Casa vacanze: 4 truffe trasformano le ferie in dramma legale

Perché le ferie vadano bene è necessario organizzarsi subito partendo dalla casa vacanze, da scegliere con attenzione e prestando attenzione ad alcune piccole ma importanti regole di diritto e di buon senso.

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Le vacanze estive sono ancora lontane per molti, però alcuni si sono organizzati per trascorrere qualche giorno lontano da casa durante le vacane di Pasqua grazie all'allentamento delle restrizioni anticovid. Tanti altri si stanno già guardando in giro e stanno cercando un posto dove trascorrere qualche giornata di relax, magari spendendo una cifra accessibile.

Come molti ci hanno testimoniato nel passato, però non è così improbabile che quella si sognava come una idilliaca settimana in una baita sperduta tra i monti, o un frizzante soggiorno in un appartamento a bordo spiaggia, possano poi rivelarsi un incubo che ci fa tornare a casa più stanchi e stressati di quando siamo portati.

Anche nel mercato delle case vacanze sono infatti molti i tentativi di truffa: si va dal phishing a case inesistenti, fino a locali del tutto al di sotto delle promesse fatte. C’è poi la possibilità che si tratti solo di un malinteso, o che il cliente non abbia letto con attenzione tutte le clausole del contratto e si trovi alla fine del soggiorno di fronte a costi che non aveva tenuto nel dovuto conto.

Non è però nulla di drammatico, che ci deve fare rinunciare alla nostra voglia di vacanze in autonomia, si tratta come sempre di prestare un po’ di attenzione al nostro interlocutore e di prendere qualche cautela.

Cosa sono le case vacanze

Per casa vacanze si intende una struttura extra alberghiera che viene data in locazione.  Diversa da un albergo, perché si tratta di qualcosa di indipendente e che non prevede tutti i servizi che in genere sono collegati a un servizio alberghiero. Diverso anche da un bed and breakfast perché non vi è l’obbligo di accogliere i turisti nella propria casa di residenza, ma in un edificio indipendente.

Si tratta di un argomento che è regolamentato da leggi regionali e che varia da un luogo all’altro della penisola. Ci sono però dele regole fissate a livello centrale che valgono per tutti. In genere a livello locale sono stabilite le caratteristiche minime che deve avere l’edificio e l’eventuale obbligo di avere delle assicurazioni.

Il contratto stipulato deve poi specificare che l’occupazione della casa avviene per finalità turistiche, con conseguenze diverse dai casi in cui costituisce l’abitazione stabile di una famiglia.

Per affittare una casa vacane devo firmare un contratto?

Sì, anche se le case vacanze possono essere prese in locazione per pochi giorni, non è sufficiente un accordo a voce e una stretta di mano. Senza qualcosa di scritto il contratto è nullo, cioè viene trattato come se non fosse mai esistito, noi quindi nulla possiamo chiedere al proprietario, anche se in ipotesi gli abbiamo già versato una caparra in contanti.

Il testo unico sul turismo rinvia, nel caso di questo tipo di case, alle disposizioni generali del codice civile. L’articolo 1571 del codice civile dice che

il contratto di locazione è quello con cui una parte consente all’altra di godere per un certo periodo di una cosa mobile o immobile e in cambio ottiene un corrispettivo.

Gli articoli successivi ci dicono che la cosa deve essere consegnata in buone condizioni, ne deve essere garantito il pacifico godimento e deve essere mantenuta in uno stato tale da garantire l’uso per cui si paga l’affitto.

Il contratto deve essere fatto per iscritto, senza necessità di essere registrato, a meno che abbia una durata superiore ai 30 giorni.

Deve contenere come minimo nome cognome, luogo data di nascita e codice fiscale delle due parti, indirizzo, numero civico o altre modalità per individuare i locali oggetto di locazione.

Devono essere specificati anche tutti i servizi accessori e le pertinenze, i giardini o altro a cui è esteso l’accesso ed eventualmente se ci sono delle limitazioni all’uso. Da chiarire anche se il canone comprende le spese accessorie: luce, riscaldamento, pulizie.

Va poi specificato che si tratta di una locazione di tipo turistico, la durata del contratto, specificando al data di inizio e quella di fine, il canone che sarà versato ed eventualmente anche le modalità concordate sia in termini di tempistica che di tipo di pagamento scelto. Infine le modalità di consegna dell’alloggio.

Non fidiamoci di chiunque ci offra una casa vacanze

Soprattutto sul web le offerte di case vacanze sono numerosissime e variegate. Spesso è difficile capire quali siano serie e dietro quali si nascondono dei truffatori. Non possiamo fidarci in assoluto nemmeno di quelli che troviamo su una piattaforma seria, perché quelle sono solo la piazza di incontro tra domanda e offerta e non possono verificare tutti gli inserzionisti.

Allora cosa possiamo fare noi? Un’idea è quella di leggere i commenti lasciati dagli altri utenti. Anche qui però apprezzamenti un po’ troppo entusiastici potrebbero essere stati lasciati dallo stesso inserzionista. 

