Stufa a pellet e camini a legna, attenzione in alcune regioni sono vietati. Ecco dove

A stagione invernale ormai inoltrata gli italiani hanno optato per le stufe a pellet o a legna per riscaldare le loro abitazioni. Ma attenzione in alcune regioni sono assolutamente vietate. Ecco dove e perché.

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A stagione invernale ormai inoltrata gli italiani hanno optato per le stufe a pellet o i camini a legna per riscaldare le loro abitazioni. Ma attenzione in alcune regioni sono assolutamente vietati. Ecco dove e perché.

Scegliere quale metodo usare per riscaldare la propria casa è molto importante perché non si tratta di scegliere soltanto la soluzione che ne garantisce il maggior risparmio ma anche quelle più sicure e previste dalla legge.

Ad influenzare la scelta della soluzione ideale per riscaldare i propri appartamenti ci sono le caratteristiche e le esigenze dell’utente, nonché le abitudini di consumo e i vincoli regionali.

Infatti prima di optare per l’uso di stufe a biomassa e caminetti è opportuno conoscere regole e divieti in vigore nella propria regione di residenza. Ci sono alcune aree dove ad esempio l’accensione è vietata per limitare le emissioni di CO2.

Ecco allora cosa bisogna sapere per evitare multe e sanzioni che possono arrivare fino a 5.000 euro.

Stufa a pellet e camini a legna, attenzione in alcune regioni sono vietati. Ecco dove

Le famiglie italiane, complice la crisi economica internazionale tra Russia e Ucraina hanno cercato e sono ancora in cerca di valide alternative di risparmio tra i metodi di riscaldamento

Ma attenzione, la scelta del metodo di riscaldamento da usare per la propria abitazione non deve essere fatta esclusivamente su valutazioni di risparmio ma deve tenere conto delle esigenze ed abitudini della famiglia ma anche delle normative in vigore nei territori di residenza, soprattutto in tema di emissioni.

Molte regioni italiane, infatti, hanno delle normative precise in tema di utilizzo di stufe e camini a biomassa e a legna.

Questo perché hanno tra gli obiettivi delle loro politiche regionali, il contrasto dell’inquinamento atmosferico riducendo le emissioni di CO2. 

I divieti di accensione di stufe e camini a legna o a pellet sono previsti in 5 regioni italiane.

Le multe previste per chi infrange il divieto sono molto alte ed arrivare fino ad un massimo di una sanzione pecuniaria fino a 5.000 euro. Ma non bisogna allarmarsi. Il divieto, infatti, non è assoluto ma viene applicato soltanto ad alcune tipologie di impianti.

Si fa riferimento soprattutto ai modelli più vecchi e obsoleti, che non sono efficienti da un punto di vista di potere calorifico e di limitazione dei livelli di CO2 emessi. Le regioni che hanno imposto il divieto sono, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana e Piemonte.

Il divieto vale per camini, stufe, termostufe a legna e ad accumulo alimentate a biomassa.

Stufa a pellet o camini a legna: in Lombardia e Veneto, questa è la normativa

Ma quali sono le regole da rispettare per poter accende stufe e camini?

In Lombardia, ad esempio, la normativa è molto severa a causa all’alto tasso di inquinamento dell’aria.3

Il divieto di accensione per stufe e camini di vecchia generazione è in vigore grazie alla legge regionale 24/2006 che prevede delle sanzioni pecuniarie che partono da da 500 euro fino ad arrivare a 5.000 euro.  

Il divieto non si applica ai modelli nuovi ossia quelli caratterizzati da 4 o 5 stelle.

Per quanto riguarda le stufe a pellet, va sottolineato che dal 2018 chi usa impianti e modelli con potenza inferiore ai 35 kW può utilizzare soltanto una specifica biomassa: quella di classe A1.

Ma ci sono alcune eccezioni in base al comune di residenza. Ad esempio a Brescia e nei comuni sotto i 300 m si possono ancora utilizzare gli impianti domestici a legna e pellet sotto i 10 Kw di potenza ma soltanto fino al 15 ottobre 2024.

Discorso diverso in Veneto, dove il divieto di accensione di stufe e camini a legna di classe inferiore a 3 stelle è normato da una delibera regionale 836/2017 mentre dal 2019 non è possibile installare nelle proprie abitazioni impianti di classe inferiore alle 4 stelle.

Stufa a pellet e camini a legna, ecco cosa prevede la normativa in Emilia, Piemonte e Toscana

In Emilia Romagna la normativa sulle limitazioni per l’utilizzo di stufe e camini è stata emanata nell’ottobre 2019 e nel marzo 2020.

Anche qui sono previste però delle deroghe al divieto per i comuni al di sopra dei 300 metri di altitudine e per i comuni montanti, che registrano temperature più rigide.

I residenti dei comuni che sono sopra i 300 metri di altitudine posso accendere stufe, camini e termostufe di classe 1 e 2 stelle se in casa non sono presenti altri metodi di riscaldamento.

In Piemonte, invece la delibera regionale è del 2018. Qui è previsto il divieto di installare generatori a biomassa legnosa, con potenza nominale inferiore a 35 kW e classe inferiore alla 3 stelle. Modifiche sono state introdotte dal 2019, con l’innalzamento del divieto ai generatori di classe inferiore alle 4 stelle.

La Regione Toscana ha previsto l’obbligo di installazione di camini e stufe ad almeno 4 stelle solo nelle abitazioni di nuova costruzion o in ristrutturazione. Il divieto di utilizzare le stufe ed i camini invece dipende da ogni singolo comune a seconda della criticità dei livelli di inquinamento da polveri PM10. 

Va comunque sottolineato che dal divieto sono escluse le abitazioni in cui la biomassa è la fonte di riscaldamento principale e le zone residenziali poste al di sopra dei 200 m di altitudine.