Decreto rilancio: quali novità ci sono nel 2022?

Il Decreto di rilancio 2022 prevede, come abbiamo potuto appurare in questi primi mesi del 2022, alcune proroghe di interventi economici messi già in atto nel 2021 e altre novità in merito a Superbonus 110%, Irpef, bollette di luce e gas, scuola, cartelle esattoriali.Scopriamo quali

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Che cosa sappiamo del decreto bilancio del 2022?

Nella mattinata del 30 dicembre dell’oramai passato 2021, ad un passo dalla fine dell’anno, la Camera dei deputati ha approvato la Legge di Bilancio per il 2022, dopo aver esaminato – anche a seguito del benestare da parte del Senato – il Decreto bilancio previsto per il prossimo anno.

Via libera alla Legge di Bilancio 2022 e al Decreto rilancio

Nello scorso 28 ottobre 2021 il Consiglio dei ministri, presieduto da Mario Draghi, ha approvato, tramite un comunicato stampa ufficiale, il disegno di legge che contiene una previsione del bilancio fiscale nazionale previsto per l'anno 2022 e quella inerente al triennio che va dal 2022 al 2024.

Non solo, successivamente il testo del disegno di legge è passato nelle mani del Senato della Repubblica, che dopo un’attenta valutazione ne ha decretato il consenso con ben 215 voti favorevoli e soltanto 16 contrari (tra i quali non sono stati registrati astenuti).

Per finire, il 30 dicembre 2021 la Camera dei Deputati ha definitivamente dato la conferma per la trasformazione del disegno di legge nell’effettiva Legge di Bilancio 2022 - come possiamo constatare attraverso il video riguardante la votazione, visionabile sul sito ilfattoquotidiano.it - riportando una maggioranza a favore di 414 voti, contro una minoranza contraria di 47 voti e un singolo partecipante astenuto, ovvero Vittorio Sgarbi.

Cosa significa questo?

Il decreto legge si pone l’obiettivo di agevolare le famiglie, i lavoratori e, più in generale, i cittadini italiani nel far fronte a questo periodo di pandemia causata dal Coronavirus, il quale sembra vedere forse una via di uscita nella data ultima del 30 marzo 2022.

Concretamente, dunque, lo Stato si impegna a sostenere la popolazione tramite sussidi, agevolazioni fiscali, detrazioni dalle tasse, bonus per fare in modo che l’economia dell’Italia si risollevi dalle difficoltà che il Covid-19 ha causato, attraverso lo stanziamento di fondi pari a 32 miliardi di euro.

Diverse sono le misure che la Legge di Bilancio 2022 prevede come abbiamo potuto appurare in questi primi mesi del 2022: alcune sono semplicemente proroghe di interventi economici messi già in atto nel 2021, altre costituiscono delle novità.

Superbonus 110%, Irpef, bollette di luce e gas, scuola, cartelle esattoriali… insomma, gli ambiti toccati dalla Legge di Bilancio 2022 sono i più disparati.

Prosegui la lettura di questo articolo per scoprire di che cosa si tratta!

Decreto rilancio 2022: cosa cambia per le famiglie italiane?

Abbiamo accennato che la Legge di Bilancio 2022 prevede nuove disposizioni rispetto alla normativa attualmente in vigore, le quali si riferiscono a diversi utenti, tra cui i nuclei familiari.

Vi riportiamo un elenco delle principali agevolazioni che le famiglie italiane possono richiedere il prossimo anno:

