Carichi pendenti: come e dove richiedere il certificato

Che vuol dire avere dei carichi pendenti e cosa compare al loro interno? Vediamo come e dove inviare la richiesta e, soprattutto, quanto costa.

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Per diverse ragioni può essere necessario richiedere il certificato carichi pendenti, ad esempio per avere il gratuito patrocinio dallo Stato o su richiesta del datore di lavoro.

Molti, però, sono spaventati da cosa compaia al suo interno, se soltanto i procedimenti in corso o anche quelli passati in giudicato.

Una volta richiesto quanto dura e quali sono i costi da affrontare?

In questa guida abbiamo raccolto le informazioni necessarie e le istruzioni su come e dove inviare la richiesta.

Che vuol dire avere dei carichi pendenti

Quando una persona ha dei carichi pendenti significa che su di lui o lei ci sono dei procedimenti penali in atto. Quindi per la Giustizia italiana non è ancora considerato “colpevole” perché non c’è stata una condanna definitiva.

Infatti in questo certificato si trovano i procedimenti penali in corso, sorti a conclusione delle indagini preliminari, e le condanne non ancora passate in giudicato perché appellabili.

Cosa comprare nel certificato e differenza con il Casellario giudiziale

Cosa comprare e cosa, invece, non è visibile tra i carichi pendenti è stabilito dal Ministero della Giustizia.

Su questo certificato sono riportati i procedimenti penali in corso con l’indicazione dei gradi di impugnazione possibili (quindi Appello e Corte di cassazione).

Vuol dire che le condanne riportate non sono irrevocabili e che possono essere smentite nei successivi gradi di giudizio.

Ed è qui che risiede la differenza rispetto al Casellario giudiziario: in quest’ultimo documento compaiono anche i procedimenti penali passati in giudicato (non soltanto quelli in corso) e le condanne definitive penali, civili e amministrative.

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Come e dove richiederlo

Chiunque può chiedere questo certificato. Per farlo bisogna inviare una richiesta alla Procura delle Repubblica recandosi presso il tribunale del luogo dove si ha la residenza. Lo prevede l'articolo 116 del C.p.p:

“Durante il procedimento e dopo la sua definizione, chiunque vi abbia interesse può ottenere il rilascio a proprie spese di copie, estratti o certificati di singoli atti.”

La richiesta va fatta di persona o da altri soggetti con delega ma esistono anche uffici dotati di un portale online.

Oltre all’interessato, possono chiedere i carichi pendenti le autorità giudiziarie, il difensore dell'imputato e gli uffici della Pubblica amministrazione ad esempio per verificare la correttezza delle informazioni rese durante un concorso pubblico.

Nel caso dei minori di 18 anni saranno i genitori o i tutori legali a presentare la richiesta mentre per gli interdetti deve essere il tutore con decreto di nomina.

Invece chi ha bisogno del certificato ma vive all’estero può contattare la Procura della Repubblica per posta o tramite delegato.

Quanto dura è tassativamente previsto dalla legge: 6 mesi dal giorno in cui viene emesso, dopodiché perde la sua validità e se ne dovrà richiedere uno nuovo.

Scarica qui il modello di richiesta dei carichi pendenti del Ministero della Giustizia.

Carichi pendenti online

In alcuni uffici giudiziari si può richiedere il certificato e il Casellario giudiziale direttamente online.

Ove presente, il servizio consente di selezionare il certificato richiesto e prenotare una data per il ritiro in sede.

A questo punto il sistema invierà un numero di protocollo all’indirizzo email comunicato in fase di registrazione da comunicare nel giorno del ritiro.

Nel form online si possono indicare le informazioni seguenti:

  • dati anagrafici del richiedente o della persona delegata al ritiro;
  • la tipologia di certificato;
  • il numero di copie necessarie;
  • il motivo dell'esenzione, per chi ne avesse diritto.

A questo link tutte le istruzioni per avere i carichi pendenti online

Quanto costa

Richiedere i carichi pendenti presso gli uffici giudiziari della Procura non è gratis. Il costo è fisso e determinato dal Ministero della Giustizia per ciascun certificato rilasciato.

Per sapere quanto costa bisogna sommare:

  • 3,92 euro di diritti;
  • 3,92 euro, eventuali, se la richiesta ha carattere di urgenza.

Tuttavia il certificato è gratis se richiesto per particolari procedure come:

  • iter di adozione e affidamento di minori;
  • controversie di lavoro;
  • richiedere l’avvocato con gratuito patrocinio a spese dello Stato;
  • chiedere la riparazione di un errore giudiziario.

Stessi costi e medesimi casi di esenzione nel caso in cui la richiesta venga fatta online.

Al momento del ritiro il richiedente deve munirsi della marca da bollo invece, se ha diritto all’esenzione, deve dimostrarlo con documentazione idonea.

Per questo può essere utile avere con sé il numero di protocollo della richiesta di gratuito patrocinio o il certificato dell'associazione che si occupa delle adozioni.

Il datore di lavoro può richiederlo? Che succede in caso di rifiuto

Capita, non di rado, che una certa azienda o datore di lavoro richieda i carichi pendenti in fase di selezione del personale. Può farlo? Chi non presenta il certificato può essere escluso?

Una premessa è d’obbligo: nessuna legge obbliga i dipendenti a informare l’azienda sui propri precedenti penali come, del resto, non vieta al datore di chiedere informazioni su eventuali denunce e processi in corso.

Su questo punto si è espressa diverse volte la Corte di cassazione stabilendo che si tratta di una richiesta del tutto lecita.

In particolare, il datore di lavoro è libero di richiedere i carichi pendenti o il casellario giudiziale per verificare la condotta dei dipendenti senza rischiare contestazioni o sanzioni.

Quindi chi rifiuta di consegnarlo può essere escluso dal processo selettivo senza possibilità di replica.