TARI, cosa succede se l’inquilino non la paga, e chi deve pagarla

Se hai un inquilino che non ti paga la TARI, può essere un problema. Ecco cosa succede, e chi deve pagarla.

Ogni anno bisogna pagare la TARI, la Tassa sui Rifiuti, e questo riguarda in particolar modo gli edifici residenziali.

Secondo quanto previsto dalla Legge di Stabilità del 2014, che ha introdotto per la prima volta la TARI, il pagamento deve essere effettuato da parte di chi utilizza l’immobile in questione.

Nel caso in cui chi l’utilizza non dovesse (o non volesse) pagarla, la situazione potrebbe diventare problematica.

TARI, cosa succede se l’inquilino non la paga

Supponiamo di essere proprietario di un immobile messo in affitto. In questo caso la Legge dispone che il pagamento della TARI sia effettuato da parte dell’inquilino.

Infatti la Tassa sui Rifiuti deve essere pagata dall’inquilino, ma solo se il contratto di locazione stipulato prevede una permanenza nell’immobile di almeno 6 mesi.

Teoricamente, se il contratto ha una durata inferiore (il cosiddetto “affitto breve”), l’inquilino può anche non pagare la TARI. Caso a parte è nei contratti di locazione di durata non temporanea (es. quadriennali): anche se l’inquilino è entrato nell’immobile da meno di 6 mesi, è tenuto a versare la TARI per tutti i mesi di detenzione.

Inoltre il Comune potrebbe dare un’interpretazione diversa, perché in caso di accordi privati l’amministrazione comunale chiederà il pagamento della tassa sui rifiuti sempre e solo all’utilizzatore dell’immobile, ovvero gli inquilini.

In tal caso, il proprietario può richiedere la TARI all’inquilino anche in via “forfettaria”, con l’addebito della quota nel canone di locazione.

Chi deve pagare la TARI al posto dell’inquilino

Supponiamo ora che l’inquilino sia obbligato a pagare la TARI, ma non possa procedere, o addirittura non voglia.

La legge non obbliga il proprietario al pagamento della TARI se il contratto d’affitto ha una durata superiore a 6 mesi. Non essendoci alcun vincolo per il proprietario, l’inquilino è tenuto al pagamento, soprattutto in caso di omissione di versamento.

Infatti, se l’inquilino che non paga la tassa sui rifiuti, l’Agenzia delle Entrare recapiterà una cartella di avviso di pagamento. Se accade che la cartella arrivi all’attenzione del proprietario, a causa di un errore amministrativo, egli non è tenuto a pagarla, e può rimandarla indietro in quanto parte non interessata.

Solo nel caso di affitto breve il proprietario è tenuto a pagare la TARI, proprio perché la legge prevede il pagamento da parte di “chiunque possieda o detenga a qualsiasi titolo locali o aree scoperte, a qualsiasi uso adibiti, suscettibili di produrre rifiuti urbani.” (articolo 10, D.L. 35/2013)

Leggi anche: Tari scaduta, ecco chi non deve pagare. Il nuovo caso di esenzione per il 2023

Cosa succede se non si paga la TARI

Come per l’IMU, la TARI deve essere pagata, altrimenti diventa sempre più onerosa se si va oltre le scadenze prefissate.

Chi non ha pagato la TARI entro la scadenza prefissata dalla propria amministrazione comunale, dovrà poi pagarla con l’aggiunta di una sanzione, la quale crescerà se non si provvederà a pagarla in tempo, fino ad arrivare a percentuali molto onerose.

In tal caso, la TARI diventerà una cartella esattoriale, che a seconda dell’importo può diventare un problema per il soggetto. Se si arriva a cifre notevoli, come 30.000 euro, si sfocia nel reato di evasione fiscale, per il quale si rischia la detenzione. Se sotto, rimane illecito tributario, punito comunque con sanzioni molto severe.

E questo non vale solo per l’inquilino in sé. Se ci sono più soggetti abitanti sottoposto a contratto di locazione, tutti quanti saranno obbligati a versare la somma in parti uguali.

Se si vuole procedere al ravvedimento operoso, o anche solo al pagamento degli arretrati, il Comune può chiedere fino a 5 anni di arretrati TARI, come di qualsiasi altro tributo locale.

Se invece si vuole richiedere la prescrizione, essa scatta una volta trascorsi 5 anni, a partire dall’anno successivo a quello di imposta, ovvero quello la tassa sui rifiuti doveva essere pagata.

Leggi anche: TARI, nuove disposizioni per il 2023: ecco quando non si paga

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