Può sembrare azzardato, ma la verità è che non è facile prevedere cosa succederebbe se una delle 3 società più importanti dell’intero Web3 crollassero. La ragione per cui su di esse poggia l’intero destino dei portafogli digitali dei trader di tutto il mondo, è la loro influenza, la loro apparente affidabilità e gli asset a loro disposizione.
Non è un segreto che l’intero settore crypto stia soffrendo, ma è ovvio come ci siano delle eccezioni che continuano a beneficiare e a resistere ai duri colpi subiti. Le 3 realtà di cui parleremo sono molto più che pilastri, quasi delle vere e proprie autorità del Web3.
Nessuno l’ha deciso e nessuno l’ha dichiarato, ma tutti dobbiamo tenerle d’occhio, perché una loro caduta innescherebbe un effetto domino devastante.
Le crypto e tutti i nostri asset (digitali e non) potrebbero risentire fin troppo negativamente di un evento del genere.
Binance, re dei crypto exchange
Come non menzionarlo? Sappiamo tutti che, dopo la caduta di FTX, Binance rappresenti l’exchange N.1 per volume d’affari, seguito solo da Coinbase.
Dopo la caduta di Sam Bankman-Fried e della società, infatti, non c’è nessuno che possa rivaleggiare con il crypto exchange di Changpeng Zhao, oltre a Coinbase.
Kraken seguirebbe, ma la differente influenza e il divario nella capitalizzazione sarebbe troppo grande. Basti pensare che Binance ha un volume d’affari superiore ai $29 miliardi, mentre Coinbase $3,782,792 e Kraken non raggiunge $1 miliardo.
Cosa accadrebbe se Binance dovesse dichiarare bancarotta? Molto probabile che nessuno voglia scoprirlo.
Cosa succede se Binance fallisce?
Chi si approccia da tempo e perfino i neofiti che operano con le criptovalute non possono non avere sentito parlare di Binance. Capire il mercato crypto è difficile, certo, ma grazie all’exchange è possibile avere una visione semplificata e perfino studiare le valute digitali al suo interno. Pensate al suo marketcap: $16,4 miliardi!
Non solo è il crypto exchange più grande al mondo per volume di transazioni, ma è diventato la seconda realtà ad avere la maggioranza di voto su Uniswap DAO, uno degli exchange decentralizzato per eccellenza.
Il suo CEO, il miliardario “CZ”, è uno dei 10 uomini più ricchi del mondo, nonché il crypto-miliardario più ricco in modo assoluto.
Potremmo dire a mani basse che se Binance fallisse per qualunque motivo, almeno il 30% dei volumi di trading totali sparirebbe e moltissime società andrebbero in bancarotta con un effetto domino difficile da quantificare.
Tether: la Stablecoin N.1
Un altro dei pilastri del settore crypto: le Stablecoin. Per esattezza, una più di altre, cioè Tether. Nessuno può avere problemi a ottenere USDT: quasi tutti gli exchange del mondo scambiano Tether, infatti, e possiamo acquistarla tranquillamente con qualsiasi valuta o crypto.
Le Stablecoin sono state una rivoluzione ben accetta nel Web3 e per diverse buone ragioni, accogliendo i vantaggi di una criptovaluta (come la rapidità delle transazioni) e quelli di una valuta FIAT (come la stabilità).
Ma perché dovrebbe preoccupare tanto la caduta di Tether(USDT)?
Perché Tether è importante?
Non possiamo negare che si tratti di una delle realtà più consolidate dell’intero Web3. Tether rappresenta l’immagine delle Stablecoin e chiunque le utilizzi sa quanto sia utile!
Non dimentichiamo, infatti, che, convertire criptovalute in dollari, euro, yen, o altro, prevede spesso alte commissioni. Grazie alle Stablecoin come Tether queste si riducono moltissimo.
Inoltre USDT ha una capitalizzazione di mercato superiore ai 65 miliardi di USD, circa 23 miliardi in più di un’altra concorrente assai agguerrita di nome USD Coin.
Questo cosa vuol dire? Che la sua rilevanza e fama a livello mondiale funge da esempio per l’intera categoria delle Stablecoin e una sua caduta rovinerebbe milioni portafogli che l’hanno scelta come riserva di valore.
Fate attenzione alle notizie negative che la riguardano.
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Digital Currency Group, venture capital
Si tratta di una società che ne possiede molte altre legate al Web3. L’universo crypto è nato dal nulla e rischia di scomparire proprio allo stesso modo se gruppi di società così interconnessi tra loro dovessero incontrare la fine.
Nel caso di Digital Currency Group, infatti, si tratta di un “venture capital company”, una compagnia d’investimento specializzata in questo caso nel mercato crypto.
Dcg è composta dalle seguenti ben note società: Luno, Grayscale Investments, Foundry, CoinDesk e Genesis Global Trading che purtroppo sta avendo non pochi problemi proprio nelle ultime settimane e si avvicina alla bancarotta.
La società è stata anche colpita dal crollo di FTX e se quest’ultima sta generando così tanto caos, non sappiamo che aspettarci da Dcg.
Influenza sulle crypto da Dcg
Non si sta parlando di una società qualunque e gli investitori lo sanno. Troppe relazioni con diverse società ed exchange del mondo crypto fanno capo a Digital Currency Group: il crollo di un gigante così bene interconnesso sarebbe la fine di molte altre società più piccole, rovinando in parte perfino le più grandi come Binance.
Sappiate che si tratta del fondo con la più grande riserva al mondo di Bitcoin!
Non per niente si definisce l’epicentro del Bitcoin e dell’industria blockchain, chi potrebbe immaginare cosa accadrebbe se dovesse incontrare la bancarotta?
I sottili equilibri del settore crypto cadrebbero nel caos e possiamo aspettarci vendite capaci di mettere in ginocchio anche i più grandi investitori di criptovalute. Purtroppo la situazione non è delle migliori per la società, ma speriamo che Dcg regga insieme a Binance e Tether.
Nessuno uscirebbe illeso dalla loro bancarotta.