Abolizione del Green Pass il 20 ottobre! Ecco la verità!

Il 20 ottobre potrebbe essere la fine del Green pass? Sul web circola una notizia riguardante l'abolizione del Green pass diffusa per mezzo di un messaggio vocale su Whatsapp. Ma cosa c'è di vero? In questo articolo andiamo ad indagare cosa può esserci di vero dietro alla notizia che parla di Green pass e della sua abolizione.

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Ormai il Green pass è uno di quegli argomenti di cui si parla sempre più frequentemente

Proprio per questo motivo non è raro che vengano diffuse bufale o fake news.

L’ultima riguarda proprio il fatto che il Green pass possa subire un’abolizione dal 20 di questo mese, quindi dal 20 ottobre 2021.

L’origine di tale notizia è da ricondursi ad un messaggio vocale che è stato inviato tramite l’app di messaggistica Whatsapp.

Inoltre, stando alle indiscrezioni, tale audio sarebbe stato registrato da un segretario politico.

Ma con quale scusa è stato diffuso tale messaggio vocale?

La ragione è molto semplice.

Nell’audio si afferma che la scadenza dei vaccini sarebbe fissata per il 20 ottobre 2021. Infatti, da quel giorno in poi arriverebbero in Italia terapie alternative in grado di guarire i pazienti affetti da Covid-19 in circa due giorni

Ovviamente, tale notizia è da considerarsi completamente falsa.

Tuttavia, come in molti sanno, c’è in corso un referendum riguardante proprio l’abolizione del Green pass. Di conseguenza, dietro a questa bufala potrebbe esserci un fondo di verità?

In questo articolo andiamo ad indagare cosa può esserci di vero dietro alla bufala che parla di Green pass e della sua abolizione

Al momento ricordiamo che, in base a quanto affermato dal Governo, il Green pass non verrà cancellato, anzi.

Dal 15 ottobre 2021 vedremo una sua estensione a tutto l’universo lavorativo. 

Di conseguenza, sarebbe anche strano ipotizzare un cambio di direzione così netto.

Andiamo ad analizzare tale situazione nel dettaglio.

Il Green pass riceverà l’abolizione? Ecco tutta la verità!

Come abbiamo detto precedentemente, è normale che quando un argomento inizia ad essere sulla bocca di tutti si diffondano notizie non veritiere su di esso.

È esattamente questo il caso del messaggio vocale diffuso su Whatsapp che affermava che si stava procedendo verso l’abolizione del Green pass.

Tale abolizione dovrebbe avvenire, secondo quanto affermato all’interno del messaggio vocale, il 20 ottobre 2021.

Tale data sarebbe contrassegnata dalla scadenza dei vaccini e dall’arrivo di nuove tecniche di cura alternative contro i contagi da Covid-19.

Come abbiamo detto precedentemente, si tratta di una vera e propria fake news!

Infatti, la realtà è diametralmente opposta. 

È di dominio pubblico il fatto che il Governo abbia deciso di mettere la certificazione verde digitale obbligatoria per tutto l’universo lavorativo. 

Infatti, il 16 settembre di questo stesso anno, il Consiglio dei Ministri ha dato il via ad un decreto legge creato allo scopo di contenere i contagi da Covid-19. 

Secondo tale decreto, al fine di mantenere la sicurezza ed evitare un aumento incontrollato dei contagi, vi è l’obbligo di estendere l’utilizzo della certificazione verde digitale anche in ambito lavorativo. 

Quindi, a voi le conclusioni.

Le fonti ufficiali (dunque più attendibili di un audio su Whatsapp) parlano di obbligatorietà della certificazione verde digitale, non di abolizione del Green pass.

Esattamente l’opposto quindi. 

Eppure, andiamo a capire com’è possibile che una notizia oggettivamente falsa riesca a diffondersi così velocemente sulla rete.

Ha qualcosa di vero?

Abolizione Green pass: come nascono e si diffondono le fake news?

Il messaggio vocale del quale stiamo parlando ha iniziato a diffondersi da luglio 2021 ed ha avuto un eco enorme. 

In questa data il messaggio in questione è arrivato alla redazione di Facta. Nessuno ha mai affermato di essere l’autore di tale messaggio, di conseguenza la fonte continua ad essere autonoma

Tuttavia, come ha affermato la stessa Facta, tale persona afferma di essere un segretario di un partito politico.

Ma è proprio qui che si intravede l’area di notizia falsa e dovrebbe scattare il campanello d’allarme.

Andiamo ad indagare il mondo delle fake news più nel dettaglio.

Per capire come una notizia falsa nasce e si diffonde andiamo ad analizzare il rapporto denominato “News vs. fake news nel sistema dell’informazione” a cura di AGCOM - Autorità per le garanzie nelle comunicazioni.

In tale rapporto viene affermato che circa il 57% delle notizie false che circolano in rete sono a sfondo politico o di cronaca. Tuttavia, le informazioni di tipo scientifico e tecnologico seguono a ruota, guadagnandosi un bel 20%.

Ognuno può esprimere il suo parere sulla rete. Infatti, il web ha come grande punto a favore quello di eliminare le disuguaglianze tra le persone

Tuttavia, quello che in certi casi può sembrare un vantaggio, talvolta è la vera e propria rovina dell’informazione online. 

Infatti, la rete non può fornire una verifica accurata di tutte le informazioni che vengono caricate. Di conseguenza, possiamo capire come non possa esserci un controllo sulla veridicità dei contenuti. 

Ecco come nascono le fake news. 

Ma questo a cosa porta?

Le persone non sanno più quale notizia è reale e quale no. Di conseguenza, sia le notizie false che quelle reali concorrono a formare l’opinione della persona che andranno a leggerle.

