Hai perso il tuo bancomat? Ecco gli errori da non fare!

Se si perde il bancomat la prima regola è essere rapidi e decisi. Perdere del tempo potrebbe significare non solo che qualcuno può folleggiare con i nostri soldi, ma che perdiamo anche il diritto al rimborso da parte della banca.

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Frugare con ansia nel portafogli e non riuscire a trovare la tessera del bancomat? Si tratta di un evento tutt’altro che raro, che prima o dopo tocca a tutti. Nella maggior parte dei casi si può trattare solo di una semplice distrazione e la tessera ricompare in qualche tasca, o magari riemerge dopo essere scivolata sotto qualche mobile. Spesso invece la questione è più complicata.

Possiamo per esempio essere stati vittime di un furtoo di una truffa, e in quel caso non facciamoci illusioni, se qualcuno si è preso il disturbo di rubarci la tessera probabilmente non avrà grosse difficoltà ad usarla anche se non è in possesso del PIN

Altre possibilità è quella non poi così rara di averla dimenticata nella fessura dello sportello del bancomat, alla cassa dell’ultimo negozio che abbiamo visitato, oppure più semplicemente che ci è caduta per strada. Qualsiasi sia la ragione per cui la nostra tessera è irreperibile, non è il caso di stare troppo a pensarci.

Forse è opportuno un rapido controllo negli ultimi posti che abbiamo frequentato, ma è importate chiedere il prima possibile alla nostra banca di bloccarla. Segue poi con meno fretta la denuncia ai carabinieri, la conferma del blocco e infine, le pratiche per farsene rilasciare una nuova.

Che cosa è il bancomat

Premettiamo che in realtà il termine bancomat è un marchio registrato e si riferisce al circuito che gestisce questo tipo di carte, rilasciate dalle singole banche, ma che necessitano di una sorta di autostrada su cui circolare ed interagire. Il termine più corretto sarebbe carte di debito: la Banca d’Italia definisce i bancomat come delle

carte di pagamento costituite da una tessera plastificata con un microchip e una banda magnetica emesse da intermediari autorizzati, in genere le banche. Queste tessere possono essere usate per prelevare contanti dagli sportelli autorizzati che fanno pare del circuito, per fare pagamenti presso gli stessi, fare depositi e per effettuare pagamenti tramite l’utilizzo di un POS.

Di solito richiedono l’inserimento di un PIN: un numero di cinque cifre consegnato congiuntamente al bancomat, unico per ogni tessera e che deve essere conservato con cura e in un luogo diverso da quello della tessera per evitare di rendere troppo semplice a chi dovesse rubarcelo di usarlo. I bancomat di ultima generazione oggi sono contactless, cioè possono essere letti semplicemente accostandoli al lettore e molti per le spese minime non richiedono neppure di digitare il codice di accesso.

Come chiedere il blocco del bancomat

Se ci accorgiamo di non avere più il bancomat in orario di apertura degli sportelli della banca può valere la pena fare una telefonata per verificare che qualche buon samaritano non l’abbia trovato e consegnato. In genere però non succede e si deve procedere al blocco. Tutte le banche hanno adottato per l’operazione di blocco del bancomat la stessa procedura: semplice, e immediata.

Si tratta semplicemente di chiamare il numero verde gratuito attivo tutti i giorni e 24 ore su 24 dedicato a questa attività. Basterà fornire i propri dati e il blocco sarà immediato e sarà registrata in modo ufficiale l’ora in cui è avvenuto. Per sicurezza meglio segnarsi il nome dell’operatore con cui parliamo, l’ora esatta della telefonata e, se ci viene fornito, anche il codice di blocco. Potrebbe tornarci utile in seguito nel caso ci fossero delle contestazioni.

I numeri verdi sono in genere reperibili sui siti internet di tutte le banche. Attenzione per chi dovesse perdere il bancomat all’estero, perché in questo caso il numero è diverso, quindi meglio prima di partire informarsi di quale sia per ogni evenienza. 

Dopo il blocco non ti potrà essere fatto nessun addebito

Dopo il blocco, sarà la banca a rispondere dell’uso indebito del nostro bancomat. La ragione è che la nostra legge nel contratto tra la banca e l’utente considera quest’ultimo come la parte debole che merita maggiore tutela. La banca dall’altro canto è considerata come titolare di una responsabilità qualificata, cioè particolarmente ampia dovuta al fatto che offre al cliente un servizio, appunto il bancomat, del quale deve garantire l’efficacia e la sicurezza. 

Ma anche nel caso in cui prima del blocco la nostra tessera sia usata da qualcuno, la nostra responsabilità sarà limitata al massimo a 50 euro. Lo stabilisce un regolamento europeo recepito in Italia con il Decreto Legislativo numero 218 del 2017.  La norma impone alla banca di rispondere in toto delle cifre che sono state prelevate dopo il blocco. Ma anche nel caso ci fossero stati dei prelievi immediatamente precedenti, al titolare della carta saranno addebitati al massimo 50 euro.

Al proprietario della carta non potranno comunque essere addebitati neppure questi 50 euro nel caso in cui non avrebbe potuto notare lo smarrimento o il furto della carta prima del momento della telefonata. Quantomai importante quindi non perdere tempo e telefonare subito. 

