdì. A suo modo è stata una data storica per la nuova finanza.

Le reazioni immediate sono state evidenti: il prezzo del bitcoin (BTC) è salito sopra i 60 mila dollari. I mercati hanno accolto la notizia con serenità e non certo con l’emotività di quando nel 2017 fu concessa l’istituzione dei futures sul Bitcoin.

Normalizzazione delle cripto: nessuna rivoluzione in arrivo

Forse nel 2017 il Bitcoin faceva ancora troppo scalpore ad ogni mossa;, oggigiorno sembra essersi stabilizzato almeno a livello di percezione da parte dei mercati.

Il motivo principale di questa calma olimpica nel raccogliere la notizia, secondo molti esperti, è legato al fatto che gli ETF Bitcoin saranno comunque legati ai futures della criptovaluta.

Non saranno quindi vincolati direttamente alla criptomoneta (Bitcoin futures ETF). Ne consegue che non ci saranno acquisti diretti di Bitcoin da parte dei fondi negoziati in borsa (ETF) nei mercati.

Per i più attenti osservatori la cosa era già stata ampiamente annunciata durante l’Estate. Fu infatti il presidente della SEC, Gary Gensler, ad anticipare che l’autorità non avrebbe mai approvato un ETF bitcoin con il sottostante legato direttamente al bitcoin. E così è stato.

Ad attivare il primo ETF Bitcoin è stata ProShares, ovviamente negli Stati Uniti. Secondo quanto annunciato nella registrazione alla SEC le commissioni sono dello 0.95%.

Inoltre si è subito appreso che l’ETF è legato al bitcoin futures quotato al Chicago Mercantile Exchange (CME), approvato dal Commodity Futures Trading Commission (CFTC). La data di lancio è stata lunedì 18 ottobre, ma il fondo non era da subito disponibile al trading.

ETF Bitcoin: le prospettive per le criptovalute

In realtà sono stati moltissimi gli esperti del settore a sottolineare che, se l’annuncio degli ETF non ha sortito un grande balzo sul prezzo delle criptovalute, è perché non si tratta di un fatto così nuovo come si vuol far credere.

Infatti altre nazioni, come Canada e Brasile, hanno anticipato gli USA per gli ETF ed in anticipo sono risultati anche in Svizzera, Germania, Parigi e Amsterdam per quanto riguarda gli ETN.

Non solo. La formula utilizzata dagli USA, oltre che in ritardo, è da considerarsi “prudente”; nel senso che negli altri Paesi sopra citati hanno legato i loro veicoli di investimento direttamente alla criptovaluta BTC (e già anche a ETH).

Per cui, come prevedibile, una volta disponibili al trading, questi ETF legati ai futures non hanno sortito un grande effetto positivo sugli acquisti di criptovaluta bitcoin.

Per il futuro esiste un timore: gli ETF potrebbero andare a catturare l’attenzione dei grandi investitori e dei piccoli, che preferiranno investire sul derivato di un derivato, anziché investire direttamente sulla criptovaluta.

In buona sostanza si teme che l’ETF abbia vita a sé stante e non faccia parte del “mondo delle criptovalute”; insomma, quasi come fosse un elemento esterno al sistema che cerca di raccogliere qualcosa senza entrare nell’ottica giusta.

Le perplessità sulla scelta della SEC<

A ben guardare l’accettazione della SEC è piuttosto singolare; in sostanza l’organismo ha infatti accettato la costruzione di un veicolo di investimento che ha come sottostante un altro strumento derivato. Un derivato di un derivato, appunto.

L’idea di fondo sembra quella di andare a sostenere gli ETF con uno strumento già normato, i futures appunto, e non con le criptovalute che negli USA non sono ancora ben normate.

Eppure negli USA dovrebbero sapere che creare derivati di derivati, può portare a situazioni piuttosto imbarazzanti, pericolose e alla fine anche drammatiche.

Normalizzazione delle criptovalute e previsioni 2022

Anche l’ETF, con il successo che ha avuto nelle prime settimane di vita, ha contribuito alla normalizzazione delle criptovalute in generale.

Molti analisti ed esperti, come quelli di BitcoinRegs Italia, si aspettano di vedere nel prossimo anno una maggiore adozione istituzionale di bitcoin e cripto come veicolo di investimento.

Infatti il lancio del Bitcoin ETF attirerà una maggiore adozione in tutto lo spettro istituzionale; questo perché i piani di pensionamento più tradizionali, i fondi pensione, i conti di intermediazione, non accetteranno investimenti in criptovalute, ed è propri lì che il Bitcoin ETF potrebbe fare la differenza.

Sempre secondo gli esperti di BitcoinRegs Italia, ci sarà una crescita nella diffusione dei migliori siti per investire in Bitcoin (qui la loro lista completa), sia broker di trading che exchange, e il nostro consiglio è quello di scegliere solo piattaforme di investimenti sicure ed affidabili.

Nonostante le perplessità quindi, sono ottime le previsioni per l’ETF Bitcoin; con molta probabilità, ciò porterà avanti anche la normalizzazione della criptovaluta che diventerà sempre più un punto di riferimento attendibile.