Secondo step è quello di fare una verifica incrociata su Google, per vedere se la stessa foto, un’identica descrizione dell’alloggio e il nome del proprietario appaiono in relazione ad annunci del tutto diversi. Possibile vedere con Google Maps se a quell’indirizzo c’è la casa della foto.

Non fidiamoci di chi ci vuole rifilare troppo in fretta una casa vacanze

Potrebbe anche succedere che a fronte di una nostra email che ha lo scopo di ricevere solo qualche informazione in più ci viene invita già una bozza di contratto con la richiesta di allegare anche una copia di un documento di identità e del codice fiscale.

Probabilmente si tratta di una truffa e in particolare di phishing: una tecnica per appropriarsi dei nostri dati personali e poi utilizzarli o per svuotarci conto corrente e carte di credito oppure per raccogliere dati sensibili da usare come paravento dietro cui nascondersi per mettere in piedi altre truffe. Ma anche più semplicemente un modo per inviarci un malware che curiosi tra i nostri file.

Solo anticipi tracciabili per le case vacanze

Una delle truffe più diffuse con le case vacanze è quella di attirare le vittime con delle offerte imperdibili, salvo dire che c’è la necessità di versare una caparra per firmare il contratto perché ci sono molte alte richieste.

In genere la fretta è tale che non consente neppure di firmare un contratto, che come abbiamo visto è obbligatorio. Già questo ci deve mettere in allarme e farci sospettare che si tratti di una frode.

Secondo passo è quello di chiederci una somma in contanti, a fronte della quale non ci viene data neppure una ricevuta.  Se si tratta di una truffa probabilmente non rivedremo più la persona con cui abbiamo parlato.

In alternativa, la frode può proseguire con la consegna delle chiavi, che poi potrebbero non funzionare perché per esempio la casa che ci è stata mostrata non è nella disponibilità del truffatore.

Ancora, se l’abbiamo vista solo in foto, sia che ci siamo rivolti a un sedicente locatore, che a un sito online, è possibile che si tratti di un falso. Le alternative sono case inesistenti a quell’indirizzo, oppure di qualità e in una posizione nettamente inferiori a quanto ci hanno fatto credere. 

Ma occhio anche a chi finge di accettare un pagamento tracciabile chiedendo che sia fatto su una carta ricaricabile. Quello è il modo più semplice per svanire nel nulla con il nostro denaro: non serve neppure incontrarci.

Chiediamo sempre un numero di conto e il nome di una banca dove fare un bonifico. Solo così avremo modo di risalire a chi ha incassato i soldi e potremo dimostrare di avere effettivamente versato l’acconto.

Se la casa non esiste non riusciremo più a rintracciare la nostra controparte e i soldi saranno persi. Se invece esiste, ma è una baracca non potremo farci restituire la caparra perché non c’è modo di dimostrare che l’abbiamo versata.

Leggere bene quali sono gli extra da pagare per le case vacanze

Se la fase preliminare è andata bene: la casa esiste, è quella che ci hanno promesso e si trova in un bel posto, abbiamo un altro rischio da cui difenderci. Si tratta delle spese accessorie. In questo temine possiamo fare rientrare quelle di ordinaria amministrazione come gas, luce, riscaldamento, telefono o wi-fi, ma anche quelle di carattere straordinario.

Partiamo dalle prime: pretendete che nel contratto si specifichi che sono completamente coperte dal canone di affitto che pagate.  Eviterete che al termine del soggiorno vi vengano addebitate, magari adducendo come scusa il fatto che la vostra famiglia ha consumato molto più di quanto fanno in medi gli ospiti.

Se l’accordo è che spettino a voi, cercate di contrattare una somma fissa, ma se non è possibile al momento del pagamento esigete che vi siano mostrati i consumi.

Attenzione anche a piscina, solarium, servizio lavanderia o pulizie, priama di ususfuirne accertatevi del costo.

Quali sono i nostri diritti se la casa vacanze ha dei difetti

Ci viene in aiuto l'articolo 1578 del codice cinile

nel caso in cui la casa vacanze abbia dei difetti che ne impediscano l’utilizzo o che ne riducono notevolmente il valore dando al conduttore  il diritto di chiedere la risoluzione del contratto o la riduzione del canone pattuito.

Questa norma ci dice due cose: che abbiamo diritto a tirarci indietro e che lo possiamo fare al momento della consegna. Importante quindi prima di prendere possesso dei locali chiedere al proprietario di fare un giro di perlustrazione. Quello è il momento giusto per contestare porte che cigolano, frigorifero rotto, o rubinetti che sputano ruggine.

La legge ci consente di farci sentire anche in seguito, ma solo nel caso si tratti di difetti di cui siamo stati informati per tempo, oppure che sarebbero stati facilmente riconoscibili. 

L’altra faccia della medaglia è che il locatore deve risarcire i danni provocati dai vizi della cosa, a meno che dimostri di non esserne stato a conoscenza degli stessi senza colpa al momento della consegna.

In ogni caso una cautela è sempre quella di sfruttare il proprio smartphone e fotografare tutto quanto c’è di rotto o malfunzionante e di comunicare col proprietario non solo a voce ma utilizzando email, messaggi o comunque qualcosa di cui possa rimanere traccia.