Exchange criptovalute, come fidarsi? 5 usano già “Proof of Reserve”, la migliore soluzione

Gli exchange di criptovalute sono in crisi e molti subiscono prelievi giornalieri che li dissanguano. Ricostruire la fiducia con PoR è il primo passo.

Non è un segreto che con gli ultimi risvolti nel mercato crypto, la fiducia di tantissimi utenti e investitori del Web3 sia ai minimi storici. Uno dei problemi maggiori è stato sicuramente sollevato dalla vicenda di FTX e dal suo crollo, che ha coinvolto anche più recentemente la società di crypto-lending, BlockFi, che ha dichiarato bancarotta a seguito del disastro.

Molti utenti hanno perso, infatti, i propri fondi! All’interno di un exchange di criptovalute come FTX sembrava tutto andare bene e nessuno si aspettava che dall’oggi al domani, il proprio capitale contenuto nella piattaforma sarebbe potuto risultare bloccato. Impossibile da prelevare.

A fronte di questo episodio, gli exchange hanno subito diverse perdite, con gli investitori che continuano a prelevare il proprio capitale per paura di perderlo definitivamente. Basti pensare che Coinbase ha subito prelievi di Bitcoin arrivati al valore di circa $2 miliardi! Questo rischia di compromettere molto più dei soli provider, ma tutta l’industria basata su crypto.

Pertanto, gli exchange centralizzati di criptovalute hanno deciso di aderire alla “Proof of Reserve” una sorta di controllo del bilancio che permette di constatare se i nostri fondi sono al sicuro e se il capitale dell’azienda basta a coprire il nostro deposito.

Al momento 5 sono i più celebri e sarebbe saggio (almeno in un periodo così turbolento) affidarsi a loro per eventuali compravendite crypto.

Deribit, Proof of Reserve completa

Alcuni hanno da ridire su Deribit , perché circa un mese fa ha subito un attacco da parte di un hacker che ha sottratto 28 milioni di USD dal suo hot wallet.

Tuttavia, pur avendo subito l’attacco (ricordiamo che anche Binance ne ha subito alcuni), resta uno dei pochi ad avere fornito prove di trasparenza come la Proof of Reserve.

Secondo il team Deribit, infatti, gli utenti possono stare tranquilli perché nonostante l’hacking, i cold wallet sono al sicuro e possono tranquillamente coprire le spese impreviste.

Nella pubblicazione della loro PoR hanno mostrato agli utenti di possedere 50.600 Bitcoin, 516.000 Ethereum e 476.000 Solana.

Numeri rassicuranti che, risolto il problema dell’hacker, potranno sicuramente fornire una garanzia in più agli user nella scelta del proprio exchange di criptovalute!

Bitfex, uno dei primi exchange criptovalute

Si tratta di un exchange assai noto perché nato come uno dei primi in assoluto per lo scambio di asset digitali. Nato nel 2014, è di proprieta della iFinex Inc. e si è sempre dimostrato abbastanza affidabile.

Al momento attuale è il maggiore detentore di Tether, la crypto ancora al dollaro statunitense, di cui detiene il 60%! Bitfex ha reso pubblica su Twitter la sua Proof of Reserve, dimostrando di possedere 204.000 Bitcoin e 1,22 milioni di Ethereum.

Dimostra così il suo impegno e la sua trasparenza, chiarendo agli utenti di essere uno dei maggiori detentori delle prime due più grandi criptovalute.

Exchange criptovalute N.2: Coinbase

Come anticipato, si tratta sicuramente di una delle piattaforme crypto più note e apprezzate al mondo. Coinbase è stato superato solo da Binance in termini di volume da trading, ma purtroppo uno di quelli che ha subito il maggior numero di prelievi dopo il crollo di FTX.

Per ricostruire la fiducia dei propri trader, Coinbase è stato tra i primi a fornire una prova dei loro fondi, attestati a 5,6 miliardi di USD ne più recente report.

Inoltre la piattaforma dispone di un audit finanziario che può essere controllato in qualunque momento e sembra avere anche istituito un fondo di recupero che opererà presto nel 2023, dove la società ha già investito 500.000 USD.

L’interesse nella tutela dei trader è certo da parte di questo gigante delle criptovalute e soprattutto dimostrato.

Binance, la prima Proof of Reserve

Il N.1 delle piattaforme di criptovalute. Changpeng Zhao, CEO di Binance, ha avuto l’amara accusa di essere alla base del crollo disastroso del “collega” Sam Bankman-Fried. Tuttavia non sarebbe giusto ritenerlo responsabile solo per essere stato parzialmente coinvolto nella vicenda e avere preso le distanze dopo essere venuto a conoscenza dell’imminente scandalo.

Binance, promuovendo affidabilità e trasparenza, ha aderito in fretta alla Proof of Reserve per essere degno della fiducia user.

La piattaforma si è premurata a fornire i dati relativi a 6 delle criptovalute più famose, rispettivamente: Bitcoin, Etherum, Tether, USD Coin, Binance Coin e BNB. L’ammontare di asset a disposizione e l’indirizzo è relativo solo a 6 delle 600 criptovalute disponibili in piattaforma, ma è di 69 miliardi di USD.

Successivamente rilascerà una Proof of Reserve totale, così da essere trasparente al 100%!

Rassicurante, non credete?

Kraken, strumenti per gli utenti

Questo è l’ultimo, ma non a caso. Kraken è un exchange di criptovalute statunitense, tra i primi al mondo per volume di trading e per affidabilità. La piattaforma è stata la prima a fornire una PoR completa, sin da febbraio 2022! Gli audit relativi a tutti i suoi bilanci sono presenti all’interno della piattaforma e disponibili al controllo degli utenti in qualsiasi momento.

Kraken, infatti, non ha pubblicato sui social o in piattaforma una Proof of Reserve in modo diretto, ma ha reso possibile a tutti gli utenti controllare i propri fondi dal proprio account con dei semplici strumenti integrati. In questo modo potremo sapere sempre se il nostro deposito è al sicuro su Kraken!

Per approfondire:Investire in criptovalute: nuova “Proof of Reserve” potrebbe limitare i rischi

Seguici
161,688FansLike
5,188FollowersFollow
780FollowersFollow
10,800FollowersFollow

Mailing list

Registrati alla nostra newsletter

Leggi anche
News Correlate