Il contratto prematrimoniale è valido in Italia? Cosa sapere

Tra i divi americani è molto diffuso il contratto prematrimoniale, un accordo spesso economico tra i due sposini. Cosa prevede, invece, la legge in Italia? Ecco i dettagli.

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Jennifer Lopez e Ben Affleck sono gli ultimi di una lunga serie di vip ad aver siglato un contratto prematrimoniale. Questo accordo è molto diffuso in America e serve a stabilire regole e “sanzioni” in caso di tradimento e divorzio. 

Si tratta di un contratto vero e proprio in cui marito e moglie stabiliscono le indicazioni da seguire per la divisione del patrimonio (spesso milionario).

Non è certamente la pratica più romantica del mondo, ma permette di tutelarsi qualora il matrimonio finisse. 

Nonostante sia molto frequente negli Stati Uniti, in Italia le nostre leggi prevedono regole diverse: scopriamo insieme quali, se e quando è valido e come funziona. 

Cos'è il contratto prematrimoniale e a cosa serve

Non è raro sentir parlare di accordo o contratto prematrimoniale. Anzi per chi segue le vicende degli attori di Hollywood o dei cantanti di fama internazionale è un argomento all'ordine del giorno. Infatti negli Stati Uniti e in Gran Bretagna i "prenuptial" sono grandemente utilizzati.

Nel dettaglio si tratta di accordi di natura contrattuale in cui marito e moglie, o coppie dello stesso sesso convolate a nozze, decidono il destino delle loro finanze dopo il divorzio.

Quindi sono patti di natura preventiva e servono ad evitare le liti che potrebbero nascere in caso di tradimento, separazione o scioglimento del vincolo matrimoniale. 

Sicuramente hanno grande eco mediatica i patti prematrimoniali dove sono in ballo patrimoni milionari, ma in verità anche le persone “normali” possono stipularli, stabilendo regole e conseguenze del divorzio riguardo:

  • la gestione dei figli;
  • il trasferimento della proprietà degli immobili;
  • la divisione dei soldi sul conto corrente in comune. 

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Come si stipula e costo

Dove è previsto, il contratto matrimoniale di norma si stipula prima delle nozze; tuttavia, in casi più rari, si può procedere in tal senso anche quando il matrimonio è già in corso, con un accordo ex novo o modificando quello esistente.

Come dice il nome stesso, si tratta di un contratto a tutti gli effetti: prevede il consenso dei coniugi per tutte le clausole e la firma autografa.

Di solito chi sceglie di stipulare questi accordi si rivolge ad avvocati specializzati in materia di diritto di famiglia o divorzisti, con costi che possono essere ingenti.

Il prezzo varia in base all’entità dell’accordo, al numero di clausole inserite e alla complessità.

Quando si parla degli accordi dei divi di Hollywood i costi per la stipulazione possono essere vertiginosi, ma del resto sono proporzionati all'entità del patrimonio in ballo. 

Come funziona in America il contratto prematrimoniale

Secondo le norme vigenti negli Stati Uniti, questi patti non sono obbligatori ma caldamente consigliati.

Consentono, infatti, di eliminare il contenzioso qualora il matrimonio dovesse finire per volontà di uno o di entrambi.  Al suo interno vengono stabiliti in anticipo:

  • il risarcimento in casi di tradimento;
  • l’entità dell’assegno divorzile;
  • come gestire l'educazione, il mantenimento e l’istruzione dei figli;
  • chi può continuare a vivere nella casa coniugale;
  • a chi vanno beni mobili e immobili;
  • clausole comportamentali (ad esempio l'accordo di non farsi vedere in pubblico con il nuovo partner per un certo lasso di tempo o di non parlare male dell’ex).

Il tipo di accordo non è preimpostato dalla legge, per questo ogni coppia può “personalizzarlo” in base alle proprie esigenze e volontà.

I Paesi in cui sono validi i “prenuptial agreements”, oltre che in America, sono: 

  • Inghilterra;
  • Australia;
  • Germania;
  • Spagna.

Cosa dice la legge in Italia sugli accordi prematrimoniali

Per tradizione, nel nostro Paese è sempre stata riconosciuta l’illegittimità di ogni tipo di accordo economico antecedente al matrimonio.

Il motivo è presto detto: anche se per sposarsi serve il consenso e la firma di entrambi, gran parte della Giurisprudenza non riconosce la natura contrattuale del matrimonio. 

I coniugi possono soltanto esprimere la propria scelta sul regime patrimoniale della coppia: se la separazione dei beni o la comunione

E dunque il lato “sentimentale” dell’unione è considerato prevalente sugli aspetti economici e pragmatici. Ma è davvero così? 

Sicuramente questo argomento è molto dibattuto perché, se da un lato non è di certo "romantico", dall'altro consente di ridurre le cause civili tra gli ex coniugi.

Una apertura in tal senso viene prospettata da anni, dato che gli accordi di questi tipo potrebbero sfoltire in maniera sensibile il carico giudiziario dei tribunali italiani. Infatti le questioni economiche, la titolarità della casa, il destino dei mobili sono tra i motivi più frequenti di scontro.

Ma ad oggi la situazione si conferma quella del passato: gli accordi prima del matrimonio, se presenti, sono nulli.

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Perché gli accordi prematrimoniali non sono validi

In assenza di una legge che sancisca la possibilità di stipulare accordi e patti, questi contratti sono e restano illegittimi. Vuol dire che non hanno alcuna validità dal punto di vista legale.

Esiste però una piccola eccezione: qualora fossero presenti (ad esempio se stipulati mediante una scrittura privata tra i coniugi), il giudice può tenerne conto nel corso della causa di divorzio o separazione. 

E dunque, anche se non riconosciuti dalla legge al 100%, stanno assumendo sempre più peso anche in Italia.