Cassetto fiscale: i 3 modi in cui ti semplifica la vita|

Che cosa è il cassetto fiscale, chi ce l'ha, come accedervi e che cosa Agenzia delle Entrate archivia nel nostro fascicolo online. Come dare la delega.

Spesso la difficoltà maggiore che si incontra a rapportarsi con il fisco è quella di dialogare. Non sappiamo esattamente quali sono i nostri dati di cui Agenzia delle Entrate è in possesso, e in particolare non sappiamo se sono corretti e se corrispondono con quelli che abbiamo noi. Altre volte abbiamo perso qualche documento importante ai fini fiscali, o un 730 e non sappiamo come fare a recuperarlo.

Di solito rivolgersi a uno sportello non è molto utile: i tempi sono lunghi, e a seguito della pandemia da covid le cose si sono maggiormente complicate. Per parlare di persona con un operatore è necessario prendere un appuntamento, chiedere un giorno di permesso dal lavoro e spesso il tutto si risolve con un nulla di fatto. Altra alternativa è quella di rivolgersi a un professionista, che però ha dei costi.

Un modo semplice ed efficace per evitare tutto questo c’è: è il cassetto fiscale. Una sorta di archivio personale conservato nella banca dati dell’Agenzia delle Entrate dove vengono conservati numerosi dei documenti che ci riguardano. L’accesso è consentito in ogni momento al titolare che in questo modo può verificare e confrontare tutta la documentazione che lo riguarda.

Che cosa è il cassetto fiscale

Il cassetto fiscale è un archivio virtuale dove sono conservate tutte le informazioni di rilevanza fiscale di ogni contribuente. Si tratta di una pratica che viene attivata in automatico per tutti senza necessità di farne richiesta. Unica condizione è quella di avere un codice fiscale e di essere conosciuti dal fisco.

Leggiamo sul sito di Agenzia delle Entrate che

il servizio permette di consultare le proprie informazioni relative a dati anagrafici, dichiarazione fiscali, condoni e concordati, rimborsi, versamenti fatti, situazione patrimoniale intesa come i dati del vecchio ufficio del registro.

A tutela della riservatezza dei dati personali, l’accesso al fascicolo è consentito solo al titolare, che deve prima identificarsi, in alternativa agli operatori che siano in possesso di una regolare delega.

Come accedere al cassetto fiscale

Si accede al cassetto fiscale collegandosi al sito di Agenzia delle Entrate e accedendo alla propria area riservata. Da qui, poi basterà scegliere il tipo di servizio che si sta cercando. Per entrare è necessario identificarsi: per farlo si possono utilizzare diverse modalità, tutte studiate in modo da garantire che non ci siano abusi o incursioni nei cassetti di altri utenti.

L’identificazione avviene con SPID:

l’identità digitale utilizzata da tutti gli uffici della pubblica amministrazione che corrisponde a una carta di identità da utilizzare sul web. Richiedibile presso uno dei provider autorizzati, rimarrà la stessa per tutta la vita e, salvo il caso in cui si chiedano servizi aggiuntivi o livelli di sicurezza più elevati à gratuita sia per il rilascio che per il successivo utilizzo.

Altra possibilità è usare la propria Carta di Identità Elettronica abbinata al codice PIN che ci è stato rilasciato per la prima metà al momento in cui l’abbiamo richiesta e per la seconda metà quando ci è stata consegnata.

Infine stessa funzione anche per la Carta Nazionale dei Servizi, con l’avvertenza di rivolgersi a uno sportello della propria regione di residenza per attivare anche questo servizio.

Altra alternativa è quella di iscriversi a Fisconline, un servizio accessibile a tutti i contribuenti che abbiano già compiuto i sedici anni di età. Tra questi sono compresi anche gli italiani residenti all’estero e gli enti o i professionisti che non debbano presentare la dichiarazione come sostituti di imposta per più di venti soggetti e che non abbiano l’abilitazione ad utilizzare Entratel. Con l’iscrizione viene rilasciato un codice PIN, che dovrà essere digitato ad ogni accesso.

Ultima alternativa è quella di utilizzare Entratel: un servizio ad uso esclusivo di chi sia obbligato per legge a trasmettere dati riguardanti altri soggetti fiscali: chi è sostituto d’imposta per più di venti persone e gli intermediari che trasmettono le dichiarazioni d’imposta per altri soggetti.

Consultare documenti nel cassetto fiscale

La consultazione del cassetto fiscale è molto semplice e intuitiva. Il cassetto è diviso in sezioni, in ognuna delle quali troviamo una serie di dati che ci riguardano. La prima sezione è quella che contiene la cosiddetta anagrafica del contribuente.

Qui sono indicati i nomi e gli altri dati con cui siamo conosciuti dal fisco. Quindi nome e cognome, codice fiscale, eventuale partita IVA, data di nascita e residenza. In particolare qui è possibile verificare a quel indirizzo noi siamo reperibili secondo Agenzia delle Entrate: in sostanza l’indirizzo a cui sono state inviate comunicazioni e contestazioni.

Altro scomparto del nostro cassetto è quello delle dichiarazioni che abbiamo presentato in passato. Il servizio è attivo a partire dal 1998, da quell’anno semplicemente cliccando su quello di interesse potremo vedere sia le dichiarazioni dei redditi che abbiamo inoltrato, sia quelle che i sostituti di imposta hanno fatto per noi. Ogni dichiarazione potrà essere scaricata o stampata in PDF, scegliendo anche di stampare un singolo quadro.

