Come contestare la parcella dell'avvocato: ecco la guida completa

L'avvocato è un libero professionista, tuttavia nello stabilire la parcella deve rispettare alcuni principi stabiliti dall'ordine di appartenenza. Per questo al cliente, in alcuni casi, è possibile fare una contestazione se eccessiva.

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Può capitare che l'avvocato richieda al proprio cliente un compenso che quest'ultimo riterrà decisamente troppo elevato e che possano crearsi dei problemi.

In questo caso, il cliente potrà tentare di trovare un accordo bonario con il professionista oppure contestare la sua parcella eccessiva presso il Consiglio dell'Ordine degli Avvocati.

Come contestare la parcella dell'avvocato quando è senza preventivo

Pur avendo l'obbligo di redazione di un preventivo in forma scritta, può capitare che, l'avvocato non provveda a scriverlo e perciò non ci si potrà fare un'idea di quanto si potrà andare a pagare prima che quest'ultimo ci fornisca i suoi servizi.

A volte questo può succedere e le cause più comuni sono, logicamente, la dimenticanza del cliente, ma anche la furbizia del professionista.

Tuttavia, in queste circostanze subentra la legge, la quale provvede a stabilire quali sono i giusti compensi che deve applicare un professionista ai suoi clienti, attraverso la predisposizione di alcune tabelle che contengono i criteri per il calcolo.

Questo vuol dire che se non viene redatto il preventivo scritto, non si potranno comunque chiedere delle cifre astronomiche, ma si dovrà perlomeno rispettare il massimo compenso che viene stabilito dai suddetti parametri che vengono stabiliti dall'ordinamento giuridico nazionale.

Qualora ciò non dovesse accadere ed il professionista richieda al suo cliente una cifra superiore al massimo disposto dalla legge, allora quest'ultimo potrà effettuare una contestazione.

Questa dovrà essere presentata presso il Consiglio dell'Ordine degli Avvocati nel quale risulta essere iscritto il professionista oppure, in alternativa, presso il Consiglio Nazionale Forense (CNF).

La modalità con la quale dovrà essere redatta la contestazione è la forma scritta e quest'ultima dovrà essere presentata attraverso una di queste due differenti modalità, ovvero:

  • recandosi in maniera fisica e depositando tutta la documentazione;
  • inviando il tutto mediante il servizio di posta raccomandata con ricevuta di ritorno.

In ciò che dovrà essere presentato dovranno essere contenute tutte le informazioni necessarie a capire le motivazioni secondo le quali si ritiene eccessivo il compenso che viene richiesto.

In questo modo, il Consiglio dell'Ordine degli Avvocati potrà valutare al meglio la veridicità delle informazioni contenute e decidere se il compenso da corrispondere sia o meno congruo rispetto alle tabelle che vengono messe a disposizione dal Ministero della Giustizia.

Nel caso questo sia considerato eccessivo, allora verrà riadattato e riformulato in base alle suddette tabelle.

Questa contestazione potrà essere effettuata dal cliente anche qualora abbia intrapreso un accordo in forma verbale con il professionista, in quanto potrà essere considerato nullo perché contrario alle disposizioni legislative che sono contenute all'interno dell'ordinamento giuridico nazionale.

Come contestare la parcella dell'avvocato quando c'è il preventivo

Qualora, invece, l'avvocato provveda alla redazione del preventivo scritto prima di cominciare la prestazione del servizio, allora il cliente potrà comunque effettuare una contestazione in alcune situazioni.

Il preventivo scritto dovrà seguire necessariamente tutte quelle regole che gli vengono assegnate dalla normativa nazionale e che, in mancanza di queste, possono portare ad una contestazione da parte del cliente.

Dal momento che il cliente sarà a conoscenza, in maniera anticipata, del compenso che dovrà corrispondere al professionista, quest'ultimo non potrà, ovviamente, discostarsi da quello che ha scritto nel preventivo.

Inoltre, il Consiglio Nazionale Forense ha stabilito che, nel caso in cui il compenso risulti essere eccessivo, allora il cliente potrà richiedere al Consiglio dell'Ordine degli Avvocati, nel quale è iscritto il professionista, di:

  • ridurre il costo;
  • disporre delle sanzioni disciplinari nei confronti di quest'ultimo.

In entrambi questi casi, anche se il preventivo è stato firmato e, dunque, accettato dal cliente, costui potrà contestare le cifre richieste con le stesse modalità che abbiamo delineato durante il corso del precedente paragrafo.

Parcella dell'avvocato eccessiva: la soluzione pacifica

In caso di parcella dell'avvocato eccessiva, prima di intraprendere le vie legali, si potrà comunque tentare di avviare una soluzione pacifica.

Perciò, parlando direttamente con quest'ultimo si potrà risolvere la questione con una soluzione bonaria, senza dover per forza mettere in mezzo il Consiglio dell'Ordine degli Avvocati o il Consiglio Nazionale Forense.

Questa soluzione sarà estremamente gradita dal professionista, il quale, probabilmente, cercherà di trovare un accordo, in modo da evitare che gli possano essere inflitte delle sanzioni disciplinari dal proprio ordine.

Le modalità con le quali si potrà raggiungere un accordo vengono definite al 100% dalle parti coinvolte e potranno prevedere qualunque soluzione di compromesso che tali soggetti ritengono essere utile a risolvere la questione.