  • Le donne madri lavoratrici, con un contratto di lavoro subordinato, potranno usufruire di una detrazione fiscale pari al 50% sul pagamento dei contributi per la durata di un anno dal momento in cui hanno fatto ritorno a lavoro, dopo essere state in maternità. Si tratta, tuttavia, di una misura sperimentale che mira ad eliminare l’esclusione sociale delle donne dal mondo del lavoro, a seguito di una gravidanza
  • Congedo di paternità: buone notizie per i papà! Nel 2022 è stato confermato il congedo parentale obbligatorio della durata di 10 giorni e quello facoltativo di 1 giorno, rendendolo così, una misura strutturale della Legge di Bilancio 2022
  • I cittadini affetti da disabilità e coloro che rientrano nella categoria di persone non autosufficienti– secondo le linee guida dell’ONU – ed i relativi tutori legali potranno beneficiare di un Fondo appositamente creato a sostegno delle famiglie in difficoltà economica
  • I Comuni riceveranno stanziamenti di fondi, al fine di riqualificare o costruire da zero nuove strutture dedicate all’infanzia, tra cui gli asili nido e i centri polifunzionali di servizi dedicati alle famiglie, specialmente per quanto riguarda i territori colpiti da una maggiore difficoltà economica. 

In particolare, per quanto riguarda gli asili nido, si vuole cercare di aumentare i posti disponibili nelle strutture, così da consentire alle donne italiane una conciliazione più efficiente della vita familiare con quella lavorativa

  • A partire dal 1° gennaio 2022 le famiglie italiane possono richiedere l’Assegno unico universale, ovvero, un contributo economico versato dall’INPS in favore di tutti i nuclei familiari, che abbiano figli a carico – minorenni e in alcuni casi particolari anche maggiorenni, fino al compimento del 21° anno di età – e che abbiano sia la residenza sia il domicilio in Italia. Si tratta di un assegno che varia sulla base del proprio ISEE e assorbe in sé i precedenti: bonus mamma domani (il premio alla nascita), bonus bebè (l’assegno di natalità), l’assegno versato ai nuclei familiari che abbiano a carico almeno tre figli minorenni e gli assegni versati alle famiglie con figli a carico e le agevolazioni fiscali sul pagamento delle tasse qualora si abbia a carico figli fino ad un’età di 21 anni. 

Il bonus asilo nido è stato confermato nel 2022 e non verrà limitato dall’Assegno unico universale

  • Da settimane, ormai, si sente spesso parlare del rincaro dei prezzi sulle bollette di luce e gas: il 2021 è già stato un anno sufficientemente difficile a causa della pandemia; con tale aumento dei costi – che potrebbero ulteriormente peggiorare con la situazione attuale in Ucraina - si rischia di portare le famiglie italiane sull’orlo della povertà. Per evitare che tale supposizione si trasformi in una triste realtà, il Governo nel 2022 destinerà all’incirca 4 miliardi di euro alle famiglie per ricompensare in minima parte le spese sostenute per le proprie forniture domestiche in questi mesi.

Cosa prevede il Decreto rilancio nel 2022 per il settore edilizio?

In ambito edilizio molti Bonus già elargiti dallo Stato nel 2021 sono stati riproposti nel 2022, con qualche piccola modifica, attraverso l’attuazione della Legge di Bilancio 2022, in particolare troveremo per tutto il 2022:

  • Bonus mobili: nel 2022 la spesa massima ammissibile per poterlo richiedere sarà abbassata dai 16 mila euro ai 10 mila euro, per poi scendere nuovamente nel 2023 e nel 2024 a 5 mila euro
  • Bonus TV e decoder: le casse dello Stato provvederanno a versare una cifra massima di 68 milioni di euro nel 2022 per tale incentivo. 
  • Bonus facciate: sarà caratterizzato da una diminuzione dell’aliquota che è possibile detrarre dal pagamento dei contributi, passando dall’attuale 90% al 60% previsto per il 2022
  • Bonus verde: conferma il tetto massimo di spesa fissato a 5 mila euro, con una detrazione fiscale pari al 36% del totale delle spese sostenute, per una cifra massima di 1.800 euro
  • Superbonus 110%: confermato anche nel prossimo quadriennio, ovvero, fino al 2025, ma con una graduale riduzione dell’aliquota inerente alla detrazione fiscale applicata sulla spesa sostenuta. 

In particolare, fino al 2023, la percentuale sarà del 110%, nel 2024 scenderà al 70%, per poi diminuire ancora al 65% nel 2025. 

