Chi eredita se non ci sono figli e fratelli? Ecco lo schema della linea di successione

La questione ereditaria è sempre spinosa e può differire a seconda di determinate variabili. La normativa prevede esplicitamente la linea di successione, e l'unico modo per non rispettarla è fare testamento.

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La questione ereditaria è sempre complessa, soprattutto perché riguarda un evento poco piacevole che spesso fa insorgere diatribe famigliari in merito al patrimonio del defunto.

La normativa, però, disciplina abbastanza bene l’aspetto dell’eredità. Il codice civile, infatti, dettaglia come stabilire la linea di successione. Ma, come sempre, ci sono alcune fattispecie particolari e complesse nelle quali è più difficile individuare chiaramente gli eredi.

In questo articolo vedrai alcune casistiche tra le più frequenti e dubbiose. Ma prima è necessario fare una precisazione: quanto qui spiegato vale solo ed esclusivamente quando il defunto NON ha fatto testamento!

Infatti, qualora si sia provveduto alla redazione di un documento testamentario, sarà questo a prevalere sulla normativa se rispetta tutti i requisiti di validità.

Chi eredità se non ci sono figli né coniuge?

Questo è un chiaro esempio molto discusso e dubbio, ovvero se un soggetto nubile o celibe, senza prole, muore in assenza di un esplicito testamento, che fine fa la sua eredita?

La risposta è prevista direttamente dalla normativa che disciplina questa fattispecie assegnando la linea ereditaria ai genitori e ai fratelli del defunto

Ma con una piccola particolarità, ovvero che almeno la metà del patrimonio ereditario è riservato esclusivamente ai genitori.

La stessa logica funziona anche nel caso i figli e coniuge rinuncino interamente all’eredità. In queto caso, infatti, subentrano di diritto i successivi parenti nella linea di successione che sono appunto i genitori e i fratelli del defunto.

Altra precisazione doverosa, riguarda il caso in cui uno o più fratelli siano a loro volta morti lasciando però in vita soggetti abili alla successione ereditaria.

Per capire meglio, poniamo che l’eredità debba essere spartita tra genitori e fratelli di un deceduto senza coniuge né figli. Verrà assegnato il 50% ai genitori e la restante parte ai fratelli. Se uno di essi risulta anch’esso morto ma con figli in vita, allora la quota ereditaria a lui originariamente spettante verrà spartita tra i nipoti. 

Si precisa che, in questa particolare fattispecie, l’eventuale coniuge del fratello defunto non entra nella linea di successione in quanto non ha diretto rapporto con il soggetto della quale si sta gestendo l’eredità.

Se muore un fratello chi sono gli eredi legittimi?

Gli eredi legittimi sono sempre e comunque i figli che hanno il diritto sull’intero patrimonio. Eventuali fattispecie possono configurarsi in caso di presenza del coniuge che avrà diritto ad almeno metà del patrimonio del defunto.

L’assenza di discendenti, origina diverse fattispecie di successione ereditaria che coinvolgono: coniuge, genitori e fratelli. L’eredità viene sparita in quote diverse a seconda della presenza di tutti o l’assenza di alcuni di questi parenti.

Pertanto, in caso di morte di un fratello, è possibile rientrare nella successione ereditaria solo e soltanto in assenza di figli. Infatti, la presenza del coniuge non è determinante! Avrà si diritto alla maggior parte del patrimonio ereditario ma anche i fratelli e i genitori concorrono nella linea di successione.

Chi sono gli eredi legittimi di una persona non sposata?

La questione del matrimonio prescinde un po’ dalla linea di successione in quanto gli eredi legittimi per eccellenza sono i figli, indipendentemente dall’eventuale matrimonio del soggetto. L’unica discrimine, in questo caso, è che il soggetto abbia ufficialmente riconosciuto la paternità o maternità del figlio illegittimo. 

Ciò significa, che nessuna quota di eredità è in diritto al figlio non riconosciuto. Ovvero, esso non rientra in alcun modo nella linea di successione.

A parte questa precisazione, se il soggetto deceduto NON ha eredi e NON è sposato, i parenti più prossimi ad ereditare sono i fratelli e i genitori. Continua a leggere l’articolo per scoprire la percentuale di patrimonio in diritto agli uni e agli altri.

La nuora ha diritto all'eredità del suocero?

La normativa prevede esplicitamente, nel codice civile art 78, che le nuore e i generi non hanno alcun rapporto di parentela con il defunto e, pertanto, non rientrano in alcun modo nella linea di successione ereditaria.

Almeno in maniera automatica. Infatti, il soggetto potrebbe aver redatto testamento e, in tal modo, potrebbe includerli nella spartizione del suo patrimonio post mortem.

Nel prossimo paragrafo è indicata lo schema dell’intero asse ereditario previsto dalla normativa e potrai vedere chiaramente che la nuora, ma anche i generi, non sono in alcun modo contemplati. Essi, infatti, non fanno parte dei parenti così detti affini di primo grado che sono quelli in diritto all’eredità.

Asse ereditario: schema completo

Ovviamente non è possibile contemplare tutte le fattispecie in quanto sono molteplici e dipendono da numerosi fattori. Di seguito, però, lo schema ereditario di quando manca il testamento, ovvero la linea di successione prevista dalla normativa.

Come anticipato, in assenza del soggetto o in caso di rinuncia all’eredità, si passa allo step ereditario successivo. In mancanza di un qualunque parente prossimo, fino al sesto grado, l’eredità verrà devoluta allo Stato una volta coperti eventuali debiti del defunto.

Eredi superstiti:

  • il coniuge, in assenza di figli, genitori e fratelli, eredita l’intero patrimonio del defunto;
  • i figli, in caso di assenza del coniuge, ereditano l’intero patrimonio suddiviso in parti uguali;
  • il coniuge e i figli ereditano l’intero patrimonio del defunto secondo la seguente spartizione: 50% in caso di coniuge e un solo figlio, oppure 1/3 al coniuge e la restante parte ai figli suddivisa in parti uguali. Anche in questo caso, eventuali altri parenti, non hanno alcun diritto sull’eredità;
  • il coniuge e i fratelli, in mancanza di discendenti (ovvero figli) e in mancanza di ascendenti (ovvero genitori), ereditano il patrimonio del defunto suddiviso 2/3 al coniuge e il restante 1/3 tra i fratelli in parti uguali;
  • il coniuge e i genitori ereditano il patrimonio in assenza di discendenti e fratelli suddiviso 2/3 al coniuge e il restante 1/3 ai genitori in parti uguali;
  • il coniuge, i fratelli e i genitori ereditano il patrimonio del defunto in assenza di discendenti, ovvero in assenza di figli. La spartizione è: 2/3 al coniuge e il restante 1/3 ai genitori e fratelli (almeno ¼ di questa quota ai genitori e il restante ¾ in parti uguali ai fratelli);
  • i genitori e i fratelli ereditano il patrimonio del defunto in assenza di coniuge e discendenti. La suddivisione prevede ½ in capo ai genitori e la restante quota suddivisa in parti uguali tra i fratelli;
  • in assenza di coniuge, discendenti, ascendenti e fratelli (e loro discendenti), l’intera eredità spetta al più prossimo tra gli altri parenti entro il sesto grado. In assenza di questi, l’eredità è devoluta allo Stato.