Diritti TV Calcio, pronta la revoca per Dazn! Serie A a Sky!

Ancora problemi per Dazn e arriva la Codacons intenzionata a presentare istanza perché all’operatore siano revocati i diritti TV del campionato di Calcio di Serie A. A questo punto l’ipotesi dei diritti televisivi in sub-licenza a Sky, meno forte della revoca, diventa l’unico scenario plausibile. Si avvicina il ritorno della Serie A su Sky e con l'affidabilità del satellite!

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Si potrebbe scrivere un volume intero per raccontare le vicende legate ai diritti TV del campionato di Serie A di calcio e questa volta entra in gioco la Codacons a chiedere espressamente la revoca dei diritti TV a Dazn.

Troppi sono i disservizi e troppe le promesse cadute nel vuoto di Dazn e TIM di risolvere i problemi legati allo streaming, con le interruzioni che continuano durante la diretta tv degli incontri.

L'ipotesi che Dazn fosse costretta a cedere i diritti TV per la Serie A era stata già annunciata dall’On. Raffaella Paita, presidente della Commissione Trasporti, la quale in estrema ipotesi immaginava una sub-licenza per trasmettere anche sul più stabile satellite, cosicché Dazn fosse costretta a condividere tutta la Serie A con Sky! Una ipotesi meno drastica della revoca dei diritti TV, che è intenzionata a chiedere la Codacons, e che adesso sembra addirittura una mediazione.

Se la Codacons agisce sul piano dei consumatori, il Parlamento si preoccupa anche che la disdetta degli utenti a seguito dei disservizi di Dazn crei un calo di ascolti televisivi, che si tradurrebbe in entrate minori per le squadre di Serie A, le quali in parte guadagnano dai diritti TV proprio in base allo share.

Arriva poi un’altra novità e protagoniste sono sempre Dazn e Sky, perché pare che Dazn, secondo una notizia diffusa dal Financial Times, sia intenzionata ad acquistare da BT Sport i diritti TV per il calcio inglese, cioè la tanto ambita Premier League. Ancora una volta il problema è Sky che ha già un accordo con BT Sport, con cui condivide da sempre i diritti TV per la Premier, e che dovrà accettare l’accordo tra Dazn e l’operatore inglese, perché esso possa realizzarsi.

Il Codacons chiede che a Dazn siano revocati i diritti TV della Serie A di Calcio 

La soap opera diritti TV di calcio continua e questa volta partecipa anche la Codacons.

Siamo infatti quasi alla sesta giornata di campionato e Dazn e Tim non riescono a risolvere i problemi legati alla resa dello streaming, con disservizi che hanno coinvolto negli ultimi giorni anche la App andata fuori servizio. Per quanto riguarda la diretta streaming le interruzioni sono all’ordine del giorno e per altro hanno coinvolto alcuni degli incontri più importanti della stagione come Juve-Milan del 19 settembre. Anche la qualità delle immagini è lontanissima dalla resa via satellite di Sky.

Dopo la pioggia di lamentele la Codacons sembra intenzionata ad agire su due fronti, in primo luogo con una class action, cioè un’azione legale collettiva, anche al fine di chiedere i rimborsi degli abbonamenti.

Poi, presentando una istanza perchè a Dazn siano revocati i diritti TV per il campionato della Serie A di calcio. Ad affermarlo è stato proprio Carlo Rienzi presidente Codacons e tutte le informazioni possono essere reperite sul sito ufficiale dell’associazione.

La questione revoca però è complessa perché per avere i diritti TV della Serie A Dazn ha pagato ben 860 milioni di euro.

A questo punto è più probabile che l’emittente sia costretta a cedere, a pagamento, con la formula della sub-licenza i diritti TV a Sky, in modo che vi sia per gli utenti la garanzia del satellite.

Tutti i problemi legati allo streaming della Serie A su Dazn sono illustrati anche dal recente video YouTube di Simone Avsim:

 

Dazn costretta dal Parlamento a cedere i diritti TV della Serie A di calcio a Sky, ma in sub-licenza

Il banco di prova rappresentato dalla quinta giornata di campionato e fallito e Dazn continua con i suoi disservizi. 

Quindi quella che sembrava un'opzione estrema, come l’obbligo per Dazn di cedere in sub-licenza i diritti televisivi per il campionato di Serie A, viene quasi ad essere una mediazione.

Prima che intervenisse la Codacons a difesa di consumatori, sul problema dello streaming della Serie A aveva già posto l’attenzione il Parlamento. Con l’On. Raffaella Paita che aveva già annunciato la stesura di un testo da sottoporre al Parlamento perché venisse imposto a Dazn e agli altri operatori l’obbligo di aderire alla piattaforma Conciliaweb per la risoluzione delle dispute con i consumatori.

In ultima analisi si chiedeva al Parlamento, qualora i disservizi di Dazn non si fossero interrotti, di intervenire obbligando l’emittente alla sub-licenza, cioè a cedere l’esclusiva, che detiene su sette dei dieci incontri della giornata del campionato di Serie A, ad altra emittente, ovviamente si tratterebbe di Sky.

Tale annuncio era avvenuto prima della quinta giornata di campionato che si è rivelata però un disastro al pari delle precedenti con i blocchi della diretta streaming.

Sembra quindi difficile che adesso si possa continuare a credere alle garanzie verbali di Dazn che i problemi saranno presto risolti.

Diritti tv di calcio a rischio per Dazn! Cala lo Share e calano le entrate per la Serie A

Si deve tenere in considerazione che se la Codacons è interessata alla difesa dei consumatori, cioè degli utenti che pagano l’abbonamento a Dazn per un servizio che non è quello promesso, il Parlamento ha una duplice ragione di intervenire al più presto in materia dei diritti TV di calcio.

