Cartelle esattoriali, da oggi puoi evitare di pagarle. Ecco come

Quando è possibile opporsi a delle cartelle esattoriali e non pagarle? Ma soprattutto non avere più nulla da temere dal fisco e dalla Guardia di Finanza?

Quando è possibile opporsi a delle cartelle esattoriali e non pagarle? Ma soprattutto non avere più nulla da temere dal fisco e dalla Guardia di Finanza? È possibile opporsi ad una notifica con la quale ci viene intimato di pagare un qualsiasi nostro debito? Cosa succede se viene aperta un’ipoteca su un nostro immobile o viene posto il fermo sulla nostra vettura, ma noi non abbiamo mai ricevuto mai delle cartelle esattoriali?

Con buona pace degli agenti del fisco è sempre possibile fare ricorso contro una qualsiasi cartella esattoriale, che non sia stata notificata. Per poter procedere nelle sedi opportune, però, è necessario che l’agente per la riscossione invii un’ulteriore richiesta di pagamento. In alternativa dovrà attivare la procedura di riscossione esattoriale con il pignoramento dei beni, che dovrà necessariamente essere anticipata da un preavviso di fermo o di ipoteca. Ricordiamo che una recente modifica legislativa, impedisce in maniera esplicita al contribuente di impugnare l’estratto di ruolo.

Ricordiamo che uno dei punti di debolezza di una qualsiasi cartella esattoriale sta nel fatto che l’Agenzia delle Entrate Riscossioni non potrà limitarsi a dimostrare che la notifica sia semplicemente avvenuta tramite la produzione dell’estratto di ruolo. Questo, infatti, è semplicemente un atto interno, ma non serve a dimostrare che la cartella esattoriale sia stata notificata. Ma vediamo come ci dobbiamo muovere per difenderci dal fisco e dai debitori.

La cartella esattoriale non viene notificata

Come ci dobbiamo comportare nel caso in cui la nostra cartella esattoriale non ci venga consegnata? Ricordiamo che il primo atto in assoluto che dà il via libera alla riscossione forzata esattoriale è la consegna della cosiddetta cartella di pagamento, che deve essere effettuata dall’agente per la riscossione. Nel caso in cui si trattino di crediti erariali il responsabile è l’Agenzia Entrate riscossioni. Se manca la notifica, tutti gli atti successivi risultano essere ufficialmente illegittimi e come tali non dovranno essere pagati.

A volte può capitare che il contribuente si ritrovi a ricevere un’intimazione di pagamento. O anche un semplice avviso di fermo o di ipoteca o un atto di pignoramento direttamente da parte dell’Agenzia Entrate Riscossione, senza che prima sia mai stata notificata una qualsiasi cartella esattoriale. Sono molteplici i motivi per i quali questo può avvenire, uno dei più diffusi è che la raccomandata non sia mai partita o perché è andata dispersa lungo il tragitto. O ancora perché consegnata ad un indirizzo sbagliato.

Come ci dobbiamo comportare in questi casi? Dobbiamo muoverci immediatamente, perché abbiamo la possibilità di impugnare l’atto entro 60 giorni, contestando la notifica della stessa cartella esattoriale. Nel caso in cui il documento che abbiamo appena ricevuto si dovesse riferire a multe stradali o al canone dell’acqua, ci si può rivolgere al giudice di pace: ma attenzione, solo in questi casi il ricorso dovrà essere effettuato entro 30 giorni e non entro 60. Nel caso in cui si dovesse trattare di contributi Inail o Inps, sarà necessario rivolgersi al Tribunale ordinario, sezione lavoro. per tutti gli altri casi la competenza è in capo alla Commissione Tributaria Provinciale.

Cartella esattoriale: come faccio a dimostrare di non averla ricevuta

Non è il contribuente a dover dimostrare di non aver ricevuto la cartella esattoriale. Spetterà all’ente esattore l’onere della prova e dimostrare l’avvenuta notifica. per raggiungere questo scopo non sarà necessario produrre unicamente gli estratti di ruolo. Sarà necessario produrre la relata di notifica, nel caso in cui sia avvenuta a mano, o l’avviso di ricevimento della raccomandata che contiene l’atto, nel caso in cui sia avvenuto tramite il servizio postale (in questo senso vedasi: CTR Lazio sent. n. 3797/20).

L’estratto di ruolo serve unicamente per dimostrare e verificare l’ammontare del debito nei confronti del fisco. Ma non serve a documentare il fatto che la cartella esattoriale sia stata opportunamente notificata.

I diritti dei contribuenti

In qualsiasi momento il contribuente ha il pieno diritto di rivolgersi direttamente agli uffici dell’Agenzia Entrate Riscossione per chiedere il proprio estratto di ruolo. In questo modo potrà verificare l’ammontare dei debiti che sono iscritti a proprio nome. Nel caso in cui da questo estratto dovessero risultare delle cartelle esattoriali che non sono state mai notificate al diretto interessato, il contribuente non potrà contestare l’estratto stesso. Una recente riforma ha impedito espressamente di farlo. Sarà necessario attendere la notifica di un successivo atto da parte dell’ente esattore e impugnare quest’ultimo. Insomma non è più ammessa una tutela preventiva. 

Per venire a conoscenza del fatto che una cartella esattoriale sia stata notificata correttamente, il contribuente avrà la possibilità di accedere agli atti presso l’ente incaricato per la riscossione. Sarà sufficiente presentare un’istanza di accesso e chiedere di verificare la copia della relata di notifica o dell’avviso di ricevimento. Sulla base di tale documentazione, che va mostrata entro 30 giorni dalla richiesta, il cittadino può verificare se la firma eventualmente apposta sull’atto sia effettivamente la propria.

Pierpaolo Molinengo
Pierpaolo Molinengo
Giornalista. Ho una laurea in Materie Letterarie, conseguita presso l'Università degli Studi di Torino. Ho iniziato ad occuparmi di Economia fin dal 2002, concentrandomi dapprima sul mercato immobiliare, sul fisco e i mutui, per poi allargare i miei interessi ai mercati emergenti ed ai rapporti Usa-Russia. Scrivo di attualità, fisco, tasse e tributi, diritto, economia e finanza.
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