Le migliori e le peggiori crypto del 2022

Le migliori e le peggiori criptovalute da tenere d'occhio per il 2022, con progetti che stanno diventando un punto fermo e quelle con problemi

Si, ogni tanto un bello sguardo al mercato alla ricerca delle migliori e le peggiori criptovalute da mettersi in tasca o da tenere a distanza fa comodo, specialmente in periodi di grande incertezza come questo.

Si, Bitcoin sembra avere una direzionalità rialzista ma non si può nemmeno negare che la sua forza sembra piuttosto misera, ben lontana dalla FOMO che si respirava qualche tempo fa.

In questo scenario quindi resta davvero difficile capire chi ne ha e chi non ne ha per fare il grande salto nel prossimo futuro, poiché tutte le crypto restano li alla coque, né cotte né crude.

Se si guarda con costanza e attenzione però, si possono notare alcune monete che se la cavano meglio di altre, riuscendo a dare qualche speranza in più e altre ancora che invece non se la passano affatto bene.

Certo, se Bitcoin dovesse rompere i supporti e fare un sostanzioso tonfo verso il basso nessuno si salverebbe, quindi bisogna sempre tenere in conto questo quando si va a operare.

Inoltre questo è un giornale informativo, non certo un luogo dove vengono dispensati consigli finanziari, quindi ogni parola che seguirà dovrà essere presa come una semplice chiacchierata.

Il mondo delle criptovalute e degli investimenti in generale rimane un luogo spietato, specialmente per chi si butta a caso, quindi meglio avere le idee ben chiare prima di cominciare.

In questi video Riccardo Zanetti spiega Ethereum

Ethereum

Si, Ethereum, la seconda criptovaluta per capitalizzazione e uno dei nomi più scontati dell’universo che ci si potrebbe aspettare in un articolo di questo tipo.

Facile immaginare la faccia di chi si aspettava la più grottesca delle shitcoin pronta a fare 100x per poi rugpullare tutti ma, almeno quando in basso c’è scritto il mio nome, questo schifo non apparirà mai.

Ora, tornando alla regina delle criptovalute, è onestamente vero che potrebbe apparire un nome fin troppo ovvio per molti, ma è altrettanto vero che nei periodi d’incertezza non c’è spazio per i bei progetti.

Ethereum è una delle criptovalute più solide in assoluto, seconda solo a Bitcoin ma con quell’alone di eterna seconda che sembra volersi scrollare di dosso ogni giorno di più.

Il progresso che questa chain sta portando e i progetti che vengono sviluppati su di essa ogni giorno, sono assolutamente incredibili e secondi a nessuno.

Anzi, generalmente tutte le novità nel mondo delle criptovalute (almeno quelle importanti) arrivano prima qui e poi vengono scopiazzate altrove.

Senza nulla togliere alle altre chain, è innegabile che chi ha le idee più innovative vada laddove ci sono più soldi, più certezze e migliori garanzie per il futuro.

Anche le altre arriveranno, prima o poi, a questo livello ma, almeno per ora, andando a vedere i fondamentali non c’è davvero trippa per gatti.

Terra (Luna)

Incredibile pensare a quanto Terra sia diventato una colonna nel mondo delle criptovalute in così poco tempo, passando dalle retrovie a una posizione da leader in una manciata di mesi.

Colonna si, portante non ancora ma, se continua con questa direzione e dimostra di poter portare a termine i progetti, allora difficile immaginare scenari grigi.

Terra è una blockchain che si è specializzata nella creazione di stablecoin decentralizzate, in pratica monete che possono mantenere il valore fisso del Dollaro o di altre valute FIAT in modo costante.

Le stablecoin non sono certo un’invenzione dell’ultimo minuto nel panorama delle crypto, sono li già da tempo e ce ne sono di ben più importanti rispetto a quella di Terra.

Allora perché è così importante questo progetto? Perché, se USDT e USDC (per cintarne alcune) sono collateralizzate da denaro contante, UST invece si mantiene ancorata al Dollaro tramite algoritmo.

