Assegno unico, tutte le novità dal 30 giugno. Nuovi importi!

Famiglie con figli, importanti novità in arrivo, per l'assegno unico. Dopo il 30 giugno infatti si perdono gli arretrati. Ma gli importi possono aumentare.

È del 30 maggio la circolare dell’Inps che comunica tutte le novità che entreranno in vigore, a partire dal 1° luglio 2022. Nella fattispecie il riferimento è ai nuovi importi reddituali che saranno validi fino al 30 giugno 2023, per ciò che riguarda gli assegni per il nucleo familiare, ma non per chi ha figli. Infatti

i nuovi livelli di reddito familiare riguardano esclusivamente i nuclei con familiari diversi da quelli con figli e orfanili e, quindi, composti da coniugi, fratelli, sorelle e nipoti.

Per ciò che concerne invece le famiglie con figli, ci sono importanti novità in arrivo per l’assegno unico, proprio allo scadere del mese. A partire da luglio infatti, si perdono definitivamente gli arretrati accumulati da marzo e ci sono aggiornamenti anche per ciò che riguarda il calcolo dell’Isee, che porterebbero a un aumento degli importi.

Vediamo tutto nel dettaglio.

Assegno unico Inps 2022: a chi spetta e cosa comprende

È l’istituto di previdenza sociale nazionale che eroga il contributo economico a tutte le famiglie con figli. La grande novità, nell’ambito del welfare familiare italiano, sta proprio nel fatto che, per la prima volta, l’aiuto ai figli viene riconosciuto a tutti, sia lavoratori dipendenti che autonomi, sia disoccupati che percettori di sussidi statali.

La misura in realtà è attiva dallo scorso luglio 2021, ma in quella fase iniziale, solo lavoratori autonomi, disoccupati e incapienti nonché percettori di reddito di cittadinanza avevano diritto a ricevere un’assegno. Una fase di rodaggio, che escludeva i lavoratori dipendenti, comunque da sempre beneficiari degli assegni per il nucleo familiare (ANF).

Da questo punto di vista però, l’assegno per i figli, oltre a essere per l’appunto universale, come abbiamo sottolineato (vale a dire per tutti, senza distinzione sociale) è anche unico, dal momento che ingloba in sé anche gli assegni familiari.

Questi ultimi dunque non sono più previsti per le famiglie con figli. Infatti, l’ultimo aggiornamento Inps in tal senso, come abbiamo riportato nell’apertura dell’articolo, riguarda tutti i nuclei familiari diversi da quelli che hanno figli oppure orfanili, al loro interno.

Assegno unico figli giugno 2022: pagamento e novità per presentare la domanda

La prima domanda a cui le famiglie cercano una risposta ogni mese è: quando arriva il pagamento dell’assegno unico? Così è già per quanto riguarda il mese di giugno da poco iniziato.

Ebbene, è questa la sede idonea per ricordare che in realtà non esiste un calendario ufficiale Inps, per ciò che riguarda l’erogazione di questo assegno mensile. Infatti, l’Inps aveva comunicato ufficialmente soltanto le date relative all’accredito della prima mensilità, quella relativa al mese di marzo ovvero dell’entrata in vigore dell’assegno unico e universale.

Come l’istituto annunciava infatti, il pagamento era previsto tra il 16 e il 21 del mese.

A partire da quel momento in poi però, le date di accredito sono variabili ma il pagamento arriva comunque entro la fine del mese, salvo periodi di particolare ritardo.

L’aggiornamento da tenere sotto controllo è quello che vede il 30 giugno come la data limite per poter inviare la propria domanda e non perdere quindi le mensilità arretrate, relative ai mesi di marzo, aprile e maggio.

Attenzione! Dal 1° luglio dunque, tutti coloro che invieranno la loro richiesta per ottenere l’assegno unico, riceveranno soltanto la somma spettante per il mese in corso, dunque si perderà, in via definitiva, ogni diritto sulle mensilità precedenti.

Assegno unico maggiorenni: quali requisiti per gli aventi diritto?

Il contributo mensile, così come concepito dal Governo e dall’Inps, è previsto soltanto fino al raggiungimento della maggiore età del figlio.

Si può richiedere già a partire dal settimo mese di gravidanza.

Soltanto in alcuni casi, una piccola somma spetta anche ai giovani di età compresa tra i 18 e i 21 anni di età.

