Cdm, ok al Ddl contro la violenza sulle donne! Le misure

Finalmente è arrivata una buona notizia riguardante il contrasto della violenza sulle donne. Il Consiglio dei ministri, infatti, ha approvato quello che diverrà, si spera nel minor tempo possibile, il nuovo disegno di legge per contrastare la violenza sulle donne. Stiamo parlando proprio del Ddl contro la violenza sulle donne.

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Finalmente è arrivata una buona notizia riguardante il contrasto della violenza sulle donne. Il Consiglio dei ministri, infatti, ha finalmente approvato quello che diverrà, si spera nel minor tempo possibile, il nuovo disegno di legge per contrastare la violenza sulle donne

Stiamo parlando proprio del Ddl contro la violenza sulle donne. 

L’obiettivo di questo disegno di legge è inasprire le misure già in atto per chi commette atti di violenza contro le donne. 

Il testo di tale disegno di legge deriva dalla stretta collaborazione tra le ministre:

Scopriamo insieme tutte le misure principali inserite nel nuovo disegno di legge contro la violenza sulle donne, presentato in una conferenza stampa dalle Ministre dell’Esecutivo Draghi, unite. 

Ddl contro la violenza sulle donne, gli obiettivi

I numeri mettono i brividi. Secondo un ultimo report di Repubblica, i femminicidi commessi all’inizio del mese di dicembre 2021 sono arrivati a quota 109. Un numero crescente rispetto alle 100 donne assassinate nel medesimo periodo nel 2020. 

Per questo è stato dato l’Ok in Consiglio dei ministri al nuovo Ddl contro la violenza sulle donne. Lo scopo è, innanzitutto, prevenire e, successivamente, contrastare la violenza contro le donne, anche grazie all’ausilio di alcune misure per proteggere le vittime. 

Si passa dall’ estensione dei casi di procedibilità d'ufficio, per chi non lo sapesse:

“la conseguenza di alcuni reati a seguito dei quali l'azione penale deve essere avviata dando luogo a un procedimento penale nel momento in cui giunge la notizia del crimine.”

In poche parole, si tratterebbe di entrare in azione senza che sia necessaria la presentazione di una denuncia.

Questo sarebbe un passo molto importante da fare per bloccare stalker e violenti qualora si venisse a creare una situazione di imminente pericolo per la donna. Nel nuovo Ddl, inoltre, sarebbe presente anche un inasprimento della pena per coloro che sono già stati segnalati per violenza domestica.

Si è poi parlato, durante la conferenza stampa per presentare il nuovo Ddl contro la violenza sulle donne, di un potenziamento dell’utilizzo dei braccialetti elettronici, che costeranno addirittura la detenzione in carcere per chiunque li dovesse manomettere. 

Ci sarà, poi, un giro di vite per quel che riguarda la sospensione della pena e, per i violenti nei confronti delle donne potranno essere adottate le misure di prevenzione previste nei confronti di appartenenti ad associazioni di tipo mafioso.

Ma non è tutto, poiché, alle vittime dovrà arrivare nell’immediato un ausilio economico e, da parte delle forze di polizia, una tutela per tutte le donne che denunceranno situazioni di pericolo. Infine, gli orfani di femminicidio non dovranno più attendere l’esito del processo per l'indennizzo.

Ddl contro la violenza sulle donne, le parole delle ministre

Non è mai successo che tante Ministre si sedessero attorno ad un tavolo e discutessero unite, nonostante le differenti ideologie politiche, per contrastare un grosso problema della società: la violenza contro le donne. 

Il Governo rafforzerà e inasprirà, ma soprattutto, estenderà le misure cautelari per tutti coloro che verranno considerati pericolosi nei confronti delle donne. 

Secondo l’ultimo resoconto riportato in conferenza stampa dalla ministra agli Affari Regionali Mariastella Gelmini, delle 109 donne vittime di violenza nei primi 11 mesi del 2021, solamente il 15-16% ha sporto denuncia

Proprio per questo, il Codice Rosso, ossia la legge 19 luglio 2019, n. 69, pur essendo una buona legge rimane inapplicata. 

Il codice rosso funziona in questo modo: una donna vittima di violenza sporge denuncia, o querela alla polizia che deve comunicare la notizia di reato alla Procura competente nell’immediato. 

Una volta arrivata la denuncia, la procura ha tre giorni di tempo per informarsi dalla persona offesa o da chi ha sporto denuncia. In questo modo potrà essere valutato fin da subito un eventuale allontanamento, o un divieto di frequentare i medesimi luoghi della vittima.

Tornando al Ddl contro la violenza sulle donne, la Ministra per le Disabilità, Erika Stefani, ha poi affermato, durante la conferenza stampa, proprio sul tema donne-disabili:

"Sul mondo della disabilità servirà una attenzione particolare, dalla formazione e preparazione a chi sta vicino alle donne con disabilità, per poter riconoscere ed eventualmente denunciare i fatti.”