Questo le permette di operare in modo completamente decentralizzato rispetto alle altre, le quali dipendono sempre e interamente da un’unica entità centrale.

In un mondo come quello delle criptovalute dove la decentralizzazione è la colonna portante, che senso ha dipendere da stablecoin create da enti che sono equivalenti alle banche?

Allora tutto sto teatrino della democratizzazione del denaro erano solo chiacchiere da caffè? Si, a meno di non riuscire a decentralizzare le stablecoin…

Cronos, la moneta di Crypto.com

Crypto.com è stato il protagonista di una delle campagne di marketing più feroci e ben orchestrate della storia, tanto da portarlo letteralmente ai 4 angoli del mondo.

Questo ha ovviamente comportato delle spese gigantesche (sarebbe interessante sapere una cifra esatta), ma ha ripagato questa compagnia con un’adozione generale molto alta.

Sebbene non lo si possa propriamente definire la miglior piattaforma per comprare criptovalute, questo poco importa all’utente medio che vuole solo mettere da parte qualche spicciolo in Bitcoin.

Qui infatti mancano un po’ troppe monete, l’exchange è separato dall’app per investire e i costi non sono sempre i migliori su piazza, ma sono difetti non certo critici.

Inoltre ha recentemente lanciato una blockchain (chiamata appunto cronos), sulla quale dovranno essere sviluppati progetti di ogni tipo tanto da far concorrenza a tutte le altre.

Allo stato attuale delle cose è difficile capire se ci sarà la spinta innovativa o meno che le serve, ma i presupposti ci sono e la partenza è stata davvero ottima.

Ultimamente sono forse un po’ mancati quei guizzi a cui ci aveva abituato all’inizio, ma talvolta bisogna anche saper pazientare in attesa che gli assi vengano calati.

Crypto.com resta una vera e propria potenza assoluta nel panorama delle valute digitali, cosa che fa davvero venir voglia di “scommettere” sul suo futuro.

THORChain

Qual è il più grande problema nel mondo delle criptovalute oggigiorno? Sicuramente ci sono diverse risposte a questa domanda ma, se si analizzano bene le cose, non è difficile giungere alla risposta che l’interoperabilità tra cain è uno di quelli più pressanti.

Ora, se esistesse la possibilità di abbattere queste barriere e portare a un sistema connesso senza vincoli, il portatore di questa evoluzione diventerebbe sicuramente un fattore chiave di questo mondo, no?

Ecco, THORChain sta proprio lavorando per fare questo, riuscire a creare un mondo fatto di blockchain che possono scambiarsi dati senza il minimo problema.

Allora perché non è ancora un vero fattore questa chain? Per il semplice fatto che, essendo un’operazione complessa e con enormi ostacoli, ci vuole un certo tempo.

Oggigiorno lo stato evolutivo di THORChain suggerisce che ci siano ancora molti spigoli da limare, ma la direzione è sicuramente quella giusta.

Ovvio, il fatto che ci siano ancora molti problemi noti e che potrebbero anche non trovare mai soluzione, dovrebbe suggerire una certa dose di cautela.

Nessuno dice che si debbano buttare tutti i propri averi in questa criptovaluta ma, se si cerca un asset un po’ più rischioso sul quale fare un pensierino, allora questa blockchain ha poche rivali.

Come sempre l’importante è non lasciarsi prendere troppo la mano perché, più si scende in basso nella classifica della capitalizzazione, più è facile rimanere scottati.

KuCoin

Anche qui un exchange che assomiglia molto a Binance nell’aspetto, ma con una sua identità completamente separata e un mercato più ristretto.

KuCoin infatti è uno dei maggiori exchange che operano in Asia e uno dei primi per volumi di scambi giornalieri (seppur molto inferiori a Binance).

La sua tokenomics è molto interessante perché, sebbene il numero iniziale di monete fosse molto più alto, è stato pensato per ridursi di una fetta molto consistente nel tempo.

