Conto corrente e contanti: quando a rimetterci sono i figli!

La lotta all'evasione fiscale ha fatto le prime vittime: i figli. Nuove regole nel 2022 per utilizzare i contanti e per le operazioni con il conto corrente!

La lotta all’evasione fiscale ha fatto le prime vittime: i figli. Nuove regole nel 2022 per utilizzare i contanti e per le operazioni con il conto corrente! Tutto giusto e tutto corretto: quando si deve andare alla ricerca di quanti stiano frodando il fisco, ogni operazione è la ben venuta. Ma il nuovo limite all’uso del contante, scattato il 1° gennaio 2022, ha comportato anche una gestione diversa delle operazioni economiche in famiglia, costringendo ad utilizzare il conto corrente anche laddove si era abituati a spostare somme in contanti. Come ben sappiamo, quando i genitori spostano delle somme verso i figli difficilmente c’è evasione, soprattutto se studiano fuori sede e devono pagare l’affitto di un alloggio o di una camera vicino alla sede universitaria.

È bene ricordare, infatti, che anche nel caso in cui si vogliano fare dei prestiti o delle donazioni ad un qualsiasi membro del nucleo familiare sarà necessario rispettare i limiti prefissati dalla legge. Si dovrà sempre e comunque rimanere sotto i mille euro nel caso in cui si muovano delle somme in contanti.

Conto corrente e contanti: cosa si rischia in famiglia!

Come molti ben sapranno del 1° gennaio 2022 è stata abbassata la soglia dei pagamenti in contanti. Dovranno essere effettuati con dei mezzi tracciabili – carta di credito, bonifico o app di pagamento – tutti quei pagamenti che superino la soglia dei 1.000 euro. Sostanzialmente dal limite massimo dei pagamenti valido fino al 31 dicembre 2021 di 1.999,99 euro si è scesi a 999,99 euro. Il precedente Governo, quello guidato da Giuseppe Conte, ha reso effettiva la guerra al contante. È stato introdotto questo nuovo limite, con lo scopo dichiarato di contrastare l’evasione fiscale e cercare di agevolare il più possibile i pagamenti tracciabili. Proprio per questo le operazioni con carta di credito ed i bonifici dal conto corrente assumeranno un ruolo privilegiato.

Ma se, sostanzialmente, questa presa di posizione è capibile nel momento in cui si va a fare la spesa o si compra un elettrodomestico nuovo, diventa meno comprensibile quando si devono gestire i rapporti con i propri famigliari. Figli compresi. Le stesse regole valgono anche quando si sposteranno delle cifre a favore di un parente, che non saranno, in nessun modo, esenti da possibili sanzioni.

Ma come possiamo muoverci, dal 1° gennaio 2022, per evitare di prenderci una multa? È normale dare dei soldi ai propri figli per le necessità quotidiane. Così come è normale darli al proprio coniuge, se questo non ha un lavoro retribuito e si occupa delle faccende di casa! Vediamo quali sono le eccezioni!

Contanti e conto corrente: le eccezioni!

I contribuenti ed i risparmiatori avranno la possibilità di continuare a prelevare oltre 1.000 euro dal proprio conto corrente. Questa operazione è del tutto lecita: la nuova regola impedisce di effettuare i pagamenti oltre questa soglia, quando la transazione coinvolga due soggetti diversi. Nel momento in cui il titolare del conto corrente preleva una somma non vi è una transazione tra due soggetti diversi, perché il titolare del rapporto bancario e chi preleva sono la stessa persona. Continuerà, inoltre, ad essere possibile effettuare delle transazioni che abbiano come oggetto la remunerazione delle attività di lavoro autonomi occasionale. Quindi i collaboratori domestici potranno essere pagati, anche se hanno un regolare contratto, in contanti. Sarà possibile effettuare anche tutti i pagamenti verso la pubblica amministrazione.

Il discorso cambia nel momento in cui si coinvolgono degli stranieri, che effettuino dei pagamenti in contanti nel nostro paese. Per loro il limite massimo si alza a 15.000 euro: resta, però, l’obbligo da parte delle attività commerciali o ricettive di darne pronta comunicazione all’Agenzia delle Entrate. Quando ricevono un pagamento oltre i 1.000 euro lo devono comunicare immediatamente.

In famiglia vige il divieto di superare i 999,99 euro, nel caso in cui si facciano dei pagamenti frazionati, anche se appartengono allo stesso nucleo familiare. Vanno bene, invece, i pagamenti misti, cioè quelli in parte in contanti ed in parte attraverso un bonifico su un conto corrente (o altro mezzo tracciabile se questo è disponibile). Purché la parte in contanti rimanga sotto la soglia prevista dalla legge.

Ricordiamo che nel caso in cui si dovessero violare le disposizioni previste dalla legge posso arrivare delle sanzioni tra i 1.000 ed i 50.000 euro. Anche la mancata segnalazione verrà punita dalla legge, con multe comprese tra 3.000 e 15.000 euro.

Conto corrente, i chiarimenti dell’Abi!

Su questo argomento è intervenuta direttamente l’Abi, Associazione Bancaria Italiana, che ha spiegato che non vi è alcun limite al trasferimento si contanti su un conto corrente bancario o di Poste italiane. In questo caso non si applica il limite di 1.000 euro in vigore dal 1° gennaio 2022. In una circolare l’Abi spiega che

il decreto legge 124 del 2019 ha introdotto una graduale riduzione del limite di utilizzo del contante e dei titoli al portatore (prima fissato a 3.000 euro per singola transazione o per trasferimenti di importo inferiore artificiosamente frazionati). Tale passaggio ha visto l’applicazione del limite di 2.000 euro nel periodo 1° luglio 2020 – 31 dicembre 2021 e l’entrata in vigore, dal 1° gennaio di quest’anno, del nuovo valore soglia di 1.000 euro.

Nel documento firmato da Gianfranco Torriero, vicedirettore generale Abi, si precisa che il

limite di importo non si applica ad operazioni di versamento e di prelievo in contanti disposte dai clienti su conti di pagamento e libretti di deposito e dunque per operazioni eseguite per il tramite di banche, Poste Italiane, istituti di moneta elettronica, istituti di pagamento. 

Pierpaolo Molinengo
Pierpaolo Molinengo
Giornalista. Ho una laurea in Materie Letterarie, conseguita presso l'Università degli Studi di Torino. Ho iniziato ad occuparmi di Economia fin dal 2002, concentrandomi dapprima sul mercato immobiliare, sul fisco e i mutui, per poi allargare i miei interessi ai mercati emergenti ed ai rapporti Usa-Russia. Scrivo di attualità, fisco, tasse e tributi, diritto, economia e finanza.
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