Negli ultimi due anni, con l’avvento della pandemia di Coronavirus, come abbiamo visto in un altro pezzo, sono aumentati di molto i casi di violenza contro anche donne con disabilità. Purtroppo, come afferma anche la Ministra Stefani, queste donne sono vittime di una doppia discriminazione: sono donne e sono disabili. Questo è inconcepibile.

Ddl contro la violenza sulle donne cosa prevede

Il nuovo Ddl contro la violenza sulle donne è stato ideato pensando alla prevenzione degli atti violenti, alla protezione delle vittime, fornendo loro sicurezza e aiuto, che dovrà essere sia di tipo psicologico, per superare il trauma, qualora fosse richiesto dalla vittima, sia di tipo finanziario.

Gli articoli del disegno di legge arrivato in Consiglio dei ministri non sono molti: sono solo 11. In questi si richiede che, per alcuni reati contro le donne, in particolare per i casi di violenza domestica, i magistrati potranno procedere d’ufficio. 

Ci sono, poi, nuove ipotesi di fermo per i reati di stalking e quelli di violenza sessuale. Inoltre, vi sarà una stretta sull’ammissione condizionata della pena, possibile unicamente se il reo avrà compiuto un percorso di recupero.

Nel Disegno di Legge contro la violenza sulle donne è stato anche stabilito che, a tutti gli uomini che maltrattano, perseguitano o molestano una donna verrà applicato il braccialetto elettronico, con tanto di un inasprimento delle pene, oltre che il carcere per coloro che manometteranno il dispositivo elettrico

Mediante il braccialetto, il denunciato per violenza domestica dovrà allontanarsi dall’abitazione familiare e avrà il divieto di avvicinarsi ai luoghi che frequenterà la vittima. Il numero di questi braccialetti, prima esiguo, è stato finalmente incrementato.

Finalmente, poi, saranno potenziati i meccanismi per tutelare tutte le donne che denunciano. Nel Ddl contro la violenza sulle donne è stato inserito l’obbligo, per le autorità competenti, di avvisare la vittima qualora il suo aggressore stia per essere rilasciato in libertà

È stato, poi, esteso il numero dei reati per cui scatta l’obbligo di informare la vittima dell’aggressione sull’esistenza di centri antiviolenza sul territorio e, qualora sia la stessa vittima a farne richiesta, di metterla in contatto con uno di questi centri.

L’obbligo di informare la vittima di questi istituti è rivolto alle forze dell’ordine, dei presidi sanitari e delle istituzioni pubbliche. 

Inoltre, se il condannato dovesse ricommettere reati di violenza contro le donne, la sospensione della pensa verrà revocata e il condannato sarà riaccompagnato in carcere o sarà costretto alla detenzione di tipo domiciliare.

Il detenuto potrà ricevere una sospensione condizionale della pena partecipando a dei corsi di recupero, organizzati da enti e associazioni, proprio contro la violenza sulle donne. 

Qualora il condannato non dovesse risultare presente a uno tra i corsi di recupero o uno tra gli obblighi imposti, gli enti preposti al recupero del detenuto dovranno dare una comunicazione immediata. Al detenuto, in questo modo, verrà revocata la sospensione condizionale

I cittadini che commettono gravi atti di violenza contro le donne riceveranno le misure di prevenzione previste nei confronti di appartenenti ad associazioni di tipo mafioso. Tra questi ricordiamo atti di 

  • Violenza di genere
  • Violenza domestica
  • Omicidio
  • Violenza sessuale
  • Deformazione dell’aspetto della persona con lesioni permanenti al viso

Ma riceveranno il medesimo trattamento, riservato ai mafiosi, tutti i soggetti già ammoniti dal Questore e indiziati per

  • Minacce aggravate
  • Violazione di domicilio
  • Delitti di percosse
  • Violenza privata
  • Tutto nell’ambito della violenza di tipo domestico.

La giustizia, in ogni caso, si muoverà più velocemente: dopo la denuncia della donna, accertato il fatto, le forze dell’ordine potranno procedere ad avviare l’iter per disporre vigilanza per tutelare la persona offesa, senza che le sia stravolta la vita.

Il pubblico ministero, inoltre, qualora fossero accertati casi più gravi, potrà disporre il fermo della persona gravemente indiziata" di maltrattamenti in famiglia, lesioni personali e atti persecutori o di un "delitto consumato o tentato, commesso con minaccia o violenza”. 

Per quest’ultimo la legge italiana prevede l’ergastolo o la reclusione superiore nel massimo a tre anni, si legge: 

"Se sussistono specifici elementi per ritenere grave e imminente il pericolo, quando non è possibile, per la situazione di urgenza, attendere il provvedimento del giudice"