Pignoramento conto corrente e pensione: quali sono i limiti?

Nel momento in cui l'Agenzia delle Entrate procede con il pignoramento della pensione o del conto corrente ci sono dei limiti oltre cui non può andare?

Nel momento in cui l’Agenzia delle Entrate procede con il pignoramento della pensione o del conto corrente ci sono dei limiti oltre cui non può andare? Quali importi possono essere bloccati? Il nostro creditore ha la possibilità di entrare in possesso di il nostro assegno previdenziale o di tutto il nostro stipendio?

Fortunatamente la legge ha posto tutta una serie di limitazioni ai vari pignoramenti. L’intento è quello di permettere alle persone di continuare a vivere, nonostante abbiano un debito con il fisco o con un privato. Limiti che, comunque, sono diversi a seconda di cosa sia stato pignorato. Questi limiti vengono aggiornati annualmente perché sono ancorati all’assegno sociale. Questo, come è noto, subisce una revisione ogni dodici mesi direttamente dall’Inps, che publica un’apposita circolare comunicando il nuovo importo. Proprio da questi dati resi pubblici dall’Istituto Nazionale Previdenza Sociale dipendono i vincoli e le limitazioni entro le quali si devono muovere i creditori. Ma scopriamo insieme quali sono i limiti dei pignoramenti nel 2022 sul conto corrente, sulla pensione e sullo stipendio.

Pignoramento: l’assegno sociale 2022

Iniziamo a dare qualche numero per iniziare. Per il 2022 l’importo dell’assegno sociale è pari a 468,10 euro e viene versato ai diretti interessati per 13 mensilità. Siamo partiti con questo chiarimento, perché come vedremo più avanti questo è il parametro sul quale vengono definiti i limiti del pignoramento 2022. Questa regola valeva negli anni passati e certamente verrà confermata anche nel futuro.

Adesso passiamo al lato più spiacevole. I creditori hanno la possibilità di pignorare la pensione direttamente presso l’Inps o una volta che sia stata accreditata sul conto corrente. Nel caso in cui il creditore decidesse di pignorare la pensione direttamente presso l’Inps, non potrà andare oltre un quinto dell’importo che viene erogato mensilmente. Stiamo parlando del quinto netto dell’assegno previdenziale, detratto, prima del cosiddetto minimo vitale.

Ma in cosa consiste il minimo vitale? Con definizione ci si riferisce ad un importo pari ad una volta e mezzo l’assegno sociale. Questo significa che, dato che l’assegno sociale è pari a 468,10 euro, il minimo vitale per il 2022 è pari a 702,15 euro. In estrema sintesi il nostro buon creditore potrà pignorare per un massimo di un quinto, ossia il 20%, dell’importo che eccede il minimo vitale. Nel caso in cui la pensione fosse pari a 1.000 euro, sarà possibile pignorare un quinto di 297,85 euro. Alla fine possono trattenere solo e soltanto 59,57 euro.

È bene premettere, comunque, alcune cose. Nel caso in cui la pensione venga accreditata sul conto corrente, si procederà con le regole di pignoramento relative al conto corrente, che vedremo più avanti. Attenzione che se il creditore è l’Agenzia delle Entrate Riscossione, il limite del pignoramento non è di un quinto ma diventa di un decimo, se la pensione non supera i 2.500 euro (valgono sempre le regole del minimo vitale che abbiamo appena visto). È invece di un settimo se la pensione supera 2.500 euro ma non va oltre 5.000 euro, mentre per pensioni superiori a 5.000 euro invece il pignoramento è di un quinto, al netto del minimo vitale.

Pignoramento dello stipendio e del conto corrente

Così come con la pensione, anche lo stipendio può essere pignorato direttamente presso il datore di lavoro o una volta accreditato sul conto corrente. Il pignoramento è sempre di un quinto: in questo caso non si dovrà detrarre il minimo vitale, come abbiamo appena visto. Nel caso in cui il credito fosse l’Agenzia delle Entrate Riscossione valgono gli stessi limiti che abbiamo visto sopra:

  • stipendi fino a 2.500 euro: un decimo;
  • stipendi fino a 5.000 euro: un settimo;
  • stipendi sopra i 5.000 euro: un quinto.

Come abbiamo anticipato può essere pignorata anche la giacenza del conto corrente, dove viene accreditato lo stipendio o la pensione. In questo caso la cifra, che potrà essere pignorata, è quella che eccede il triplo dell’assegno sociale: 1.404,30 euro. Se sul conto corrente fossero presenti solo e soltanto 1.000 euro, questo importo non potrebbe essere bloccato. Se invece i risparmi arrivassero a 2.000 euro si potranno pignorare solo e soltanto 595,70 euro. Per quanto riguarda, invece, i successivi emolumenti a titolo pensione o stipendi, su questi verrà effettuata una trattenuta mensile di un quinto, fino ad estinzione totale del debito.

Pignoramento della casa

Purtroppo non esistono dei limiti al pignoramento della casa, se il credito è un soggetto privato. Il classico esempio è quello della banca che ha erogato il mutuo, che oltre tutto ha anche un’ipoteca sull’immobile. Nel caso in cui il credito fosse l’Agenzia delle Entrate riscossione valgono alcuni limiti. Proviamo a scoprirli.

Non potrà pignorare la casa se questa è l’unica proprietà immobiliare del contribuente, soprattutto se questa è adibita a civile abitazione e non sia di lusso. Il diretto interessato deve avervi fissato la propria residenza. Ci potrà iscrivere sopra un’ipoteca, purché non superi i 20.000 euro. Nel caso in cui il debitore sia proprietario di più immobili – o se l’unico posseduto è di lusso – il pignoramento potrà avvenire solo e soltanto se il debito è superiore a 120.000 euro e il valore complessivo dell’intero patrimonio immobiliare del debitore sia superiore a 120.000 euro.

Pierpaolo Molinengo
Pierpaolo Molinengo
Giornalista. Ho una laurea in Materie Letterarie, conseguita presso l'Università degli Studi di Torino. Ho iniziato ad occuparmi di Economia fin dal 2002, concentrandomi dapprima sul mercato immobiliare, sul fisco e i mutui, per poi allargare i miei interessi ai mercati emergenti ed ai rapporti Usa-Russia. Scrivo di attualità, fisco, tasse e tributi, diritto, economia e finanza.
Seguici
161,688FansLike
5,188FollowersFollow
765FollowersFollow
10,800FollowersFollow

Mailing list

Registrati alla nostra newsletter

Leggi anche
News Correlate