5 strumenti per difendersi dalle truffe nelle criptovalute

Le truffe nel mondo delle criptovalute non sono certo merce rara, ci si può imbattere in esse praticamente ogni singolo giorno se si cercano monete e progetti un po' troppo esotici. Questo è un serio rischio per la salute economica dell'investitore, il quale rischia di caderci in pieno attirato da un marketing selvaggio e qualche pessimo consiglio.

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Le truffe nel mondo delle criptovalute non sono certo merce rara, ci si può imbattere in esse praticamente ogni singolo giorno se si cercano monete e progetti un po' troppo esotici.

Questo è un serio rischio per la salute economica dell'investitore, il quale rischia di caderci in pieno attirato da un marketing selvaggio e qualche pessimo consiglio.

Si perché, purtroppo, in giro è pieno d'influencer, canali Telegram, siti e anche "amici", che non esitano a propinare robaccia per semplice inesperienza o per puro tornaconto personale.

Diffidare da persone che danno come sicuro un guadagno è certamente il primo passo per evitare di perdere il proprio denaro, ma si può certamente fare molto di più.

In quest'articolo verranno riportati alcuni degli strumenti più comuni e utili da utilizzare per scampare a una truffa o, per lo meno, ridurre la percentuale di rischio.

Ovviamente questo non esclude in toto i pericoli, niente potrebbe, ma dà comunque una grossa mano alle persone con meno esperienza, cercando di dar loro armi per difendersi.

Grazie a questi semplici ma efficaci metodi, è possibile individuare in pochi secondi eventuali pericoli macroscopici, una piccola verifica propedeutica da fare ogni volta.

Il modo migliore per sfruttarli non è usandone uno solo, ma tutti insieme e incrociando le fonti, metodo non certo più rapido ma sicuramente più efficace.

In questo video Pietro Michelangeli spiega come riconoscere la più classica delle truffe finanziare, la schema Ponzi che da anni sottrae soldi a milioni d'ignari investitori senza sosta.

Analisi wallet detentori delle criptovalute

Il primo metodo che fa capire con un semplice sguardo se c'è del fumo o meno, è quello di andare a vedere chi effettivamente detiene la moneta e in che quantità.

Impossibile? Assolutamente no, ci vogliono pochi secondi e nessuna conoscenza tecnica, è un processo che richiede pochi clic del mouse e nulla più.

Questo perché, essendo tutto registrato su blockchain, anche i wallet (portafogli) che hanno al loro interno la moneta in questione sono riportati senza svelare il nome della persona ma solo la sua quota di mercato.

A cosa serve? Se un truffatore vuole fare il furbo crea una moneta, ne mette sul mercato un buon 50% dei token attraverso il marketing facendo salire il prezzo e si tiene gli altri per se.

Quando gli altri compratori avranno fatto il loro dovere, comincerà a vendere le proprie quote un po' alla volta o tutte insieme, inflazionando la moneta e facendo crollare il prezzo.

Questo gli permetterà di generare enormi profitti mentre, tutti gli altri, si ritroveranno con una saccata di monete senza più nessun valore, manco buone per prendere il carrello della spesa.

Quindi, al fine di evitare questo schifo, occorre vedere chi possiede la moneta e in che quantità, per capire se c'è qualcuno che potrebbe pesantemente influenzare il mercato con una svendita.

Se qualche wallet ha percentuali tipo 30/40/50% o più del totale, allora è possibile (per non dire probabile) che stia aspettando solo i momento di svendere.

Per scoprire chi detiene quanto basta andare on chain e vedere i wallet, cosa fattibile passando da CoinMarketCap, cercando la moneta e cliccando su Holders che si trova nel menù in basso.

Analizzatore di criptovalute truffa

Una volta verificato chi detiene il token, nel caso non si siano presentate criticità, è tempo di passare a uno strumento che analizza l'indirizzo della moneta stessa alla ricerca di problemi.

Il sito in questione è Token Sniffer, una piattaforma che è davvero preziosa nella lotta alle truffe nel mondo delle criptovalute, poiché in grado di trovare molti segnali d'allarme.

Per utilizzarla basta andare al sito principale, prendere l'indirizzo della coin in questione e incollarlo nella barra di ricerca in alto dando poi invio per far partire l'elaborazione.

Una volta terminato il sito darà un punteggio di "puzza" alla moneta, definendo il rischio si tramuti in una truffa e mostrando tramite "X" o "V" punti negativi o positivi del token.

Grazie a questa piattaforma si possono facilmente evitare situazioni come gli honeypot, monete che possono solo essere comprate e non vendute, come per esempio lo Squid Token.

Fare la verifica su questo sito è il minimo sindacale per evitare una truffa, altrimenti ci si affida solo e unicamente alla propria fortuna, la quale potrebbe non essere affatto benevola.

Conoscere strumenti come questo (non è l'unico ma sono più o meno tutti simili) è il primo passo verso un investimento consapevole, dal quale è privo di senso prescindere.

Siti di report delle truffe nelle criptovalute

Esistono dei siti Web che riportano le truffe scoperte fino a quel momento, aggiornati più o meno frequentemente ma che comunque possono dare una mano in qualche caso.

Un esempio di questi è Scam News Channel, una piattaforma che riporta un elenco chilometrico di truffe conclamate dalle quali è bene stare alla larga.