Eccezion fatta per i soggetti che richiedono il Superbonus 110% residenti nelle località che, a partire dal 1° aprile 2009, siano stati colpiti da calamità sismiche: in questo caso l’aliquota resterà invariata fino al 31 dicembre 2025

Quali sono le novità introdotte con il Decreto rilancio 2022 per le imprese?

Anche i lavoratori possono ottenere dei benefici nel 2022 grazie alle manovre previste dalla Legge di Bilancio del 2022: secondo il parere del MISE (Ministero dello Sviluppo Economico) la Legge di Bilancio 2022 dovrebbe aiutare l’Italia nella sua lenta, ma inesorabile, risalita all’interno del mercato economico europeo.

Diverse saranno le misure adottate in favore delle imprese e dei lavoratori autonomi, tra cui:

  • Norma antidelocalizzazioni: nasce con l’obiettivo di tutelare i lavoratori dipendenti qualora l’impresa in questione – caratterizzata da un numero di dipendenti superiore ai 250 – abbia intenzione di chiudere una sede; decisione che comporterebbe il licenziamento dal posto di lavoro per più di 50 soggetti

Nel concreto si tratta di un preavviso di 3 mesi che i datori di lavoro sono tenuti a fornire ai propri dipendenti, ai sindacati, alla Regione presso cui si trova la sede dell’azienda destinata alla chiusura, al MISE e al Ministero del Lavoro, a cui si aggiunge l’obbligo di progettare un piano che limiti i danni da licenziamento degli stessi lavoratori, a seguito della chiusura della sede presso cui erano stati assunti

  • Fondo transizione industriale: si tratta di un plafond del valore di 150 milioni di euro a cui le imprese possono attingere per effettuare lavori di efficientamento energetico o di riciclaggio delle materie prime, seguendo le politiche europee per quanto riguarda il contrasto al cambiamento climatico
  • Incentivi per semplificare l’accesso delle aziende italiane al panorama internazionale, anche grazie all’introduzione di tecnologie più avanzate e ad uno sviluppo ecosostenibile
  • Diminuzione delle aliquote ai fini Irpef da 5 a 4 (23%, 25%, 35% e 43% le quali variano sulla base del reddito del soggetto in questione) e l’eliminazione dell’Irap per quanto riguarda le ditte individuali, i lavoratori autonomi e i liberi professionisti
  • Proroga fino a sei mesi in merito al pagamento delle cartelle esattoriali notificate a partire dal 1° gennaio 2022 fino al 31 marzo 2022, senza che questo comporti sanzioni o applicazioni di mora sui pagamenti stessi
  • Ampliamento delle categorie di lavoratori che potranno richiedere il pensionamento anticipato, ovvero la cosiddetta Ape sociale, qualora la propria mansione rientrasse nella lista di lavori usuranti appositamente stilata.

Decreto rilancio e legge di Bilancio 2022 e gioventù

Le utenze giovanili non sono di certo esenti dall’attuazione della Legge di Bilancio 2022: nello specifico troviamo misure che coinvolgono gli studenti universitari, come, ad esempio, lo stanziamento di 1,5 milioni di euro per incentivare la partecipazione dei giovani al progetto internazionale dell’Erasmus e misure che si rivolgono alla scuola in generale.Di queste misure vi è una parte non indifferente è costituita dal personale Ata, lavoratori particolarmente colpiti dalla pandemia, che ne ha ridotto drasticamente le ore di lavoro – a tale proposito sono stati stanziati fondi pari a 200 milioni di euro - mentre la restante parte è costituita dai docenti.

Non solo, i giovani, nel 2022, potranno anche partecipare ad iniziative promosse dallo Stato, prendendo spunto da quelli che sono i principi che guidano l’Unione Europea, per celebrare l’Anno europeo dei giovani, con l’obiettivo di aumentarne la partecipazione attiva alla vita politica e civica del nostro Paese.