Caldaia non a norma, le sanzioni sono salatissime ma si possono evitare. Ecco come

Effettuare la manutenzione periodica della caldaia è importante. Ecco cosa rischi se non si fanno i controlli e se non si custodisce il libretto.

Caldaia non a norma: come evitare sanzioni di 6mila euro

Le caldaie sono tutte uguali? Assolutamente no. Per esempio le caldaie di ultima generazione sono state realizzate a tutela dell’ambiente. Infatti, la legge impone ai produttori di elettrodomestici l’obbligo di ridurre l’inquinamento e di garantire un netto risparmio energetico ai consumatori.

Potrebbe quindi capitare che una caldaia vecchia non rispetti le norme statali. Ma se così fosse, c’è il rischio di incorrere in una sanzione? Di quale tipo?

Caldaia: cosa rischi se non è a norma

Il più delle volte, quando ci si accorge di non aver agito nel rispetto della legge è troppo tardi. Si pensi ad esempio a un incidente domestico causato da una caldaia malfunzionante. Durante il controllo potrebbe emergere che l’apparecchio non sia stato adeguato alle norme in vigore.

Ebbene sì, dal 2015, l’Italia ha dovuto conformare la legge statale a quella dell’UE riguardante il risparmio energetico. La legge prevede anche la progressiva sostituzione delle vecchie caldaie e dei rispettivi parametri.

Solo così possono essere considerate a norma. Un controllo periodico dei fumi – esempio lampante - permette agli esperti di capire se una caldaia non è a norma. Infatti, in questo modo si combatte l’emissione dell’anidride carbonica nell’aria.

È altresì importante verificare – al momento dell’acquisto dell’apparecchio – che ci sia l’etichetta su cui è indicata la sua classe energetica. Quindi si sconsiglia di acquistare un elettrodomestico che non riporta questa etichetta.

Altro aspetto di rilievo concerne l’obbligo dei controlli periodici che devono essere riportati, insieme alle manutenzioni ordinarie e straordinarie, sull’apposito libretto. Si tratta di un documento storico utile a dimostrare che la caldaia rispetta gli obblighi di legge.

Quando fare la manutenzione

La manutenzione della caldaia è un processo di rilievo che potrebbe evitare brutte sorprese. Non si tratta solo del rischio di essere sanzionati, ma anche il rischio di trovarsi coinvolti in un incidente domestico di lieve o alta entità. I tempi da rispettare per la manutenzione periodica si distinguono in:

1.       ogni anno per le caldaie con potenza superiore a 35 kW. Sono quelle installate nei condomini che possiedono un sistema centralizzato e che vengono alimentate con qualsiasi combustibile;

2.       ogni 2 anni per le caldaie con potenza uguale oppure inferiore ai 35 kW. Sono quelle installate nelle abitazioni.

Perché è importante il libretto d’impianto

Ogni caldaia possiede un libretto storico. Si tratta di un modello unificato che deve essere conservato dal proprietario dell’apparecchio. Il documento è utile a certificare se l’impianto è efficiente.

Inoltre, chi possiede ancora una caldaia acquistata prima del 2016 deve munirsi di un nuovo libretto che può richiedere direttamente all’installatore. Il libretto riporta una serie di schede – riguardanti il trattamento dell’acqua, il generatore, le emissioni - da compilare a ogni controllo oppure dopo un intervento tecnico.

Quali sanzioni si rischiano con una caldaia non a norma

La questione sulla caldaia è molto delicata visto che l'obiettivo è quello di creare una casa green. Ogni cittadino è responsabile, infatti, del mancato rispetto delle leggi che mirano a tutelare l’ambiente. Per questo la mancata manutenzione dell’apparecchio, controllo dei fiumi e custodia del documento storico sono tutte validi ragioni per subire una punizione. Trasgredendo uno degli obblighi sopra indicati si rischiano sanzioni a partire dai 500 euro in su. A pagare però non sarà solo il proprietario, infatti stando alla legge, anche il manutentore rischia una multa dai 1.000 ai 6.000 euro.