Questo gli dà un prospetto deflazionistico che può davvero far gola agli investitori di lungo corso, sempre a patto che mantenga il suo appeal in quanto a piattaforma.

Una cosa che però ha attirato le attenzioni su questa criptovaluta negli ultimi mesi, è come ha saputo resistere bene durante il mercato ribassista degli ultimi mesi.

Quando Bitcoin ha avuto una brutta discesa, la maggior parte delle monete lo ha seguito verso l’abisso, mentre KuCoin è rimasto solo leggermente scalfito da questo movimento.

Da allora ha intrapreso un andamento del prezzo che sembra davvero essere la base per un trampolino di lancio futuro, cosa che potrebbe davvero far schizzare questa moneta in alto.

Certo, il fatto che una cosa sembri tale, specialmente nel mondo delle criptovalute, non significa che effettivamente lo sarà, quindi occorre prendere questi segnali con le pinze.

KuCoin è la moneta di un exchange solido e affermato, con una bella tokenomics e con una blockchain alle spalle che potrebbe riservare belle sorprese nel prossimo futuro.

Altre monete interessanti

Da qui in avanti ci sono davvero una serie infinita di criptovalute che varrebbe la pena tenere d’occhio, alcune anche molto più importanti di quelle citate fin’ora.

Chain come Polkadot, Avalanche, Cosmos e molte altre blockchain principali sarebbero nomi altrettanto validi su cui investire in previsione futura.

I layer 2 di Ethereum portano grandi novità a cicli costanti, acquisendo sempre più valore (sebbene non si sa quanto potranno valere dopo il passaggio a proof of stake).

Tanti progetti sono annidati nei meandri della classifica per capitalizzazione di mercato, cosa che rende un vero e proprio campo minato di gemme e pericoli.

Si perché, per 1 criptovaluta che ce la fa, ce ne sono almeno 100 che scompaiono nell’oblio e almeno 300 che sono delle vere e proprie truffe.

Questo non vuole spaventare l’investitore, suggerendo di stare alla larga dal settore come fanno molte persone che, in verità, di questo mondo sanno poco o nulla.

Il concetto che è importante capire è il fatto che non bisogna perdere la testa e inseguire le lucciole, andando dietro a strani nomi che promettono grandi cose ma senza nessuna base per farlo.

Per sopravvivere a questo mondo occorre informarsi e, solo dopo aver fatto le proprie considerazioni, allora ha senso acquistare questo o quell’asset.

Mai seguire consigli di sconosciuti che non hanno rischi o, peggio, possono guadagnare suggerendo di mettere i soldi nella shitcoin o nel progetto truffaldino di turno.

Per essere padroni del proprio denaro occorre sapere come gestirlo, cosa che non può essere una persona terza a farlo e tantomeno un articolo di giornale.

Le peggiori criptovalute del 2022: Solana

Attenzione, è chiaro che qui si stia andando piuttosto lontani da quello che ci si sarebbe aspettati di trovare, ma c’è una motivazione più che valida per trovare Solana qui.

Il fatto è che, questa blockchain, nell’anno passato abbia avuto diversi problemi anche piuttosto gravi che hanno portato la rete a rimanere offline e dover essere riavviata in più di un’occasione.

Attacchi spam sulle transazioni o semplici intasamenti della rete fisiologici, si sono dimostrati più di una volta letali per il corretto funzionamento del network.

Si, allo stato attuale delle cose la blockchain funziona e la moneta è tra le 10 più capitalizzate al mondo, ma non toglie che i problemi ci siano e neanche troppo piccoli.

Investire oggi con un ottica di breve/medio o anche lungo termine è una scommessa, inteso come puntare sul fatto che il team di sviluppo sappia risolvere queste lampanti criticità.

Cosa che è assolutamente possibile oltre che probabile, ma vale davvero la pena rischiare d’immischiarsi con una delle criptovalute che ha mostrato grandi criticità quando ce ne sono molte altre, sulla carta, più affidabili.