Inoltre, è bene ricordare che, secondo i principi della comunicazione pubblica e politica, avendo le persone un tempo limitato, esse andranno ad informarsi sulle piattaforme e sulle notizie che sono in linea con il loro pensiero

Ovviamente, in questi casi i social network svolgono un’azione cruciale.

Infatti, molte persone condividono su questi canali le notizie che scoprono, senza preoccuparsi se sono vere oppure no.

Inoltre, secondo il principio della riprova sociale esposto da Cialdini, le persone sono più propense a credere a qualcosa in cui anche i loro amici (virtuali o reali che siano) credono

Questo genera una disinformazione galoppante. 

Ciò che emerge dai dati riportati da AGCOM è che le persone, pur avendo opinioni errate forgiate da notizie false, tendono a difendere la loro opinione anche davanti alle notizie reali provenienti da fonti attendibili, come lo stesso Governo

Abolizione del Green Pass: vediamo il messaggio audio in tutte le sue parti

Ora che abbiamo capito come nascono e come si diffondono le notizie false grazie alla rete, andiamo a studiare più nello specifico di cosa parla il messaggio audio invitato alla redazione di Facta. 

Ricordiamo: tale messaggio afferma che la scadenza dei vaccini sarebbe fissata per il 20 ottobre 2021. Infatti, da quel giorno in poi arriverebbero in Italia terapie alternative in grado di guarire i pazienti affetti da Covid-19 in circa due giorni. Di conseguenza sarà necessario andare incontro ad un’abolizione del Green pass.

Ecco il suo contenuto, studiamolo punto per punto.

Ovviamente partiamo dalla notizia che pare più assurda: la scadenza fissata al 20 ottobre 2021.

È vero che ogni fiala di vaccino ha una scadenza, ma ovviamente non tutti i vaccini presenti in Italia hanno la scadenza fissata al 20 ottobre

Infatti, sappiamo tutti che molti dei vaccini acquistati sono già scaduti (e ovviamente non sono stati inoculati, evitiamo di diffondere fake news). Di conseguenza, com’è possibile che tutti i vaccini sul suolo italiano possano avere la stessa data di scadenza?

Passiamo alla seconda questione espressa in questo messaggio vocale: le terapie alternative per il Covid-19 che devono arrivare in Italia. 

Le terapie alternative sono già in Italia. Si tratta tuttavia di terapie sperimentali per le quali non è ancora arrivata l’approvazione

Le terapie attualmente in via sperimentale sono ben quattro. Si tratta di terapie con anticorpi monoclonali e immunodepressori.

Tuttavia, tali metodologie sarebbero utili per curare l’infezione da Covid-19. Infatti, ad oggi l’unico mezzo per prevenirla il più possibile (o comunque prevenire danni gravi) è proprio il vaccino. 

Dunque, c’è un fondo di verità in tale messaggio? La risposta è no.

Tuttavia vi è una schiera di persone che si sono poste contro il Green pass. Infatti, è in corso un referendum, andiamo ad analizzare quello.

Referendum contro il Green pass: porterà all’abolizione? Le ultime

Come abbiamo capito l’abolizione del Green pass al 20 ottobre è una vera bufala. Tuttavia, c’è qualcosa di molto reale che riguarda la certificazione verde digitale.

Si tratta del referendum sull’abolizione del Green pass

Infatti, tale misura è stata indetta perché molte persone trovano che la certificazione verde digitale sia un mezzo discriminatorio che vada contro la Costituzione Italiana. 

Altra problematica affrontata riguarda il fatto che tutte le persone sprovviste di Green pass non avranno o non hanno già attualmente, la possibilità di “fare tutto ciò che vogliono”. 

Riardiamo che per poter indire un vero e proprio referendum è necessario raggiungere le 500mila firme entro la data del 30 ottobre 2021. Tale numero non è stato ancora raggiunto, ma anzi, molti no vax si sono schierati apertamente contro il referendum per l’abolizione del Green pass.

Per maggiori informazioni circa il Referendum contro il Green pass ti lascio il link all’articolo dedicato: Referendum Green Pass: quali sono le evoluzioni?

Altro che abolizione del Green pass: dove è obbligatorio?

Dopo questa analisi possiamo intuire che la notizia riguardante l’abolizione del Green pass è completamente falsa e che il Referendum, al momento, non sta portando a grandi risultati.

Tutto ciò si traduce nell’opposto dell’abolizione. Infatti, stiamo assistendo sempre più ad un obbligo di Green pass.

Ricordiamo dov’è obbligatorio presentare la certificazione verde digitale.

Innanzitutto il Green pass è obbligatorio per accedere a bar e ristoranti al chiuso, luoghi di cultura (cinema, teatro, musei), spettacoli ed eventi (sportivi e non), sagre e concorsi pubblici. 

Inoltre, lo stesso avviene per l’attività sportiva. Infatti, per accedere a piscine, palestre e centri termali è necessario essere in possesso della certificazione verde digitale.

Ancora, per le scuole e le Università la certificazione verde digitale è obbligatoria. Nel caso della scuola tale obbligo riguarda solo il personale dell’istituto (docenti, ATA, ecc), mentre per quanto riguarda le Università, sono coinvolti anche gli studenti. 

E i mezzi di trasporto?

In questo caso la certificazione verde digitale è obbligatoria per i mezzi a lunga percorrenza. Quindi aerei, navi traghetti e treni ad Alta Velocità o Intercity. 

Ad oggi, tale limitazione non riguarda il trasporto pubblico locale.

Infine, dal 15 ottobre 2021 il Green pass sarà obbligatorio anche per tutti nel panorama lavorativo. Infatti, il Governo ha sancito l’obbligo per i lavoratori pubblici e privati, nonché per gli autonomi e gli studi professionali.