Assegno divorzio: cosa succede in caso di nuova convivenza?

La Cassazione chiarisce se, in caso di nuova convivenza, l'ex coniuge ha ancora diritto a percepire l'assegno di divorzio.

Quando si divorzia possono insorgere nuove faccende spinose. Potrebbe succedere che l’ex moglie inizi una nuova relazione e che, a sua volta, l’ex marito decida di non versare più l’assegno di divorzio. Il quesito sorge spontaneo: si può smettere di pagare l’importo stabilito dalla legge? A fare chiarezza ci ha pensato la Cassazione Sezioni Unite – sentenza n. 32198 – nel novembre del 2021.

Quando si ha diritto all’assegno di divorzio

L’assegno di divorzio – noto come assegno di mantenimento – è dovuto nel caso sussista una disparità economica tra gli ex coniugi. Ma ciò non è sufficiente al riconoscimento del mantenimento. Infatti, il coniuge che ha uno svantaggio economico deve dimostrare in primo luogo di possedere un reddito inferiore, in secondo luogo di non essere in grado di mantenersi da solo.

Ne emerge che, se l’ex coniuge è percettore di un reddito pari a 1.500 euro non ha diritto, anche se l’ex marito fosse miliardario, all’assegno di mantenimento. Quindi, il divario economico tra i due non rende legittimo la richiesta di sostegno economico dalla parte “più debole”; quest’ultima infatti, nel caso specifico, è considerata dalla legge come percettrice di un reddito medio che le consente di vivere in modo dignitoso.

Questo aspetto è molto importante per capire l’esito della sentenza emessa dalla Cassazione.

Ecco cosa succede in caso di nuova convivenza

E’ un caso molto diffuso quello in cui, dopo il divorzio, gli ex coniugi inizino nuove relazioni. Cosa succede se la parte mantenuta – il percettore dell’assegno di mantenimento potrebbe essere anche il marito – va a convivere con il nuovo partner? Si rischia di perdere l’assegno di divorzio? Ecco cosa diceva la Cassazione nel 2015. 

Sentenza n. 6855 del 2015: l’instaurarsi di una nuova convivenza che risulta essere, di base, stabile e continua “pone fine allo stile di vita condotto subito dopo il divorzio”. Quindi l’ex coniuge perde il diritto a percepire l’assegno di mantenimento. Va comunque sottolineato che, lo stop all’erogazione dell’assegno può avvenire solo dopo aver sottoposto il caso a un accertamento giudiziale.

Nel caso di convivenza quindi, il diritto a percepire l’assegno di mantenimento non decadeva in modo automatico. Al contrario, se l’ex coniuge contraeva matrimonio il diritto veniva meno ex lege.

Cosa cambia con la sentenza del 2021

L’esito della sentenza sull’assegno di divorzio, in merito ai casi di nuova convivenza, emessa dalla Cassazione Sezioni Unite nel 2021 ha creato stupore.

Secondo la Cassazione, infatti, in caso di nuova convivenza verrebbe meno solo la componente assistenziale. Mentre permane, d’altro canto, la componente di tipo compensativo-perequativa. Ecco il parere della Cassazione Sezioni Unite:

L’instaurarsi di una nuova convivenza dalla natura stabile, frutto di una vera e propria scelta personale, del tutto libera e responsabile, genera la nascita di un nuovo progetto di vita con il nuovo convivente.

Di conseguenza, una volta accertata la nuova situazione il giudice può disporre che l’ex marito non debba più versare l’assegno di mantenimento. Ma questo non è l’unico aspetto interessante. Infatti, il giudizio può anche apportare revisioni riguardanti le condizioni patrimoniali divorzili.

Luana La Camera
Luana La Camera
SEO Copywriter, classe 1986.Vivo nella città di Cosenza, in Calabria. Laureata in Scienze Politiche presso l’Università della Calabria, sono appassionata di scrittura. A febbraio 2022 ho pubblicato “La Carta che non si ricicla” con la casa editrice 4 Punte Edizioni. Si tratta di un piccolo manuale dedicato ai principi fondamentali dello Stato italiano. Inoltre sono ideatrice del corso “Diritto costituzionale da zero” presente sulla piattaforma di Udemy. Collaboro con professionisti dell’ambito giuridico nella realizzazione di testi per siti web.
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