Non esiste una risposta secca a questo quesito, ci sono persone che vendono il grande valore di questa blockchain e altri che invece sono più scettici e, in un certo senso, entrambi hanno ragione.

XRP (Ripple)

Una moneta che in molti si aspetteranno, poiché è in causa con la SEC americana da tempo immemore, ma non è la vera ragione per la quale si trova su questa lista nera.

La verità è che, allo stato attuale delle cose l’esito del processo sembra pendere leggermente in favore della criptovaluta, ma è davvero troppo presto per dirlo.

Tutto potrebbe ancora succedere, in quanto l’ente di controllo ha tutto il potere e le conoscenze per mettere sotto scacco il team di sviluppo e vincere la diatriba.

Ma se la causa legale non è il nodo cruciale di questa demonizzazione di Ripple, allora per quali ragioni sembra promettere male per il prossimo futuro?

Per il semplice fatto che, l’intera tokenomics e il funzionamento stesso del sistema, non sembrano affatto promettere aumenti di prezzo per il futuro.

Il team di sviluppo ha nelle sue mani circa il 50% dell’intera supply di XRP, segnale piuttosto nefasto per tutti coloro che desiderano investire in questo progetto.

Certo, siamo lontani dal pensare che sia una truffa ma, quando chi crea la moneta ha un tale potere decisionale sull’andamento del prezzo, meglio sempre girare alla larga.

Nessuno vieterebbe loro di vendere a ogni rialzo, riabbassando il valore del token che non riuscirebbe mai davvero a spiccare il volo, impedendo quindi lauti profitti.

A questo si aggiunge il fatto che, a parte per le singole transazioni, esistono ben pochi incentivi che spingono a detenere questa moneta nel portafogli da parte delle grandi balene.

Cardano

Continuando con la lista delle criptovalute più antipatica e impopolare della storia, non poteva davvero mancare Cardano per aggiungere un pizzico di pepe e mandare in rivolta una community sfegatata.

ADA rimane una delle criptovalute con la capitalizzazione di mercato più alta, ma davvero si fa fatica a capire come questo sia possibile.

Quando venne lanciata era quasi rivoluzionaria, con il sistema proof of stake e tante bellissime promesse per un futuro che appariva quasi certo.

Per questo molti investitori ci hanno creduto fortemente, facendola diventare la loro bandiera e continuando a gridare ai 4 venti che Cardano è il futuro delle criptovalute.

Ma, a ormai diversi anni dal lancio, si può ancora dire la stessa cosa? Guardando un po’ in giro la risposta più ovvia è un secco “no”, senza spazi di manovra.

Il proof of stake non è più una novità e, ormai, molte altre blockchain l’hanno adottato o lo stanno per adottare, anche Ethereum. Questo significa che Cardano non è più la maggior esponente del sistema, solo uno dei tanti nomi nel mucchio.

A questo bisogna aggiungere che, dopo il lancio degli smart contract, non ci sono davvero stati eventi significativi a dare sostegno al progetto.

Per gettare ulteriore benzina sul fuoco, questo grande lancio è stato un grande fiasco, con problemi a destra e sinistra e il team di sviluppo che è rimasto silente per mesi dopo aver ammesso dei problemi e ritardi.

Ha senso andare a impelagarsi con Cardano nel 2022 quando ci sono decine di altre criptovalute che sembrano viaggiare a velocità molto superiori e senza problemi vari?

Anche qui, come sempre, la risposta è completamente soggettiva ma tutti gli indizi portano a pensare che non sia rimasta molta benzina nel loro serbatoio e che, il futuro, sia un po’ più nero ogni giorno che passa.

Dogecoin

Dogecoin è stato un piccolo grande miracolo per alcuni, una sapiente operazione d’influencing da parte di Elon Musk per altri, dipende un po’ come la si guarda.

Indipendentemente da questo però, è innegabile che Doge sia riuscita a regalare introiti pazzeschi a una manciata di sostenitori che l’avevano nel loro portafogli.

