Avviso di garanzia: significato e per quali reati si riceve

Avviso di garanzia: scopri il significato e che cosa prevede la legge su questo istituto giuridico.

Forse avrai sentito a volte qualcosa riguardante l’avviso di garanzia, ma difficilmente potrai conoscere tutto ciò che riguarda questo istituto giuridico.

In questo articolo potrai scoprire il suo reale significato, che cosa dispone la legge sul suo funzionamento ed in quali casi si riceve l‘informazione di garanzia.

Che cos’è l’avviso di garanzia

L’avviso di garanzia non è altro che, quello che all’interno dell’ambito formale, viene denominato “informazione di garanzia”. In sostanza, quest’ultima è una particolare tipologia di istituto giuridico, il quale viene disciplinato nel codice di procedura penale, presente nel nostro ordinamento nazionale.

Nello specifico, stiamo parlando di un atto attraverso il quale il Pubblico ministero provvede ad informare il soggetto che risulta sottoposto alle indagini e la persona, la quale è stata offesa da un reato che è stato commesso dal primo.

Attraverso l’invio di questo specifico atto, il soggetto indagato viene a conoscenza che esiste un procedimento penale iniziato nei suoi confronti e che può provvedere a nominare un proprio difensore di fiducia (un avvocato).

Prima di questo momento, il destinatario dell’avviso di garanzia che risulta sottoposto a delle indagini in corso verso la sua persona, può venire a conoscenza di questo procedimento giuridico, solamente andando a verificare la sua possibile esistenza controllando il registro generale delle notizie di reato.

Questo, a meno che non ci siano dei limiti imposti a causa della segretezza di queste informazioni, così come viene previsto e disciplinato all’interno dell’art. 335, in particolare nei commi 3 e 3 bis, del Codice di Procedura Penale.

Che cosa dice la legge

L’informazione di garanzia è disciplinata all’interno dell’art. 369, che risulta inserito nel Titolo Quinto riguardante le attività del pubblico ministero e nel Libro Quinto che riguarda le indagini preliminari e l’udienza preliminare, il tutto posizionato all’interno del Codice di Procedura Penale.

Questo articolo dispone riguardo ai seguenti aspetti legati all’avviso di garanzia, ovvero:

  • in merito al suo contenuto;
  • in merito ai suoi destinatari, ai quali farlo recapitare;
  • in merito alle tempistiche del suo invio;
  • in merito alle modalità con le quali sarà effettuato la sua spedizione.

A che cosa serve

Quando il pubblico ministero dispone riguardo a dei particolari atti, per i quali è richiesta la presenza di un avvocato difensore, per esercitare la difesa del soggetto che risulta indagato per un determinato reato ci sarà bisogno che il p.m. proceda con l’invio, presso il domicilio di quest’ultimo, di un avviso di garanzia.

Quest’ultimo svolgerà la funzione di fornire la possibilità al soggetto indagato di esercitare il proprio diritto di difendersi in Tribunale, per provare di non aver commesso un determinato reato.

Però, non per tutti gli atti che vengono disposti dal pubblico ministero, è previsto l’invio dell’informazione di garanzia, dal momento che alcune indagini preliminari all’esecuzione del processo, dovranno essere effettuate in segreto, all’insaputa del soggetto che è indagato per aver commesso il reato.

Che cosa deve contenere

Il contenuto dell’avviso di garanzia viene disciplinato dall’art. 369 del Codice di Procedura Penale, in particolare all’interno del primo comma, il quale prevede che, questo atto che viene notificato dal pubblico ministero al soggetto indagato e alla persona offesa dal reato, debba contenere:

  • l’indicazione delle norme di legge che si assumono violate;
  • l’indicazione della data del fatto addebitato;
  • l’indicazione del luogo del fatto addebitato;
  • l’invito ad esercitare la facoltà di nominare un difensore di fiducia.

Tecnicamente, il pubblico ministero dovrebbe provvedere alla notifica, verso i destinatari di queste informazioni, di due comunicazioni distinte e da inviare separatamente, ovvero:

  • l’informazione di garanzia;
  • la comunicazione sul diritto di difesa.

Dunque, anche se la prassi al giorno d’oggi ha portato ad una situazione nella quale il pubblico ministero provvede ad inviare queste due comunicazioni, in maniera congiunta, ai due destinatari, andiamo ad approfondire tutto quello che riguarda la comunicazione sul diritto di difesa.

Questa comunicazione deve essere inviata dal pubblico ministero al soggetto indagato, in modo da portarlo a conoscenza, oltre che del procedimento penale nei suoi confronti, anche della sua possibilità e delle sue facoltà di esercitare il proprio diritto alla difesa, nonché, alle relative modalità con le quali questo particolare diritto possa essere esercitato dal soggetto indagato.

