Assegno di divorzio all’ex moglie che non lavora, in questo caso va riconosciuto

Non sempre all'ex moglie non lavoratrice spetta l'assegno di divorzio. Ecco quando riconoscerlo

In molti ritengono che, a seguito di divorzio, l’ex moglie che aveva scelto durante il matrimonio di dedicarsi alla cura della casa e dei figli tralasciando il lavoro, debba automaticamente ricevere un assegno di divorzio.

In realtà, non esiste alcuna regola o legge che disciplini in tal modo la concessione dell’assegno divorzile all’ex moglie. Come sancito recentemente dalla Corte di Cassazione, infatti, l’aver avuto cura del contesto familiare non assicura di per sé l’ottenimento dell’assegno.

Vediamo dunque quali sono i casi in cui l’ex moglie che non lavora ha davvero diritto all’assegno.

Quando si ha diritto all’assegno di divorzio

Nel 2018, le Sezioni Unite della Cassazione hanno chiarito che l’assegno di divorzio spetta all’ex coniuge che si trovi in uno stato di difficoltà economica, dovuto all’insufficienza di capacità reddituale. La Corte ha specificato che la situazione di difficoltà non deve essere dovuta a colpa dell’ex coniuge.

Nell’esempio sopracitato, dunque, l’ex moglie che ha arbitrariamente deciso di non lavorare potrebbe vedersi negato l’ottenimento dell’assegno divorzile, con un’eccezione.

Infatti, nel caso in cui l’ex moglie, d’accordo col marito, abbia deciso di rinunciare a una concreta offerta lavorativa per potersi dedicare alla cura della famiglia, ha diritto a un assegno. Attenzione però, non basta che l’ex moglie si sia dedicata alla famiglia, è necessario dimostrare che la scelta abbia comportato una rinuncia a realistiche occasioni professionali reddituali.

Altro mito da sfatare è quello che l’assegno divorzile debba essere commisurato al tenore di vita tenuto dall’ex coniuge in costanza di matrimonio. Il tenore di vita non è più ritenuto un indice di valore dell’assegno, mentre lo è l’indipendenza economica. L’assegno deve quindi garantire una vita decorosa all’ex coniuge.

Quando viene escluso il diritto all’assegno

Come anticipato, dunque, all’ex moglie non basta dichiarare di aver dedicato tutta la sua vita alla cura familiare per ottenere l’assegno, ma deve dimostrare di aver rinunciato a concrete occasioni lavorative. Qualora non dovesse riuscire a dimostrarlo, potrebbe perdere il diritto all’assegno.

Un ulteriore caso in cui l’ex coniuge perde il diritto all’assegno si ha quando lo stesso ha intanto iniziato una convivenza stabile con un nuovo partner, intesa come legame stabile e duraturo anche in assenza di coabitazione.

Chi dovesse trovarsi in una delle situazioni prospettate, è dunque invitato a rivolgersi a un avvocato per la gestione del caso dinanzi al giudice.

 

Seguici
161,688FansLike
5,188FollowersFollow
778FollowersFollow
10,800FollowersFollow

Mailing list

Registrati alla nostra newsletter

Leggi anche
News Correlate