Denuncia anonima, come farla senza rivelare la propria identità

La denuncia anonima può essere effettuata sia fisicamente presso le forze dell'ordine che online, attraverso una comoda app. Ecco come fare le segnalazioni.

A volte, per paura o per necessità, si vuole effettuare una segnalazione alle forze dell’ordine senza svelare il proprio nome, per evitare qualsiasi problema che si potrà verificare in futuro.

Lo strumento attraverso il quale tutto ciò è possibile è quello della denuncia anonima. Perciò, ecco come farla, sia presso gli uffici delle autorità di pubblica sicurezza che online.

Che cos’è una denuncia anonima

La denuncia anonima è un atto giuridico attraverso il quale un determinato soggetto può effettuare una segnalazione presso le autorità di pubblica sicurezza, come ad esempio la Polizia di Stato, l’Arma dei Carabinieri, la Guardia di Finanza, ecc…

Questo fatto che viene rivelato alle forze dell’ordine dalla persona che lo ha visto o che lo ha percepito in qualsiasi modalità, potrà essere:

  • obbligatorio, nel momento in cui la comunicazione deve essere effettuata perché si tratta di un reato grave, come ad esempio l’omicidio, la rapina oppure le lesioni gravi o gravissime;

Questa tipologia di denuncia viene presentata da quei cittadini che hanno il timore di poter subire delle ripercussioni a causa della segnalazione che stanno facendo alle autorità di pubblica sicurezza.

In particolare, questo strumento viene utilizzato prevalentemente per segnalare degli abusi e delle violenze domestiche, episodi di bullismo e di stalking ma anche la coltivazione o lo spaccio di sostanze stupefacenti.

Questa procedura, in realtà, non è totalmente anonima, dal momento che chi effettua una comunicazione alle forze dell’ordine dovrà necessariamente fornire le proprie generalità.

Ma, comunque, la denuncia in sé assume una forma che lascia totalmente l’anonimato al soggetto che la presenta.

L’ordinamento giuridico nazionale, in realtà, dispone un divieto per quanto riguarda questa procedura nella generalità dei casi, anche se sono previste delle eccezioni.

Questo divieto viene posto dalla legge, in modo da consentire al soggetto che viene accusato ed indagato di potersi difendere nel migliore dei modi al momento del processo nei suoi confronti.

Ciò nonostante, la Corte di Cassazione ha pronunciato all’interno di una sua sentenza l’ammissibilità di questo strumento, specificando che possa rappresentare uno stimolo per quanto riguarda l’attività di ricerca delle indagini da parte del pubblico ministero e della polizia giudiziaria.

Questa potrà essere adottata, tuttavia, solamente qualora risulta essere particolarmente accurata e dettagliata nei suoi contenuti.

Come funziona

La denuncia senza rilevare il prorpio nonimativo può essere effettuata presentandosi fisicamente presso uno degli uffici delle forze dell’ordine presenti sul territorio italiano, fornendo a queste ultime le proprie generalità.

Successivamente, il chi effettua la segnalazione potrà richiedere alle forze dell’ordine di voler mantenere la propria riservatezza.

Anche se, qualora le indagini preliminari dovessero evidenziare delle prove che facciano presumere la colpevolezza del soggetto che viene indagato, allora il pubblico ministero richiederà al giudice per l’udienza preliminare (GUP) il rinvio al giudizio.

Ed in questo caso, al momento del processo, il giudice dovrà per forza comunicare il nome della persona che ha effettuato la segnalazione, altrimenti compierebbe un atto illecito, perché non consentirebbe all’accusato di potersi difendere al meglio.

Come farla

Per poter presentare una denuncia in forma anonima, si potrà optare per queste due differenti opzioni, ovvero:

  • recarsi fisicamente presso la Questura della Polizia di Stato oppure presso l’Organizzazione territoriale dell’Arma dei Carabinieri;
  • utilizzare i servizi online che vengono forniti dalla Polizia di Stato mediante l’applicazione “YouPol”.

Bisogna semplicemente fornire un proprio documento di riconoscimento e spiegare i fatti avvenuti.

Ecco il modello da seguire

Ecco quali sono le informazioni che dovranno essere contenute all’interno di questo documento:

  • il nome dell’autorità a cui viene effettuata la comunicazione;
  • i fatti che sono avvenuti, specificando qualsiasi elemento che possa essere utile durante il corso delle indagini;
  • il nome della persona che ha commesso il fatto illecito;
  • eventuali allegati, come lettere, foto video, ecc…;
  • il luogo;
  • la data.

YOUPOL, l’app della Polizia di Stato: che cos’è e come funziona

“YouPol” è un’applicazione che viene messa a disposizione dalla Polizia di Stato e che consente a tutti i cittadini di poter effettuare delle segnalazioni, le quali possono riguardare il contrasto di fenomeni come:

  • lo spaccio di droga;
  • la violenza domestica.

Quest’ultima categoria è stata inserita dopo l’avvento del covid, dal momento che, rimanendo costrette a casa molte famiglie italiane, sarebbero potuti aumentare i casi di violenza all’interno delle mura domestiche.

Attraverso questa app si possono inviare messaggi ed allegati in tempo reale, chiamare il numero unico di emergenza (112) e c’è anche la possibilità di mantenere l’anonimato.

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