Nello specifico, ecco che cosa deve contenere la comunicazione sul diritto di difesa:

  • l’indicazione riguardante l’obbligatorietà di disporre di una difesa all’interno del processo penale;
  • l’indicazione della facoltà spettante al soggetto indagato di procedere con la nomina di un proprio difensore di fiducia;
  • l’indicazione che se non verrà scelto nessun difensore di fiducia, allora ne verrà assegnato uno d’ufficio;
  • l’indicazione del nominativo, dell’indirizzo e dei recapiti del difensore d’ufficio;
  • l’indicazione dell’obbligo di procedere al pagamento del compenso spettante al difensore d’ufficio;
  • l’indicazione riguardante la possibilità di avere il diritto di usufruire dell’interprete e del traduttore per ciò che concerne gli atti fondamentali del procedimento;
  • l’indicazione delle condizioni in cui bisogna riversare per avere il diritto di usufruire del patrocinio gratuito, previsto per i soggetti non abbienti.

Chi manda gli avvisi di garanzia

L’avviso di garanzia che viene inviato su richiesta del pubblico ministero al soggetto indagato e alla persona offesa dal reato, può essere notificato e, dunque, mandato a tali destinatari dalle Forze dell’Ordine, ovvero la Polizia di Stato, i Carabinieri o la Guardia di Finanza, oppure da un qualsiasi membro che fa parte della Polizia Giudiziaria, ovvero che appartiene ad uno di questi enti pubblici:

  • il Ministero della Salute (MS);
  • le Regioni;
  • gli Istituti Zooprofilattici Sperimentali (IZS);
  • l’Istituto Superiore di Sanità (ISS);
  • i dipartimenti di prevenzione delle ASL (Aziende Sanitarie Locali);
  • le Forze di Polizia (ufficiali ed agenti di polizia giudiziaria);
  • gli ispettori del lavoro;
  • il corpo nazionale dei vigili del fuoco;
  • le guardie zoofile;
  • Il Corpo delle capitanerie di porto – Guardia costiera;
  • i tecnici della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro.

Chi lo riceve

Il diritto alla comunicazione previsto dall’art. 335, Comma 3, del Codice di Procedura Penale dispone in merito a quali sono quei soggetti che andranno a ricevere l’avviso di garanzia, che viene notificato dal pubblico ministero.

I destinatari dell’informazione di garanzia sono previsti, in maniera esplicita, all’interno dell’art. 369 del Codice di Procedura Penale, nello specifico nel comma 1 bis, il quale prevede che riceveranno tale comunicazione i seguenti soggetti:

  • la persona sottoposta alle indagini;
  • la persona offesa dal reato;

Come viene inviato

Le modalità per l’invio dell’avviso di garanzia sono disciplinate all’interno del Comma 1 dell’art. 369 del Codice di Procedura Penale, il quale prevede che la notifica venga inviata tramite posta, in un plico chiuso raccomandato con ricevuta di ritorno, dal pubblico ministero presso gli indirizzi del soggetto indagato e della persona offesa dal reato.

Il secondo comma dell’art. 369 del Codice di Procedura Penale prosegue quanto viene stabilito all’interno del primo, andando a prevedere che il pubblico ministero possa inviare l’informazione di garanzia, secondo quanto viene disciplinato dall’art. 151 del Codice di Procedura Penale, quando:

  • l’ufficio postale restituisce il plico per irreperibilità del destinatario;
  • subentrano delle necessità particolari, come una maggiore velocità di invio oppure una maggiore riservatezza.

Nello specifico, l’art. 151 del Codice di Procedura Penale prevede che la comunicazione venga notificata ai destinatari con dei mezzi di comunicazione differenti da quelli previsti dalla legge, purché riescano nell’intento di portare a conoscenza del soggetto indagato e della persona offesa, tutte le informazioni di cui necessitano.

Ecco quali sono questi mezzi di cui il pubblico ministero può usufruire per inviare l’informazione di garanzia:

  • telefono;
  • fax;
  • stampa;
  • radio;
  • telegrafo;
  • telegramma collazionato con avviso di ricevimento;
  • altri strumenti di comunicazione.

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Quando arriva

L’avviso di garanzia viene inviato solamente quando il pubblico ministero procede con un atto per il quale il soggetto indagato deve esercitare il proprio diritto di difesa, così come previsto all’interno del comma 1 dell’art. 369 del Codice di Procedura Penale.

L’informazione di garanzia viene, dunque, notificata obbligatoriamente solo quando vengono effettuati gli “atti garantiti”, ovvero:

  • l’interrogatorio;
  • l’individuazione di persone;
  • il confronto di persone;
  • l’accertamento tecnico irripetibile.

A differenza di questi, invece, ecco quali sono gli “atti a sorpresa”, per i quali non è richiesto l’invio dell’avviso di garanzia, così come viene disciplinato all’interno dell’art. 364, Comma 5, del Codice di Procedura Penale:

  • l’ispezione;
  • la perquisizione;
  • il sequestro;
  • il prelievo coattivo di campioni biologici.

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Cosa fare se si riceve un avviso di garanzia

Il primo passo che deve effettuare il soggetto indagato dopo aver ricevuto l’avviso di garanzia dal pubblico ministero, è quello di nominare un proprio difensore di fiducia, in modo da non ritrovarsi con quello d’ufficio.

Che cosa succede se non viene inviata l’informazione di garanzia? Nello specifico, ci sarà la nullità dell’atto posto dal pubblico ministero nei seguenti casi:

  • per comunicazione omessa;
  • per comunicazione incompleta;
  • per comunicazione errata;
  • per comunicazione ritardata.

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