Purtroppo questi siti non sempre sono aggiornati o competi, fanno quello che possono ma non sono certo la bibbia delle truffe, quindi vanno presi con le pinze.

Se una moneta si trova in quest'elenco, allora è certo ogni oltre ragionevole dubbio che sia una truffa ma, nel caso non compaia, non significa che sia un via libera per l'investimento.

Ognuno dei pezzi presenti in quest'articolo è complementare agli altri, non li esclude, il che significa dover fare una serie di passaggi per poter scremare il buono dal cattivo.

Il problema è che, molte di queste piattaforme, richiedono una conoscenza basilare dell'inglese, cosa che non aiuta certo chi non è avvezzo a questa lingua.

Una soluzione può essere quella di utilizzare il traduttore nativo del browser, il quale traduce il contenuto in modi talvolta divertenti ma che permette comunque di farsi un'idea generale del contenuto.

Controllare il sito della criptovaluta, il suo whitepaper e la road map

Uno dei metodi che non porta a nulla di ufficiale ma che permette di capire se la moneta in questione sia fatta per uno scopo o meno, è quello di guardare il suo sito internet.

Certo, qui i fondatori possono averlo farcito di balle e aver dipinto uno scenario idilliaco quando in realtà sotto il tappeto è pieno di schifo, ma la verità la si può comunque scorgere.

Come? In primis basta vedere se l'obiettivo del sito stesso è quello di vendere la moneta o se mostra la sua forza e la bontà di un progetto attraverso le sue pagine.

Se appena si apre la schermata home vi sono inviti all'acquisto più o meno ovunque, allora non è certo un buon segno. Non devono essere tanti, bastano un paio ben piazzati.

Un bottone a inizio e uno a fine pagina sono le basi del marketing, le quali portano l'utente a procedere all'acquisto quasi inconsciamente, quindi occorre essere preparati.

Seconda cosa esiste il whitepaper, un PDF dove i creatori del progetto spiegano in dettaglio le basi su cui poggia quella realtà, cercando di mettere in chiaro le cose.

Qui solitamente ci sono termini piuttosto complessi in inglese avanzato, non certo l'ideale per la maggior parte delle persone, ma comunque un qualcosa in più.

In ultimo la road map, il percorso che seguirà la moneta in futuro, la quale dovrebbe puntare a uno sviluppo tecnologico di qualche tipo, non solo dire "soldi, soldi, soldi!".

Occorre un minimo d'occhio critico qui, capire se sono parole al vento fatte per incitare la folla o se effettivamente c'è della sostanza e reali possibilità all'orizzonte.

Ovvio, nessuno sta dicendo che sia facile capirlo, ma si può davvero pensare che fare denaro sia come bere un bicchier d'acqua in un mondo fatto d'approfittatori?

Meglio confidare solo e soltanto su se stessi, senza lasciarsi abbindolare da parole di estranei che potrebbero essere le persone più brave del mondo, ma anche dei furfanti di prima categoria.

Nelle criptovalute ci vuole buon senso

Alla fine si riduce tutto a questo, non esiste nessun'arma migliore di un po' di sano sale in zucca che evita di trasformare le persone in cani che corrono dietro le macchine.

Il paragone è quantomai calzante perché è quello che l'idea di "denaro facile" porta a fare, buttare i soldi a caso in preda alla FOMO (termine tecnico dei trader) per poi ritrovarsi con un pugno di mosche.

Su questo si basano le truffe nelle criptovalute, puntano a smuovere la voglia di diventare ricchi in un lampo, senza una sola goccia di sudore.

Offrono soluzioni che sembrano assolutamente imperdibili, tanto da far sentire le persone che le rifiutano dei veri e propri stupidi per lasciarsi sfuggire tra le dita la ricchezza.

Quando le cose iniziano a sembrare troppo belle per essere vere, è semplicemente perché non lo sono! Non esistono metodi facili e veloci per arrivare al successo, punto e basta.

Alcuni esempi sono monete che mettono delle spese altissime per chi vende i token, ridistribuendo tali spese tra chi sceglie di continuare a detenerli.

Quelle che danno ricavi fissi e certi, cosa che nessuno al mondo potrebbe mai garantire se non in percentuali misere come quelle delle banche.

Sistemi mega deflazionistici che abbasseranno il numero di token e renderanno quelli detenuti di altissimo valore (spoiler, il prezzo non cambierà di una virgola).

Sistemi di multilevel marketing dove, chi porta un amico, ha diritto a bonus che lo aiuteranno a fare più profitti in fretta, i quali effettivamente funzionano, ma sulle spalle degli amici.

Insomma, tutta una serie di "incredibili possibilità" che accendono una scintilla negli occhi degli investitori e fanno aumentare la salivazione pronosticando un facile successo.

Queste sono tutte cazzate dalle quali è bene stare alla larga, perché vengono propinate sulla base di un marketing studiato a tavolino, non per basi concrete.

Chiunque può dire che il suo token diventerà il prossimo Bitcoin, ma non significa che ci creda davvero o che esista anche la più remota possibilità che la cosa si verifichi.

Lo schema è sempre lo stesso, promettere grandi cose, vedere fino a che punto si può tirare dentro la gente e poi godersi i ricavi realizzati lasciando gli altri in brache di tela.