Cyberbullismo: in che consiste? Come reagire e difendersi

Cyberbullismo: in che consiste? Come reagire e difendersi.

Cyberbullismo: in che cosa consiste? Chi colpisce? Dove avviene? Come prevenirlo, come reagire e come difendersi.

Qua sotto potrete prendere visione di un breve video, il quale è stato realizzato ed è stato pubblicato all’interno del canale YouTube ufficiale della “Polizia di Stato”, nel quale viene mostrata la storia vera di Alessia, un’adolescente vittima di cyberbullismo, la quale è riuscita a superare e a portarsi alle spalle quei momenti, ingiustamente complicati, della sua esistenza.

Quando è iniziato il cyberbullismo?

Prima di accingersi all’interno del fulcro di questo specifico argomento e, dunque, di andare a vedere in che cosa consiste, come reagire e come difendersi dai continui attacchi che si subiscono in rete, partiamo con l’esposizione di questa breve guida, andando a parlare di quando ha avuto inizio il fenomeno che riguarda il cyberbullismo.

In particolare, questo fenomeno affonda le sue radici all’interno di quello che è il bullismo di tipo tradizionale, ma si presenta in una variante diversa da quella classica, dal momento che, non avviene all’interno degli ambienti scolastici o all’interno di qualsiasi altro gruppo formato da giovani ragazzi, ma si manifesta su Internet.

A causa della crescente diffusione della rete all’interno di molte case delle famiglie italiane e, soprattutto, a causa dello sviluppo degli smartphone e dei primi social network, molti bambini, che sono nati in quel periodo, sono cresciuti con questi apparecchi e con questi strumenti tecnologici, senza che nessuno gli insegnasse realmente come questi dovevano essere utilizzati.

Infatti, è proprio nei primi anni del nuovo millennio che questi ragazzi, denominati anche “nativi digitali” hanno iniziato questo particolare fenomeno, il quale ha iniziato a manifestarsi sul web e, principalmente, all’interno dei social network.

In che cosa consiste il cyberbullismo?

Nello specifico, questo particolare fenomeno che avviene su Internet, attraverso l’utilizzo di apparecchiatura elettronica, rappresenta un insieme di azioni insistenti ed aggressive, le quali vengono effettuate da un determinato soggetto oppure da più persone, in maniera volontaria, con lo scopo di colpire un altro soggetto.

In particolare, questo meccanismo violento e viziato si manifesta all’interno delle persone più giovani e, maggiormente, all’interno di gruppi di ragazzi adolescenti.

L’obiettivo delle offese che vengono rivolte nei confronti di uno di questi giovani, che risulta agli occhi dei carnefici come un soggetto incapace di difendersi, è quello di far percepire a quest’ultimo una sensazione nella quale costui arriva a pensare, per l’appunto, di essere solo ed abbandonato.

Quali sono le forme in cui può verificarsi il cyberbullismo?

Abbiamo visto in che cosa consiste questo particolare fenomeno, ma non sappiamo ancora quali sono le forme mediante le quali questo meccanismo si possa verificare. Tutto ciò avviene sparlando di qualcuno, tentando di ferirlo nel profondo, pubblicando pettegolezzi o altre cose private all’interno del web con l’intento di demolire la reputazione della vittima.

Nello specifico, però, ecco quali sono gli strumenti elettronici attraverso cui i cyberbulli attirano all’interno della loro rete fatta di odio e di cattiverie altri loro coetanei:

  • Telefonate;
  • SMS;
  • MMS;
  • E-mail;
  • Foto;
  • Video;
  • Audio;
  • Siti web online;
  • Social network;
  • Chat rooms;
  • Instant messaging.

Chi sono i protagonisti coinvolti in episodi di cyberbullismo?

Andando direttamente al nocciolo della questione, passiamo adesso a vedere quali sono i protagonisti che risultano coinvolti nel momento in cui si verificano questi spiacevoli episodi, i quali, purtroppo, ricadono all’interno di questo particolare fenomeno.

Nello specifico, ecco chi sono i protagonisti coinvolti in questi episodi:

  • Il cyberbullo o i cyberbulli, ovvero quel ragazzo che agisce con delle condotte aggressive ed insistenti nei confronti di un altro suo coetaneo, tentando di farlo risultare come incapace di difendersi e di escluderlo, facendolo sentire emarginato, solo ed abbandonato;
  • La vittima, ovvero quel ragazzo che subisce le condotte aggressive ed insistenti che vengono commesse da un suo coetaneo;
  • Lo spettatore o gli spettatori, i quali sono presenti maggiormente all’interno dei fatti che si verificano nel mondo reale, ma talvolta sono presenti anche all’interno di quello virtuale. Questi sono dei veri e propri coprotagonisti di questo spiacevole fenomeno, dal momento che assistono agli episodi che si verificano, nei quali il cyberbullo o i cyberbulli si accaniscono contro la povera vittima, ma legittimano il comportamento del carnefice, non prendendo le parti della vittima e non assumendo un ruolo di protagonista all’interno di queste vicende.

Quest’ultimo soggetto che risulta coinvolto all’interno di questo particolare fenomeno potrebbe essere, come potrebbe non essere presente all’interno di un episodio di cyberbullismo, dal momento che è più frequente che gli spettatori siano presenti quando questi atti aggressivi si manifestano in un luogo pubblico, piuttosto che all’interno del mondo virtuale, all’interno di uno smartphone o di un computer.

Dove avviene e come si propaga il cyberbullismo?

Andando subito al sodo, passiamo adesso a vedere dove avvengono questi episodi di aggressività e come si propaga questo particolare fenomeno.