Fare la denuncia di smarrimento del bancomat

Dopo la telefonata di blocco, con meno fretta, ma comunque in modo piuttosto celere è necessario fare anche una denuncia ai carabinieri, o alla più vicina stazione di polizia. Possibile fare anche una denuncia online utilizzando il servizio Denuncia vi@ web attivo per fare denunce di smarrimento o di furto da parte di ignoti. Con questa modalità si inizia l’iter della denuncia che poi dovrà essere completato presentandosi su appuntamento presso la stazione più vicina. Stesse modalità nel caso ci si volesse rivolgere alla polizia che ha un modulo online per le denunce.

Confermare il furto del bancomat alla banca

L’ultimo passaggio è quello, muniti di una copia della denuncia presentata a polizia o carabinieri, di recarsi allo sportello della propria banca e confermare il furto del bancomat. In alternativa è possibile inviare il documento per posta avendo l’accortezza di scegliere una raccomandata con avviso di ricevimento così da avere la conferma di ricevuta ed avere la prova che è stata effettivamente spedita.

Se mi accorgo di aver perso il bancomat perché il mio estratto conto è strano?

Possibile anche che chi non usi quotidianamente il bancomat si accorga leggendo l’estratto conto, o a seguito delle notifiche che molte banche inviano con un SMS dopo ogni operazione, di non averlo più. Anche in quella ipotesi il primo passo è quello di provvedere al blocco e alla denuncia alle autorità.

Si dovrà poi fare una contestazione dell’estratto conto. Ma attenzione, il blocco invece deve essere immediato altrimenti perdiamo il diritto ai rimborsi per eventuali prelievi successivi. In questi casi gli addebiti che non ci appartengono vengono cancellati e sono a carico della banca.

La Corte di Cassazione con la sentenza numero 9721 del 2020 ha deciso che la banca in quanto destinatario di un obbligo di diligenza particolarmente qualificato che comprende anche quello di garantire la sicurezza del mezzo di pagamento venduto al proprio cliente debba sempre risarcire il cliente, salvo casi estremi.

Quando risponde la banca dell’uso indebito del mio bancomat

Nel caso in cui anche prima del blocco qualcuno usasse il bancomat indebitamente sia dopo averlo rubato, ma anche clonato, a rispondere dovrà essere la stessa banca, salvo il limite della franchigia prevista per legge a carico dell’utente.

Saranno invece addebitate all’utente le operazioni che siano dovute a dolo o a colpa grave dell’utente. L’onere della prova sarà comunque a carico della banca, che sarà chiamata non tanto a difendere la bontà del servizio offerto e dei sistemi di sicurezza adottati, quanto la malafede o la distrazione del cliente.

Per dolo si intende la volontà da parte dell’utente di danneggiare la banca. L’Arbitrato Bancario Finanziario a questo proposito ha fatto un elenco di quali possono essere le ipotesi in cui al cliente sia imputabile una colpa grave. Si tratta di conservare la tessera nello stesso posto del PIN, perdere di vista la borsa o il portafoglio dove si conserva il bancomat, oppure ritardare la telefonata di blocco.

Inoltre il mancato blocco della tessera anche dopo avere ricevuto un SMS che comunica l’avvenuto uso della stessa, la comunicazione a terzi del PIN o delle credenziali di accesso e infine il caso in cui nonostante la banca abbia previsto dei sistemi di sicurezza questi non siano stati attivati.

Se dopo aver fatto la telefonata di blocco trovo il bancomat cosa faccio?

Nel caso per un eccesso di prudenza ci siamo affrettati a chiedere il blocco del bancomat e poi lo troviamo nascosto in un cassetto, purtroppo il bancomat non potrà più essere sbloccato, come invece è possibile e in modo piuttosto semplice nel caso in cui sia stato bloccato dal sistema per esempio perché abbiamo digitato troppe volte il PIN sbagliato.

Si tratta di una procedura di sicurezza introdotta da parte di quasi tutte le banche che ha lo scopo di difendersi dalle frodi in continuo aumento. Per i più maliziosi invece si tratterebbe di un modo per fare cassa, visto che a quel punto tutti gli utenti richiedono una nuova tessera, pagando per il servizio. In ogni caso vale la pena chiamare il numero verde della propria banca o recarsi allo sportello e sentire se in quell’istituto la possibilità di sblocco ci sia.

Chiedere una nuova tessera del bancomat

Dopo avere chiesto il blocco, fatto la denuncia e dopo averla confermata inviandone una copia alla nostra banca non ci resta altro da fare se non chiedere l’emissione di un nuovo bancomat. La tessera verrà rilasciata contestualmente a un nuovo PIN con tempi diversi da ogni banca e dietro il pagamento del servizio. 

Precisiamo che non si tratta di un duplicato cioè di una copia di quello che abbiamo perso, ma di una tessera nuova con una nuova scadenza, e con codici di accesso diversi. Replicare la stessa carta con lo stesso PIN significherebbe di fatto consentite a chi ce l’ha rubato di continuare a usarla. Il duplicato ci viene rilasciato solo nei casi in cui ci fosse un malfunzionamento della carta, si fosse smagnetizzata o fosse danneggiata.