Attenzione agli NFT Pokemon: sono un falso. Truffe, denunce e phishing, ecco la trappola

I Pokemon sono conosciuti da chiunque, per questo è stato semplice truffare moltissimi utenti. O incorrere in una denuncia del detentore del brand.

Chi non conosce i Pokemon? Si tratta di una vera e propria icona nel mondo. Semplici creature da nutrire, accudire e allenare, sfidando amici anche in giro per il mondo, con un merchandising incredibile e un giro d’affari ancora più stupefacente. Inoltre, non parliamo di un semplice business o franchise tra i più profittevoli di sempre, ma del N.1 assoluto su scala mondiale.

Il franchise delle simpatiche creature è, infatti, riuscito a generare un volume d’affari pari a 100 miliardi di USD solo nel 2021! Questo lo rende il business multimediale più remunerativo su scala globale.

E gli NFT? No, la compagnia sembra non essersi ancora concessa di lavorare su blockchain e Non-Fungible-Token. Eppure, sul web, potrete trovare un sito dove giocare e scambiare NFT Pokemon: si tratta di Pokemon World. E non è finita. Altri 2 siti promettono di potere scambiare carte token raffiguranti gli amatissimi mostriciattoli, ma è tutto falso.

Una notizia peggiore dell’altra in effetti. E ora scopriremo la ragione.

The Pokemon World: come funziona?

I giochi basati su blockchain e criptovalute non sono più una novità. Tuttavia, riuscite a immaginare l’impatto di un videogame basato sul franchise più remunerativo del mondo e la nuova tecnologia blockchain in forte trend?

Ebbene, la società australiana Pokemon Pty Ltd sembra avere avverato il sogno di moltissimi appassionati. La brutta notizia è che si tratta di NFT illegali.

Già, purtroppo la compagnia non ha i diritti per dare vita alla piattaforma e al gioco basato su token non fungibili e per questa ragione si è beccata una denuncia dalla proprietaria del brand.

The Pokemon Company denuncia gli NFT

Si tratta della compagnia responsabile di ogni genere di cose legata all’universo dei nostri tanto amati mostriciattoli. Compagnia giapponese, creata tra il 1998-2000, rappresenta il fulcro di ogni operazione legata al franchise.

La società australiana è stata denunciata dalla detentrice dei diritti The Pokemon Company.

Legalmente, infatti, la compagnia giapponese ha tutte le ragioni per citare in giudizio la controparte australiana, detenendo tutti i diritti relativi al famoso franchise. Al momento il sito non è stato bloccato dalle autorità, che stanno procedendo con cautela, ma certamente convinte delle ragioni dell’accusa giapponese.

La società che ha sfruttato la fama dei Pokemon e degli NFT, dovrà infatti sospendere qualunque vendita o pubblicità del prodotto da loro già presentato. Le conseguenze potrebbero essere molto più gravi di quello che, infatti, potrebbero sostenere. Insomma diffidate delle imitazioni!

Allarme truffe: attenzione agli NFT

Eliminato il caso australiano, altri 2 sembrano essere apparsi sul web, più o meno nello stesso periodo. Qualche settimana fa erano stati notati giochi di carte e collezionabili NFT basato sulle nostre simpatiche e celebri creature, The Pokemon-go.io e BetaPokemonCards.io, un’altra operazione illegale. Stavolta però ben più grave.

Sì, perché mentre scriviamo, molti utenti continuano a dichiarare di essere stati derubati dei propri dati personali subito dopo l’iscrizione alle nuove piattaforme di NFT. Si annunciavano scambi di Non-Fungible-Token, lotte tra amici, possibilità di vendere e comprare rari esemplari, ma la trappola era dietro l’angolo.

NFT Pokemon e malware

Non ci si può fidare di progetti del genere. I due siti sopracitati sono stati ufficialmente oscurati dalle autorità dopo i report e le segnalazioni via web, anche grazie all’ASEC.

La tecnica ideata dagli hacker si basava sulla registrazione degli utenti sul sito e il download di un programma “.exe”, ma uno adibito all’accesso remoto sul PC delle vittime. Questo ha permesso all’hacker di avere accesso ai dati personali degli utenti, facendo scattare l’allarme ad alcuni di loro e finendo per allertare l’intero web.

Un variazione del programma legittimo “NetSupport”, che avrebbe permesso al criminale di accedere ai server del malcapitato e controllare così la vittima e il suo dispositivo. Fortunatamente una vicenda sventata in fretta, ma gli NFT Pokemon non si sono dimostrati così divertenti e piacevoli come molti di noi si sarebbero aspettati. Chiunque sarebbe potuto essere vittima del malware!

Esistono collezioni NFT Pokemon legittime?

Una domanda che a questo punto molti di noi si saranno fatti. La risposta? No, non esiste alcuna collezione NFT Pokemon al momento.

Tra l’altro, la stessa compagnia (detentrice dei diritti ovviamente) ha dichiarato insieme a Nintendo che nessun videogioco su blockchain o token del genere è previsto per il 2023. Nulla da dichiarare riguardo i nostri coloratissimi amici animati, pur restano un “must” non sembrano ancora volere aprire le porte di casa al mondo crypto o al Web3. Scelta saggia? Presto per dirlo, ma siamo sicuri ci siano delle ragioni ben chiare.

Saggio, invece, sarebbe tenersi lontani da qualunque Non-Fungible-Token o crypto-progetto basato sui Pokemon. Al momento nessun progetto legale relativo al franchise ha infatti visto la luce.

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