Chi si deve occupare dei genitori anziani secondo la legge

Passano gli anni e gli obblighi si ribaltano. Non sono solo e soltanto i genitori a doversi occupare dei figli. Ma può accadere anche il contrario.

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Passano gli anni e gli obblighi si ribaltano. Non sono solo e soltanto i genitori a doversi occupare dei figli. Ma può accadere anche il contrario. Soprattutto quando gli anni avanzano e i familiari diventano anziani e non più autosufficienti. Purtroppo questa situazione non appare sempre scontata come potrebbe sembrare e spesso, all'interno delle famiglie, ci possono essere dei problemi, in particolar modo quando ci sono dei fratelli e delle sorelle.

Tra i casi che possono verificarsi più spesso è che alla presenza di genitori anziani e malati, uno dei figli decida di non prendersene cura. Lasciando che siano i fratelli e le sorelle a farlo. Una delle domande che sorgono a questo punto, è se sia possibile costringere il fratello che non vuole accudire i genitori a prendersi cura di loro. Sappiamo bene che prendersi cura di un genitore anziano è compito molto difficile e non adatto a tutti, che passa dall'andarli a trovare quotidianamente, a fare la spesa e comprare le medicine. Oltre a provvedere ad altri tipi di supporti logistici e affettivi.

Quello che è certo, a questo punto, è che assistere un genitore con una salute precaria è un dovere giuridico, non solo morale. Il supporto assistenziale diventa ancora più importante quando ci siano delle capacità economiche ridotte o quando il genitore non sia in grado di provvedere a sé stesso.

Genitori anziani: cosa prevede la legge in fatto di assistenza

Il tema dell'assistenza dei genitori anziani è particolarmente delicato. Sull'argomento è intervenuta addirittura la Corte Costituzionale, che ha sottolineato il fatto che una persona anziana, che non possa provvedere al proprio sostentamento, debba essere presa in cura dai parenti più vicini. L'assistenza dovrà essere fornita anche se questi non sono conviventi e prestando gli aiuti necessari in base alle proprie possibilità economiche.

La normativa, inoltre, ha istituito una misura battezzata alimenti, la quale prevede l'obbligo di prendersi cura di una persona che risulta essere incapace - momentaneamente o definitivamente - attraverso vari modi, tra i quali ci sono lo sfamarlo, l'ospitarlo l'assisterlo sia moralmente che materialmente. In altre parole gli alimenti sono delle prestazioni di natura strettamente assistenziale e materiale, che la legge prevede per tutelare le persone che versano in particolari difficoltà economiche e morali. A prestare gli alimenti sono obbligate le seguenti persone:

  • coniuge;
  • figli;
  • genitori;
  • generi;
  • nuore;
  • suoceri;
  • fratelli, germani o unilaterali.
  • nipoti.

Nel caso in cui dovesse mancare uno dei soggetti che sono presenti in questo elenco (perché magari è morto), a garantire la prestazione è obbligata la persona che segue nell'elenco.

Genitori anziani e malati: cosa bisogna fare

I figli, per legge, non sono obbligati a voler bene ai genitori. Quello che sono tenuti a prestare è l'assistenza economica e materiale, non quella morale. Nel caso in cui un figlio non dovesse prestare le cure al genitore potrà essere citato in giudizio per versare gli alimenti o possono essere querelati per il reato di abbandono. Proviamo a sintetizzare al massimo: un figlio non può essere punito perché non va a trovare i genitori. O perché non si preoccupa per loro. Addirittura la legge prevede che l'eredità spetti anche ai figli che non abbiano mai mostrato interesse per i genitori.

Nel caso in cui non ci siano delle necessità urgenti od un evidente pericolo di vita, non si potrà costringere un figlio ad assistere ai genitori o a prendersi cura di loro, facendo la spesa al posto loro. Non è previsto nessun obbligo di prendersi cura personalmente del genitore malato, portarlo al bagno, fargli la doccia. Se c’è impossibilità oggettiva e invalidità totale si può chiedere l’accompagnamento allo Stato.

I reati che si possono commettere

Da un punto di vista strettamente penale, gli articoli 433 e successivi del Codice Civile prevedono l'obbligo, da parte dei figli, di fronteggiare tutte quelle situazioni che richiedono assistenza cura nel caso in cui i genitori ne avessero bisogno. E anche nel momento in cui non siano in grado di provvedere al proprio mantenimento. Questo obbligo coinvolge tutti i figli - ognuno in base alle proprie capacità economiche - e si basa sul concetto che debba essere fornito il sostentamento ai genitori, dando loro quanto serve, soddisfacendo le esigenze della vita quotidiana.

Nel momento in cui dovessero sorgere dei contrasti tra i vari fratelli sulla cura dei genitori, sarà possibile rivolgersi al giudice per stabilire chiare regole di assistenza, alle quali non potranno esentarsi nemmeno i figli che abitano lontano. Questo obbligo, però, copre unicamente il fattore economico e non disciplina la collaborazione assistenziale vera e propria, questa discernere unicamente dalla buona fede dei figli e dal loro legame con i genitori. Nel caso in cui tutti i figli fossero impossibilitati a prendersi cura personalmente dei genitori, sarà premura di tutti loro stabilire una diversa modalità di assistenza che può essere di vario genere (badante, casa di cura per anziani), e stabilire come suddividersi i gravami economici.

Questo discorso, sostanzialmente, vale anche quando uno dei figli dovesse rifiutarsi di aiutare i genitori. Appurato che questi siano effettivamente incapaci di gestirsi da soli, per i figli scatta l'obbligo degli alimenti: dovranno quindi prendersi cura dei genitori, aiutarli nelle spese necessarie a sopravvivere (medicine, vitto, alloggio). Ognuno dei figli è chiamato a versare gli alimenti in base alle proprie capacità economiche, quindi più ricco sarà uno dei figli maggiormente dovrà contribuire.