Da quel momento in poi però, non ci sono stati più dei veri momenti felici per questa crypto, con un prezzo in discesa che segue l’andamento del mercato.

Ma perché Doge è da evitare? Per il semplice fato che è nata come moneta scherzo, non ha nessun utilizzo o infrastruttura alle spalle ed è altamente inflazionistica.

I token vengono costantemente creati e non esiste un sistema per distruggere una parte, consumarli o fare in modo che il mercato non faccia altro che inondarsi sempre di più ogni giorno.

Nessuno comprerebbe mai un qualsiasi asset con questi presupposti, sarebbe un suicidio finanziario bello e buono, allora perché si dovrebbe andare su Doge?

Perché Il signor Musk la pubblicizza? Effettivamente questa è una ragione abbastanza valida, sono stati proprio i suoi Tweet a spingerla fino a dove sta ora, ma per quanto potrà durare?

Ultimamente sembra che la presa di questo individuo sul settore delle criptovalute stia calando, con piccole variazioni assorbite piuttosto in fretta.

Quindi, se il fattore che ha segnato la svolta di Doge sta diventando un non-fattore, per quale ragione si dovrebbe continuare a credere in questo simpatico ma inutile meme?

Shiba Inu

Il discorso non cambia davvero di tanto rispetto a Doge, anzi! Si potrebbe dire che qui la situazione è anche leggermente peggiore rispetto all’altro cane.

Shiba non è nemmeno nata per essere un meme, ma una inutile shitcoin senza valore che, potenzialmente, poteva pure trasformarsi in un rug pull.

Il fondatore ha infatti mandato il suo intero wallet di Shiba (circa il 50% della supply) a Vitalik Buterin, il fondatore di Ethereum il quale li ha poi donati in beneficenza.

Cosa c’insegna la storia? Che, quando una criptovaluta ha una fetta enorme della supply nelle mani dei fondatori, il rischio truffa è dietro l’angolo.

Facendo un po’ di sana speculazione, si potrebbe anche pensare che era nata come truffa ma, visto il successo e il troppo interesse mediatico, il fondatore abbia abbandonato il piano e spedito tutto a Vitalik per dimostrare la buona fede e per evitare di avere i federali di mezzo mondo addosso.

Nessuno potrà mai davvero confermare o smentire questo pensiero ma, concentrandoci solo su quanto è oggi Shiba, non ci sono davvero appigli per la speranza.

Nel suo progetto non c’è nulla, la moneta non fa nulla e sta anche perdendo la gloria riflessa di Doge, quindi che cosa potrebbe mai davvero spingere qualcuno a comprarla?

Una qualunque shitcoin

Un ultimo pensiero è giusto spenderlo per tutti coloro che decidono di buttare i propri soldi in shitcoin, andando a sprecare capitale che potrebbe essere utilizzato molto meglio.

Queste monete non sono altro che spazzatura senza valore, create per accalappiare i polli o con una montagna di speranze ma senza alcuna base tecnica.

Criptovalute con la faccia da cane, quelle “community driven”, quelle che hanno strani sistemi di burn  o deflazionistici e che promettono grandi ricavi senza il minimo sforzo, sono feccia.

Il marketing che le spinge non fa altro che promettere cose irrealizzabili per attirare gente che cerca un guadagno facile e rapido, il quale non avverrà mai.

Ogni giorno decine di criptovalute vengono create e altrettante muoiono per il semplice fatto che non valgono nulla e ci vuole un secondo per dar vita alla nuova Shiba Inu.

Il fatto però che venga fatto questo paragone non deve trarre in inganno, non s’intende che sarà la nuova Shiba in quanto a ricavi ma la medesima zuppa in fatto d’inutilità.

Ci sono state una manciata di monete che., nella storia, sebbene non avessero valore hanno fatto ricavi stellari ma sono state gocce nell’oceano e, incontrare la prossima gallina dalle uova d’oro, è statisticamente (quasi) impossibile.

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