Il datore di lavoro non consegna la busta paga, che fare? Cosa dice la legge

Cosa può fare il lavoratore, se il datore di lavoro non gli consegna la busta paga? Ecco cosa dice la legge.

I lavoratori dipendenti svolgono una certa mansione in cambio di una remunerazione, ovvero lo stipendio mensile. Insieme a questa paga, il datore di lavoro si occupa di versare per lui mensilmente le tasse allo stato, e i contributi per la pensione, all’INPS.

Tuttavia il datore di lavoro è anche tenuto a consegnare ogni mese a tutti i suoi lavoratori un documento, ovvero la busta paga, che contiene tutte le informazioni sullo stipendio, le tasse versate e i contributi, ma anche ferie cumulate, permessi e giorni di malattia.

Cosa può fare il lavoratore, se il datore di lavoro non gli consegna correttamente la busta paga? Può intervenire in qualche modo? Ecco cosa dice la legge a riguardo.

Il datore di lavoro è tenuto a consegnare la busta paga

La legge offre precise indicazioni per regolamentare i rapporti di lavoro tra datore e dipendente. In particolare, l’articolo 1, l.4/1953 stabilisce che il datore di lavoro ha l’obbligo di consegnare la busta paga a tutti i lavoratori regolarmente assunti.

La busta paga può essere consegnata per via telematica, in formato Pdf via PEC, oppure con modalità cartacea, tuttavia è obbligo di legge che il datore la consegni correttamente, e proceda al versamento mensile dello stipendio entro la scadenza stabilita dal contratto.

A regolamentare altri aspetti del lavoro in Italia sono i contratti collettivi nazionali del lavoro, CCNL. Per conoscere le informazioni precise sulla scadenza del pagamento dello stipendio, si può consultare il contratto.

La busta paga contiene alcune informazioni essenziali che riassumono ciò che è stato fatto nel corso del mese, ovvero le ore lavorate, tasse e contributi versati, e altri dati utili per il lavoratore.

Nel dettaglio, questi documenti contengono:

  • i dati del lavoratore, incluso il codice fiscale;

  • i dati del datore di lavoro e dell’azienda;

  • l’inquadramento e il livello del lavoratore dipendente;

  • la posizione del lavoratore nei confronti dell’INPS, e dell’INAIL;

  • qual è il contratto collettivo nazionale di riferimento;

  • retribuzione lorda prevista per il mese specifico;

  • eventuali scatti di anzianità;

  • somme erogate al dipendente per altre motivazioni, come le indennità particolari;

  • versamenti fiscali e contributivi operati, in base alle trattenute sullo stipendio;

  • eventuale cessione del quinto;

  • ferie maturate o godute;

  • permessi maturati o goduti;

  • Tfr accantonato;

  • altre informazioni importanti, come il contributo sindacale.

La busta paga è utile al lavoratore sia per confermare qual è lo stipendio mensile ricevuto, sia per verificare quali tasse e contributi sono stati versati. Il datore di lavoro per legge è anche il sostituto di imposta, ovvero colui che si occupa per conto del lavoratore dipendente di svolgere questi adempimenti.

Cosa succede se il datore di lavoro non consegna la busta paga

Come abbiamo visto, il datore di lavoro è obbligato dalla legge a consegnare la busta paga ad ogni lavoratore, non si tratta di un’opzione facoltativa. In assenza di questo documento, il lavoratore non può conoscere alcune informazioni importantissime inerenti il suo lavoro.

Secondo la legge, la busta paga viene erogata contestualmente alla retribuzione mensile, ovvero nello stesso momento in cui al lavoratore viene accreditata la paga. I contratti collettivi nazionali specificano in ogni caso i termini previsti dalla legge per ogni lavoratore.

Cosa fare se, comunque, il lavoratore non riceve tale documento? In questo caso, se neanche una richiesta bonaria al datore va a buon fine, il dipendente è autorizzato a procedere con una denuncia dell’accaduto, all’Ispettorato del Lavoro.

Tuttavia per presentare questa denuncia, il lavoratore deve documentare diverse informazioni, relative al proprio rapporto di lavoro in essere, ai dati del datore di lavoro e tutti gli elementi che possono essere utili ad individuare la violazione compiuta dal datore.

Prima di procedere con la denuncia, il lavoratore può inviare una email ufficiale, tramite PEC, in cui richiede la consegna della busta paga. Va ricordato che questo strumento ha validità legale, allo stesso modo di una raccomandata.

Se l’Ispettorato del Lavoro procede con i dovuti controlli, ed effettivamente il datore di lavoro di trova in difetto, possono scattare importanti sanzioni.

Sanzioni per il datore di lavoro che non consegna la busta paga

Quali sono nello specifico le sanzioni per i datori di lavoro che non consegnano la busta paga correttamente? Si tratta di multe che possono essere erogate anche per ritardo nella consegna o errori presenti nella busta paga.

La sanzione in denaro può variare da 150 a 900 euro, ma aumenta se il datore di lavoro ha commesso la stessa violazione per più di un lavoratore: si arriva fino a 3.600 euro di multa nel caso di 5 violazioni di questo tipo.

L’importo sale ancora per violazioni che superano i 12 mesi, per almeno 10 lavoratori: in questo caso le somme arrivano anche a 7.200 euro.

Sono anche sanzionabili i datori di lavoro che non provvedano al corretto versamento delle quote relative a tasse e contributi da versare per conto dei lavoratori.

Seguici
161,688FansLike
5,188FollowersFollow
778FollowersFollow
10,800FollowersFollow

Mailing list

Registrati alla nostra newsletter

Leggi anche
News Correlate