Poiché stando a quanto stabilito dalla Legge Melandri i ricavi in diritti TV per le società calcistiche che partecipano al campionato di Serie A sono in parte determinati dagli ascolti televisivi.

Cioè se cala lo share televisivo calano le entrate delle società calcistiche di Serie A. 

L'Auditel, i cui dati si discostano da a quelli raccolti da Dazn in fatto di ascolti, ma sulla cui questione torneremo in seguito, mostrano già una diminuzione dello share rispetto alla stagione precedente.

Conseguenza ovvia dei disservizi dello streaming è che molti utenti sceglieranno di disdire l’abbonamento a Dazn, nel qual caso lo share calerebbe ancora di più e si ridurrebbero i proventi delle squadre.

Affidare la sub-licenza a Sky permetterebbe a Dazn di mantenere i diritti TV, certo con perdite, ma con una soluzione meno drastica della revoca chiesta dal Codacons e allo stesso tempo la Serie A sarebbe disponibile su Sky con l’affidabilità del satellite. Dazn del resto recupererebbe parte della liquidità dalla sub-licenza.

Del resto un’ipotesi di questo tipo è già stata attuata per i clienti Sky business, che grazie ad un accordo Dazn/Sky, possono vedere tutti e dieci gli incontri della giornata di serie A sul satellite usando Sky Sport Bar.

L’Auditel contro Dazn e interviene l’AGCOM preoccupata per lo share

E veniamo ad un altro dei problemi per Dazn in questo periodo che riguarda sempre lo share televisivo, questo perché è al centro di un'istruttoria dell’AGCOM, che riguarda la verifica dei dati pubblicati.

Si è già detto che alle squadre di Serie A sono assegnati guadagni diversi in base agli ascolti, cioè in base ai dati che sono raccolti e pubblicati dall’Auditel.

Il problema risiede nel fatto che c’è una differenza enorme tra i dati sugli ascolti del campionato di Serie A di calcio Auditel e quelli che ha raccolto e pubblicato Dazn e che sono stati certificati dall Nielsen. 

I dati di Dazn sono più alti del 58% circa rispetto a quelli Auditel e l’obiettivo dell’istruttoria è appunto verificare perché questi differiscano tanto gli uni dagli altri. Poiché diversa percentuale di ascolti implica guadagni diversi per le società calcistiche.

Dazn punta ai diritti TV di Premier League, ma l’ostacolo è sempre Sky

E veniamo ad un'altra notizia che riguarda i diritti TV di calcio e che coinvolge Dazn e Sky. La vicenda però non si svolge in Italia poiché, a quanto sappiamo da una notizia rilasciata qualche giorno fa dal Financial Times, Dazn starebbe per acquistare da BT Sport i diritti TV per la Premier League inglese.

Il problema ancora una volta a quanto riporta il giornale è Sky che da sempre condivide con BT Sport, tramite accordo incrociato, i diritti TV per il calcio inglese. Quindi perché BT Sport e Dazn possano trovare un accordo ci dev’essere il beneplacito di Sky.

Il giornale ammette che l’accordo è piuttosto complicato per via delle parti coinvolte, ma in ogni caso notevoli sviluppi potrebbero venire su questo fronte proprio nelle prossime settimane.

Diritti TV in sub-licenza, Sky farebbe scacco matto

Ricordiamo che al momento stando all’assegnazione dei diritti TV Dazn, sulle dieci partite di una giornata di Serie A, sette sono in esclusiva su Dazn, mentre le altre tre possono essere trasmesse anche da Sky. Per quanto riguarda le coppe Europee Dazn e Sky condividono UEFA Europa League e Europa Confederation League. 

Mentre da un punto di vista legale Dazn non ha alcun diritto sulla Champions League, che invece Sky possiede per intero e per la quale condivide i diritti TV con Mediaset.

Ora, Dazn per il momento ha aggirato il problema della mancanza della Champions League grazie alla partnership con Tim, poiché quest’ultima in accordo anche con Mediaset offre tramite TimVision allo stesso prezzo Dazn insieme a Mediaset Infinity+, dove si può vedere la Champions.

È ovvio che per il momento Dazn vince in tutto sui diritti TV di calcio, forte soprattutto dell’esclusiva di 7 incontri su 10 del campionato di Serie A. 

Ma se a Sky fosse affidata la sub-licenza, cioè le fosse possibile trasmettere tutta la Serie A, questa farebbe scacco matto, poiché già possiede le tre competizioni europee, Champions inclusa, e non deve ricorrere ad abbonamenti tramite terzi, come Tim, per offrire ai suoi abbonati tutte principali competizioni della stagione attuale.

Diritti TV mondiali di Calcio Qatar 2022 tutti alla Rai, ma potrebbe arrivare Amazon Prime

Chiudiamo l’ultimo aggiornamento sui diritti TV con una notizia non freschissima, ma sulla quale non si hanno aggiornamenti né di conferma né di smentita da parecchio tempo, che riguarda il prossimo mondiale di calcio, Qatar 2022.

Al momento attuale a possedere l’esclusiva per tutti i 64 match del torneo è la Rai, quindi il mondiale dovrebbe essere tutto in free TV.

Tuttavia in seguito ad una fuga di notizie l’Onorevole Maurizio Gasparri, che è anche membro della commissione di vigilanza Rai, a fine aprile ha presentato un’interrogazione parlamentare per ottenere chiarimenti in merito alle presunte volontà della Rai di cedere parte dell’esclusiva dei mondiali Qatar 2022 ad Amazon Prime, a cui darebbe ben 36 incontri tenendone 28 per lei.

Dunque niente mondiale tutto in chiaro, anche se per adesso non ci sono passi avanti né notizie sulla questione.