Possibile consultare qui, e se necessario scaricare, anche tutte le certificazioni uniche fornite dal nostro datore di lavoro. Si tratta di una opzione utile sia nel caso non ci venga consegnato il modello, magari dopo che abbiano cambiato lavoro e ne abbiamo bisogno o per fare al dichiarazione dei redditi, oppure perché lo dobbiamo esibire per esempio per accedere un mutuo o per concludere un contratto di locazione.

Serve però anche come controllo se abbiamo il dubbio che il nostro datore non abbia gestito in modo del tutto regolare i versamenti e le comunicazioni a suo carico.

Servizio molto importante è quello che ci archivia anche tutti i versamenti che abbiamo fatto al fisco. Non è infrequente che abbiamo la necessità di dimostrare di avere effettuato un pagamento, oppure di certificarne l’entità. Lo dobbiamo fare con la quietanza, cioè con la ricevuta che ci viene rilasciata. Spesso però questi foglietti vanno persi. In quel caso, niente timori basta andare nel proprio cassetto e stamparne una copia.

Ancora, qui troviamo tutti i dati catastali relativi agli immobili che risultano a nostro nome. Dati molto utili ogni anno, per calcolare l’importo delle tasse su casa e terreni edificabili.

Dichiarazione precompilata nel cassetto fiscale

Nel cassetto fiscale troviamo anche la dichiarazione precompilata: come sappiamo è responsabilità di ogni utente calcolare le tasse che deve versare ogni anno all’erario. Da alcuni anni, però il fisco ci è venuto incontro predisponendo un modello con tutti i dati: relativi ai redditi e alle spese che possiamo detrarre

Leggiamo sul sito di Agenzia delle Entrate che il modello precompilato è disponibile sia per chi è tenuto a presentare il 730, che per chi si avvalga invece del modello Redditi.

Accettare il modello proposto dal fisco significa essere esentato dalla necessità di esibire i documenti e le fatture che attestino i dati contenuti nel modello. Significa inoltre non correre il rischio di essere sottoposti a controlli di tipo documentale.

Rimane comunque ferma la possibilità di apportare delle modifiche, fornendo le prove di quanto si dichiara, nel caso si ravvisino degli errori.

Il fisco comunica con noi attraverso il cassetto fiscale

Una sezione molto importante, soprattutto nel caso in cui abbiamo cambiato domicilio fiscale e temiamo di non essere raggiunto da Agenzia delle Entrate, è quello delle comunicazioni. Qui troviamo copia di tutta la posta che ci viene inviata. Sia che si tratti di richieste di accertamenti, di comunicazione di una sanzione applicata nei nostri confronti, di condoni,

Troviamo poi un tasto chiamata Agenzia delle Entrate scrive, dove possiamo trovare delle comunicazioni che ci riguardano inviate in modo informale. Qui ci sono le segnalazioni di irregolarità che siamo inviati a sanare da soli, o ricorrendo al ravvedimento operoso. 

L’idea è quella di instaurare tra fisco e contribuente un rapporto cordiale nel quale ci sia un interscambio di informazioni. Una parte segnala situazioni che non quadrano e l’altra le sistema, oppure fornisce i documenti che invece le chiariscono. 

Errori nel cassetto fiscale, cosa faccio?

Il cassetto fiscale, costituisce, come abbiamo visto uno strumento di comunicazione molto utile, però ha il limite di andare in un solo senso. Il cittadino che trovi degli errori, infatti non ha la possibilità di intervenire di persona sul proprio fascicolo apportando le modifiche.

C’è da precisare che gli aggiornamenti sono piuttosto celeri, ma possono richiedere anche più di una settimana per essere visti nel cassetto. Chi comunque trovasse delle irregolarità di qualsiasi tipo si potrà rivolgere allo sportello competente per territorio di Agenzia delle Entrate, con tutta la documentazione necessaria e chiedere l’aggiornamento.

Delegare l’accesso al cassetto fiscale

L’accesso al cassetto fiscale può essere fatto in autonomia con le modalità che abbiamo visto sopra, ma può essere anche delegato ad altri. Il numero massimo delle deleghe che si possono dare contemporaneamente è di due. Destinatari delle delega possono essere solo gli intermediari che ai sensi del DPR 322 del 1998 possono fare da intermediari nella trasmissione delle dichiarazioni fiscali.

La delega può essere fatta online utilizzando la funzione prevista per gli iscritti al sistema Fisconline o Entratel.  In alternativa presentandosi con il modulo già predisposto a un qualsiasi ufficio territoriale di Agenzia delle Entrate.

In genere gli utenti scelgono l’ultima modalità, che è molto più semplice. Si tratta di consegnare il modulo di delega firmato con una copia di un documento di identità con foto in corso di validità direttamente all’intermediario. Quest’ultimo si occuperà di fare la richiesta.

L’utente riceverà al proprio domicilio fiscale un codice di attivazione da consegnare al delegato. Se il codice non dovesse arrivare entro 15 giorni, sarà necessario rivolgersi a uno sportello. La delega è sempre revocabile utilizzando le stesse modalità previste per la richiesta.

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