In particolare, deve trattarsi di ragazzi impegnati nello studio, in attività formative oppure in tirocinio. Inoltre, spetta ai maggiorenni fino al compimento del ventunesimo anno di età, nel momento in cui si tratta di disoccupati, iscritti al centro pubblico per l’impiego e quindi in fase di ricerca attiva del lavoro e/o che percepiscono l’indennità di disoccupazione.

Hanno diritto a percepire l’importo spettante erogato dall’Inps, anche tutti i ragazzi che svolgono il servizio civile universale.

Gli importi spettanti però sono inferiori, rispetto a quelli previsti per i figli minori. Infatti a oggi, il massimo previsto, per chi ha un Isee inferiore a 15.000€, è di 85 euro mensili, somma che man mano diminuisce fino a 25 euro al mese, per i redditi più alti.

Come si può notare, lo Stato non prevede alcun tipo di contributo per i cosiddetti NEET, i giovani Not [engaged] in Education, Employment or Training letteralmente Non [attivi] in istruzione, in lavoro o in formazione.

Assegno unico disabili: maggiorazione mensile prevista e importi

Una disciplina a sé stante è prevista per ciò che riguarda i figli minori che presentano disabilità.

Infatti, oltre all’importo mensile spettante sulla base delle condizioni economiche della famiglia, il figlio disabile ha diritto a una maggiorazione, proprio in funzione dle proprio handicap.

Abbiamo trattato in maniera approfondita l’argomento, esaminando nel dettaglio il funzionamento dell’assegno unico per i disabili, motivo per cui rimandiamo alla lettura di tale articolo, per chi ne avesse interesse specifico.

In questa sede, specifichiamo che, per ciò che concerne gli importi della maggiorazione, la media prevista per il contributo mensile per i figli disabili, è di 95 euro al mese.

Si tratta per l’appunto di una maggiorazione, pertanto che va ad aggiungersi, nel caso di Isee inferiore a 15.000 euro, alla base di 175 euro mensili, spettanti di diritto, per un totale di 270 euro al mese.

Si tratta per l’appunto, di una media, dal momento che il minimo previsto è di 85 euro al mese, fino a un massimo di 105, nel caso in cui si arrivi alla non autosufficienza.

Assegno unico Isee: ecco come potrebbe cambiare il calcolo

Concludiamo, ricordando quelle che sono le novità principali che riguardano la presentazione della domanda e, nella fattispecie, l’Isee e il suo calcolo a oggi necessario.

Infatti, una delle notizie emerse durante gli Stati Generali della Natalità che si sono svolti a Roma il 12 e 13 maggio riguarda la possibilità di modificare l’indicatore Isee per calcolare l’Assegno unico.

La differenza, nel sostentamento dei figli, a oggi lo fa il costo della vita, non necessariamente l’Isee, che può risultare più alto non per quanto riguarda il reddito, bensì per via della componente patrimoniale. Infatti, chi ha ad esempio ereditato una parte di immobile, a seguito del decesso di un genitore, si ritrova con l’Isee più elevato ma sicuramente ciò non influisce sul reddito che percepisce (anzi, un immobile che non produce reddito, aumenta le tasse e le spese da pagare).

Sono diverse le proposte attualmente in campo, per modificare il criterio di assegnazione degli importi e quindi relative a come potrebbe cambiare l’Isee.

La prima ipotesi, è quella di passare a un Isee di prestazione.

Si pensi ad alcuni fattori che incidono sulla determinazione dell’Isee, come la prima casa ad esempio. L’Isee infatti può cambiare in modo netto, a seconda che si paghi un mutuo oppure un affitto o che la casa sia già di proprietà, senza debiti. 

Infine, va tenuto conto anche del fatto che, nel calcolo dell’Isee, entra in gioco anche la giacenza media del conto corrente. In sostanza, chi tra mille sacrifici, cerca di risparmiare per mantenere i figli, ha un Isee più elevato di chi spende fino all’ultimo euro.

Natalia Piemontese
Natalia Piemontese
Consulente lavoro online e professioni digitali, classe 1977. Sono Natalia, Piemontese di cognome, pugliese di nascita e calabrese d'adozione. Laureata in Scienze Politiche presso l'Università degli Studi di Bari, ho conseguito un Master in Selezione e Gestione delle risorse umane. Mamma bis, scrivo sul web dal 2008. Sono specializzata in tematiche del lavoro, business nel digitale e finanza personale. Responsabile del blog #mammachebrand, ho scritto un e-book "Mamme Online, come gestire casa, lavoro e figli".
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