Per Musk di Tesla gli Usa non dovrebbero regolare il Bitcoin

"Non sono un grande esperto di criptovalute", ammette Musk. Il numero uno di Tesla esorta però Washington a evitare di regolare Bitcoin e simili.

Image

Elon Musk negli ultimi mesi ha contribuito non poco alle fortune (e alle sfortune) di Bitcoin e criptovalute in genere e i suoi interventi finiscono sempre sotto la luce dei riflettori. Così è successo con la sua partecipazione alla Code Conference di Beverly Hills, in California, in cui il numero uno (anzi Technoking come si fa chiamare ultimamente) di Tesla non si è risparmiato sul tema e anzi ha espresso un'opinione abbastanza controcorrente, sostenendo che il governo Usa non dovrebbe tentare di regolare il mercato delle criptovalute. “Non credo sia possibile distruggerle ma è possibile che i governi ne rallentino l'avanzamento", ha dichiarato Musk, secondo quanto riportato dalla Cnbc.

Il consiglio di Musk di Tesla agli Usa è di non regolare il Bitcoin

Tesla in febbraio aveva reso noto di avere acquistato Bitcoin per 1,5 miliardi di dollari. Valore lievitato a 2,5 miliardi nel secondo trimestre ma successivamente calato, in scia all'andamento altalenante del Bitcoin (come di gran parte delle altre criptovalute). Andamento altalenante cui ha contribuito non poco lo stesso Musk, passando dall'annuncio della possibilità di acquistare vetture Tesla in Bitcoin, al dietrofront dopo pochi mesi (spiegato dal co-fondatore e chief executive dell'azienda californiana soprattutto con la questione consumi) e da un ulteriore semi-dietrofront. In tutto questo, però, Musk si è sempre dichiarato un sostenitore delle criptovalute.

Musk controcorrente chiede di non regolare Bitcoin e criptovalute

"Non direi di essere un grande esperto di criptovalute", ha precisato alla Code Conference. "Penso che ci sia un certo valore nelle criptovalute ma non direi che è la seconda venuta del Messia", ha aggiunto. La sua visione di una non regolamentazione del settore (il suo consiglio a Washington? "Non fare nulla!") non è condivisa da tutti. Di recente, per esempio, l'investitore e celebrità televisiva canadese Kevin O'Leary, pur allineato a Musk nella convinzione che il Bitcoin sia già una realtà ("Il Bitcoin è fatto per restare. Diventerà l'asset class di domani", aveva dichiarato), aveva sottolineato l'importanza di norme e regole precise.

Regolare Bitcoin e criptovalute allargherebbe però il mercato

Perché regolare un mercato nato come anarchico, indipendente, decentralizzato? Per O'Leary ci sono "migliaia di miliardi di dollari di interessi in attesa di salire sul carro". In particolare proprio per il Bitcoin, se i regolatori consentissero alle società di servizi finanziari di trattarlo come asset e approvassero in Usa Etf basati sulla valuta virtuale arriverebbero migliaia di dollari di ulteriori acquisti. E, in tema di regolatori, non può non fare notizia l'annuncio della Finma (l'autorità svizzera di vigilanza sui mercati finanziari) del via libera al Crypto Market Index Fund. Si tratta del primo fondo che investe principalmente in criptovalute. Riservato a investitori qualificati viene classificato come "altri fondi per investimenti alternativi" con rischi particolari. (Raffaele Rovati)