Senza perderci troppo in chiacchiere inutili, allora, ecco, nello specifico, dove avviene questo fenomeno:

  • Su Internet, all’interno dei siti personali, sui siti che diffondono immagini, sui siti che diffondono video, sui blog, sulle reti sociali informatiche, sui social network ed attraverso l’utilizzo della posta elettronica;
  • Nei telefoni cellulari, attraverso l’utilizzo di telefonate, SMS, MMS, fotografie, audio, video, ecc…

A differenza degli episodi di bullismo tradizionale, quelli che sono legati al fenomeno del cyberbullismo si propagano in maniera nettamente più rapida rispetto ai primi, dal momento che gli atti aggressivi e persecutori che vengono commessi dal cyberbullo nei confronti di un suo coetaneo, vengono ricevuti in una maniera estremamente più rapida e diffusa dagli altri ragazzi.

Quali sono i rischi del cyberbullismo?

Andando subito al sodo, possiamo aggiungere che ragazzi che sono vittime di questo particolare fenomeno vengono colpiti da altri loro coetanei, nei seguenti modi:

  • Venendo abbandonati;
  • Venendo denigrati;
  • Venendo esclusi;
  • Venendo intimidati;
  • Venendo isolati;
  • Venendo emarginati;
  • Venendo umiliati.

Queste azioni possono portare delle brutte conseguenze all’interno di un giovane ragazzo. In particolare, ecco quali sono, quindi, i rischi che può provocare il cyberbullismo nei confronti della vittima:

  • Crisi nell’intrattenere e nell’instaurare delle nuove relazioni;
  • Isolamento sociale;
  • Stati d’animo depressivi;
  • Scarso rendimento scolastico.

In alcuni casi, però, purtroppo le conseguenze per questi poveri ragazzi non finiscono qui. Infatti, talvolta le conseguenze che vengono registrate nelle vittime di questo particolare fenomeno risultano decisamente più gravi. Nello specifico, ecco quali sono:

  • Autolesionismo;
  • Depressione;
  • Disturbi alimentari;
  • Pensieri sul suicidio.

Come reagire e come difendersi dal cyberbullismo?

Andando subito al sodo, ecco che cosa bisogna fare se si è vittima di cyberbullismo e a chi ci si può rivolgere. In particolare, dato che questo fenomeno è un reato penale, le vittime possono rivolgersi a qualsiasi autorità o Forza di Polizia per farsi aiutare.

Inoltre, ecco come rispondere e quali sono le soluzioni che può adottare la vittima per risolvere il problema del cyberbullismo:

  • Riconosci i segnali;
  • Parla con qualcuno, preferibilmente con i tuoi genitori o con un adulto;
  • Fatti aiutare da altri tuoi coetanei;
  • Prendi consapevolezza della tua superiorità rispetto al tuo carnefice;
  • Non far trasparire le tue paure e le tue ansie, che sono legittime da avere;
  • Non fare tutto quello che dice il bullo.

Come prevenire il cyberbullismo?

Questo fenomeno si può sempre combattere! Ma a volte è meglio mettere in campo delle azioni che possano, comunque, essere in grado di prevenire il compimento di questi spiacevoli episodi di aggressività.

In particolare, per poter prevenire il cyberbullismo, i genitori della vittima possono tentare di spronare i propri figli ad instaurare dell amicizie sane e di aiutarli, comunicando e chiedendo ai suoi coetanei di stare attenti nel caso in cui vedano determinati episodi di questo tipo e di non avere paura di intervenire per difendere il proprio figlio.

Queste che possono sembrare delle piccole azioni in confronto alla gravità della situazioni, potranno comunque permettere di gettare delle basi e delle fondamenta solide, in modo che il cyberbullo sia scoraggiato dal compiere delle azioni aggressive ed insistenti nei confronti di un proprio coetaneo, perché intimorito dalle ripercussioni che potrebbero scaturire dagli amici di quest’ultimo.

Che cosa si può fare per salvare sia i cyberbulli che le vittime?

Per terminare la trattazione di questo breve articolo, passiamo ora a parlare di che cosa si può fare per tentare di salvare, non solo la vittima di questo particolare fenomeno, ma anche chi compie le azioni aggressive ed insistenti nel confronti del medesimo, ossia il cyberbullo.

Già, perché praticamente sempre il cyberbullo non è altro che un giovane ragazzo che sfoga le proprie frustrazioni ed i propri dispiaceri a livello personale, ma soprattutto famigliare, nei confronti di un suo coetaneo indifeso. Dunque, vien da sé, che anche chi commette determinate azioni sbagliate, ha comunque bisogno ed il diritto di essere aiutato.

Abbiamo già visto come si può aiutare una vittima di questo particolare fenomeno, ma non sappiamo ancora che cosa bisogna realmente fare per poter salvare anche il suo carnefice. In particolare, sia per prevenire che per curare il sorgere di questi episodi aggressivi ed insistenti, bisogna compiere le seguenti azioni:

  • Dare una buona educazione affettiva al ragazzo;
  • Diffondergli dei sani principi inerenti all’etica, alle scelte e ai comportamenti con gli altri suoi coetanei;
  • Farlo riflettere sulle proprie azioni, sui propri comportamenti e su tutto quello che lo circonda, in modo da fargli avere una buona coscienza ed una sufficiente autocritica per evitare che il ragazzo commetta questi episodi e, magari, anche per farlo intervenire se, a sua volta, nota questi atteggiamenti aggressivi da parte di altri suoi coetanei.
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