Trasformare una portafinestra nel condominio: che permessi servono?

Se si vuole trasformare una finestra in una portafinestra collocata in un condominio è indispensabile rispettare dei permessi, ecco quali sono.

Trasformare una portafinestra nel condominio, servono permessi

Spesso nei condomini si possono verificare delle liti e delle dispute tra i condomini, per questi motivi è bene agire in modo preventivo quando di vogliono eseguire dei lavori, al fine di garantire un quieto vivere.

Un caso particolare è proprio quello di chi vuole trasformare una finestra in una portafinestra collocata proprio in un condominio, infatti ci si domanda se questo sia possibile e se siano necessari dei permessi.

Con questo articolo vogliamo chiarire questo argomento, mettendo in evidenza i permessi e i passaggi da compiere al fine di poter trasformare una finestra in portafinestra in modo regolare.

Trasformare una finestra in portafinestra in un condominio è possibile?

Il cambio di una finestra in portafinestra è una vera e propria modifica all'aspetto esterno di un edificio. Di conseguenza è indispensabile intervenire nel pieno rispetto delle norme edilizio-urbanistiche, al fine di ottenere le autorizzazioni indispensabili per compiere il lavoro.

Ciò è stabilito proprio dall'articolo 3 del Testo Unico in materia di edilizia, affermando che la sostituzione degli infissi è un lavoro che rientra nel campo di applicazione della manutenzione ordinaria. Essendo dunque edilizia libera, non è indispensabile richiedere particolari autorizzazioni, ma occorre depositare la comunicazione di inizio lavori nel comune in cui è collocato l'immobile.

Il caso è differenza quando si vuole procedere con la vera e propria modifica delle finestre, trasformandole dunque in porte. In questo caso si tratta di interventi di manutenzione straordinaria, che prima di iniziarli è fondamentale affidarsi a un professionista del settore, così da presentare la SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) nel comune in cui è l'immobile, al fine di ottenere la dovuta autorizzazione.

Per eseguire i lavori in un condomino bisogna avere l'autorizzazione dell'assemblea condominiale?

Bisogna fare un'ulteriore precisazione, infatti in base al dettato dell'articolo 1117 del Codice Civile, al primo comma, si afferma che i muri perimetrali dell'edificio sono di proprietà comune dei condomini.

Nonostante questa affermazione, lo stesso Codice Civile stabilisce all'articolo 1102 che ogni proprietario possa migliorare la propria abitazione, aprendo dunque delle porte o finestre al fine di rendere il medesimo appartamento maggiormente luminoso.

Con la sentenza n.23459/04 la Corte di Cassazione ha affermato che i singoli condomini hanno la facoltà di trasformare le finestre in porte, se i lavori non intaccano la stabilità della struttura.

Di conseguenza, in ultima analisi, si può affermare che non è indispensabile avere l'autorizzazione dell'assemblea al fine di procedere con i lavori di modifica.

Ogni condomine può scegliere in modo libero di eseguire la trasformazione delle finestre, mantenendo comunque lo stile del palazzo e dell'edifizio in sé, senza andare a intaccare la propria stabilità.

Questa regola però non è valida nel caso in cui vi sia un contratto condominiale, che vieta queste lavorazioni, e in tal caso occorre avere il via libera dall'assemblea.